Vacanze di pensiero per le teste d'uovo di Cassieri di Giovanni Tesio

Vacanze di pensiero per le teste d'uovo di Cassieri Vacanze di pensiero per le teste d'uovo di Cassieri RECENSIONE Giovanni Tesio DI Giuseppe Cassieri conosciamo bene l'arte di ridere e di irridere, lui per primo a smentire con le opere la profezia raccolta nella sua antologia di scrittori Giocosi Umoristi e satirici. Sarà proprio vero che lo humour «quale ci ostiniamo a concepirlo e a praticarlo ha le stesse probabilità di sopravvivenza che hanno il pallottoliere, i graffiti e la scrittura manuale»? Proposizione degna di quelle che alcuni intellettuali forzosamente riuniti in un abbastanza grottesco conclave di liberi pensieri si sforzano di contemplare nell'ultimo romanzo, Il mitro di Gutenberg, appena uscito da MarsUio. Già ■ buffa e provocatoria la cornice da scadenza annunciata. Un ministro dal nome subacqueo, Sabino Palombara, impavido sostenitore di un «Decennio Bianco» che consenta provvidamente di varcare le soglie del terzo millennio, ha cura di distribuire nei luoghi più ameni del Bel Paese mille teste d'uovo, le quali pensino con tutto comodo e senza impegno qualcosa da proporre in seconda istanza ad una prevista assise più o meno ecumenica. Roba da ministri pieni di zelo carrieristico e di orrida fantasia imperiale. Accade così che in una di queste oasi prenotate per assurde «vacanze di pensiero», capitino a Ventotene otto dei mille prescelti, che bastano a mettere in scena un bel campionario di varietà intellettuale, a scheggiare il monolitico termine d'uso generico («intellettuale», appunto) in frammenti di aggiornata e ingegnosa tassonomia: tra creativi e ricreativi, tra creativi e cognitivi, tra creativi e ricognitivi, tra cartacei (la ragione del titolol e mediatici, tra cartacei e telematici, tra cartacei e intemettuali. Insomma, un campionario di «mostri» che duellano in simposi estemporanei giocati tra le laute mense e gli ultimi fuochi della tintarella. Temi come il regredire alfabetico e il trionfo dell'alfanumerico, l'eutanasia e l'etica del futuro, la salvaguardia fito-sanitaria di alcuni endemismi e piante ataviche sull'orlo del collasso, parole d'rodine perentorie (tutto va a tutti) virate in interrogatvi perplessi (tutto va a tutti?), e cosi via in un teatrino delle vacuità pensierose. Ci sono due coniugi di soda fortuna gastrolibraria, c'è lo scrittore da best seller nostrano, pronto a tutto pur di far reclame al suo prodotto, c'è lo scrittore di scrittura, c'è il romanziere in stallo, c'è il saggista di scarso nome, c'è la poetessa piena di glamour e di misteri e c'è soprattutto un io narrante che veste i panni di un antropologo alle pre- se con una storia dei magi in viaggio verso Betlemme (allusiva e pungente l'associazione toponomastica con una Ventotene rinominata Bentelem). Lui a registrare in un diario discontinuo venti eventi ed avventi deH'antisublime accolita. Lui ad ascoltare con pazienza gli sfoghi e le f lustrazioni dei compagni di corrida, lenendo contratto da terapeuta improvvisato le peggiori ustioni. La scrittura graffita e graffiata di Cassieri incide un mondo tra il tronfio e il cialtronesco, dove anche la fiammata d'amore che s'accende tra la poetessa Eva Gherardi e il diarista-antropologo Willy Fonseca finisce in una impossibilità. Lo sguardo del professor Fonseca - moderatore di contese e confessore di poveri cristi zeppi di tic e di nevrosi - vi viene riflesso in tagli ironici e mitemente marginali. Niente più stelle polari. Più nessuna Betlemme (se mai qualche Bentelem...) per poveri magi a cui nulla resta da adorare. E dunque stop anche al libro progettato per dipanare un viaggio che non ha più nessun senso aipanare. «Il muro di Gutenberg»: un campionario di «mostri» che duellano in simposi estemporanei a Ventotene, tra laute mense e ultimi fuochi della tintarella - ■/ Jf^'ix-vv1*':' Giuseppe Cassieri II muro di Gutenberg, Marsilio, pp. 134, L. 20.000 ROMANZO

Luoghi citati: Betlemme, Ventotene