Ben Jelloun: «La mia Napoli africana» di Mirella Serri
Ben Jelloun: «La mia Napoli africana» Arriva in libreria l'edizione einaudiana dell'«Albergo dei poveri» Ben Jelloun: «La mia Napoli africana» La controversia con Pironti finisce in tribunale Mirella Serri ROMA il un ladro, un pirata... Co7 me uno che ti invita a pranzo e ti niha il portafoglio». Mantiene la cal- I ina Tahar Ben .lelloun ma si capisce che fatica, gli occhi mandano lampi mentre definisce con parole non proprio lusinghiere l'editore napoletano Tullio Pironti. E aggiunge che il titolare della piccola editrice partenopea gli ha pure falsificato la firma sul contratto: «Ma ho fiducia nella giustizia italiana», commenta. Una presentazione molto poco letteraria, quella che si è svolta ieri al Residence di Ripetta dove ha fatto la sua apparizione fresca di stampa l'edizione einaudiana del romanzo dello scrittore niaglirebino L'Albergo dei Poveri. Il libro (presentato dall'autore e dal critico Giovanardi), racconta l'approdo a Napoli di un docente universitario marocchino un po' sfi- gato. «Napoli - dice Ben Jelloun - è per lui la città in assoluto più avventuosa e più romanzesca, dove ci si perde e dove si possono ambientare le storie più incredibili». Il professorino sogna di scrivere il suo «Ulisse», un Ulisse marocchino modellato sul capolavoro di Joyce. Nella città partenopea è arrivato per partecipare a un concorso letterario e per incontrare una giovane donna a cui è legato da una relazione epistolare. Ma lo scrittore finisce per perdersi nei sotteranei del fascinoso «Albergodei poveri», il monumentale ospizio che Carlo III di Borbone fece costruire dall'architetto Fuga per rinchiudervi tutti i miserabili della città. Li incontra la Vecchia, singolare personaggio, a cui appartiene la memoria di Napoli e che come i suoi racconti offre quel pizzico di tensione al professore che ha vissuto tutta la vita fra i compromessi e senza scintille. Tutto il contrario di quel che sta accadendo in questi giorni di rissa e di fuoco a Ben Jelloun: il suo romanzo, infatti, ò stato stampato a gran velocità. Contro la casa dello Struzzo, a rivendicare la paternità editoriale della nuova o|>era del celebre narratore è proprio l'agguerrito Pironti. Che Ben Jelloun designa con disprezzo: un ex pugile e un «falsario, un uomo senza dignità». La diatriba EinaudiPironti e finita in tribunale con scambio di roventi accuse e con la richiesta avanzata da via Biancamano che l'edizione della rivale meridionale, priva di copyright e tratta dal testo francese pubblicato da Seuil, venisse posta sotto sequestro. Secondo Pironti, lo scrittore, inviato a spese sui' a Napoli («Non e venuto nemmeno da solo ma in compagnia di una signora e il soggiorno mi è costato 10 milioni»), avrebbe firmato, nel marzo del 1997, un contratto con cui si impegnava a scrivere un libro dal titolo provvisorio Diario napoletano, divenuto poi L'Albergo dei Poveri. L'editore avrebbe anticipalo parecchi milioni senza vedere mai una riga. Da qui sarebbe nata la sua decisione di accaparrarsi piratescamente il romanzo francese che aveva, guarda caso, un titolo coincidente proprio con quello stabilito da Pironti. Come risponde Ben Jelloun alle accuse dell'editore? «E' vero che ha pagato l'albergo del mio soggiorno napoletano, ma lo ha fatto di sua spontanea volontà. Per il resto sono tutte menzogne, gravissime. Non ho mai firmato nessun contratto con lui». l Centro Studi Holdcn e Giulio Einaudi editore nvitano all'incontrano con 'cincin Alessandro Buricco e Ernesto Franco leggeranno alcune sue pagine e dialogheranno con lui stello 215 ciunmento posti venere/i l'I settembri Tonno. Piccolo Regio Lottata libera fina a e Ili! REGIONE PIEMONTE COM PAONI \ •li S ,, i, p ,, ,, | „
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