«Questo è un grande poker»

«Questo è un grande poker» «Questo è un grande poker» Rainer Masera: ed è per ciò che Torino non scopre le carte TORINO Dopo l'infinito martedì di consiglio vissuto nel fortino di piazza San Carlo, Rainer Masera si concede una mattinata di pausa per tornare in cattedra. Si presenta puntuale al portone dell'austera sede del Beai Collegio di Moncalieri o, nella penombra dello scalone centrale, dice subito che non intende parlare dell'affare Generali - Ina. Il momento è delicato, Torino sta studiando la controstrategia. Il comunicato dell'altro ieri è stato interpretato come una mossa mirata a lasciar passare il tempo e non scoprire le carte. L'amministratore delegato del Sanpaololmi non ci trova nulla di strano e sorride: «Quando lei gioca a poker fa vedere che carte ha in mano?». La metafora fotografa la Grande Finanza italiana seduta al tavolo verde per una mano dalla posta altissima. Al Sanpaololmi si lavora alacremente. Una svolta potrebbe aversi entro il 29 settembre, data in cui è previsto il consiglio della compagnia di Siglienti. Masera è lapidario: «Ci saranno le decisioni appropriate al momento opportu¬ no». E cosa dire delle proposte di conciliazione che arrivano dal campo non neutro della Banca di Roma? «Nulla». Poi entra in aula e si inizia la lezione. 11 tema della giornata è l'euro e il mercato globale, il che significa un po' di tutto. I master del Coripe, ospiti della sessione, prevedono l'uso della lingua inglese, cosa che rende un po' globale anche Moncalieri. Masera, allievo del Nobel Hicks ad Oxford negli Anni Sessanta, si tuffa nella conferenza sfoderando un evidenti? accento americano, e proponendo un lungo viaggio nell'economia di mercato vista come unica ricelta per il funzionamento del sistema senza barriere. Ci sono dei problemi di distribuzione della crescita mondiale, spiega. Ci sono le insidie e le sfide della rivoluzione informatica e tecnologica. Tutto richiede una maggiore efficienza dei sistemi. Un po' ovunque, aggiunge, si pone un'esigenza di riforma del Welfare State e della flessibilità del lavoro. «Quando cento anni fa Bismark inventò lo Stato sociale, l'età pensionabile fu fissata a G5 anni mentre la vita media era di 5G-57». Esagerazioni a parte, è la morale, in Italia c'è uno squilibrio ed «è per questo che il Paese non cresce. Masera è certo del molo cruciali! della finanza nel buon funzionamento del mercato planetario amministrato da canoni globali. Guarda caso, l'uomo del Sanpaololmi che sogna l'Ina, è sicuro assertore della omogeneità fra sportello e polizza. Afferma che «non c'è alcuna ragione per cui le compagnie debbano restare separate dagli istituti di credito, anche se ci sono delle aree in cui una divisione è necessaria e la vigilanza va rafforzata». Comunque, precisa, «questo non toglie che la collaborazione possa essere molto proficua». La partita a poker con Trieste è nata anche da questa convinzione. [m. zat.l Riiiner Masera

Persone citate: Bismark, Hicks, Masera, Rainer Masera, Siglienti

Luoghi citati: Italia, Moncalieri, Oxford, Torino, Trieste