«Sparate» sul pianista

«Sparate» sul pianista Il presidente della Camera Violante contro il voto per gli assenti «Sparate» sul pianista MI sono inserito in un costume». Così, non senza una certa solennità, si giustificava nel 1993 Tiberio Cecere, onorevole de, il più virtuoso pianista della storia parlamentare, sorpreso mentre saltellava tra gli scranni votando per sé e altri tre o quattro colleghi. Costume, quello di votare per gli assenti, che il presidente della Camera Luciano Violante è ben deciso a estirpare, escogitando a tal fine sempre nuovi, e ingegnosi, sistemi. Un anno fa si era stabilito che la tesserina magnetica necessaria per votare venisse consegnata solo al diretto interessato. Ma evidentemente alcuni onorevoli aggiravano l'ostacolo asserendo di averla dimenticata a casa e ottenendo così un tesserino sostitutivo, utilizzabile per votare per un collega. La contromisura non si è fatta attendere: dal 5 ottobre i deputati smemorati avranno un tesserino valido solo per quel giorno. Automaticamente la tessera personale verrà disattivata e non sarà ricaricata finché il biglietto giornaliero non sarà restituito. Se questa è una misura immediata, l'ufficio di presidenza ha allo studio anche altri deterrenti: un numero minimo di votazioni cui un deputato dovrà partecipare per non vedersi decurtare, per assenza, la diaria (300 mila lire) e l'introduzione di una giustificazione per assenze e missioni. Oggi sono i capigruppo a informare l'Assemblea delle assenze dei propri iscritti, potrebbero venire dotati di un «pacchetto massimo» di assenze. In ogni caso Violante è intenzionato a stringere i tempi e a trovare rimedi definitivi al fenomeno dei pianisti: una riunione dell'ufficio di presidenza ò già stata fissata per il 13 ottobre. |r. sii.]

Persone citate: Camera Violante, Luciano Violante, Tiberio Cecere