«Sud, non solo cronaca nera»
«Sud, non solo cronaca nera» Milano, il convegno di Publikompass con direttori di quotidiani, sindaci e imprenditori «Sud, non solo cronaca nera» Sono in crescita i consumi culturali MILANO Puntare sul Mezzogiorno. Questa la scommessa che arriva dal convegno organizzato a Milano da Publikompass, dove i direttori dei principali quotidiani del Sud, sociologi e imprenditori hanno raccontato una realtà troppo spesso sconosciuta. «Un terzo dei Comuni del Sud sono in crescita, un quarto del Pil nazionale arriva dal Sud, cioè quanto produce la Svizzera. E nessuno si sognerebbe mai di non investire in Svizzera», spiega Domenico loppolo, top manager dell'agenzia Nielsen, che nella sua relazione cita pure il commissario LFe Monti: «Lo sviluppo del Sud è una condizione necessaria per entrare in Europa». Un Sud che consuma a livelli europei, che produce, che ha quattro quotidiani che da soli tirano 250 mila copie, hanno due milioni di lettori e 180 miliardi di pubblicità, un Sud che non si lamenta più. «Perché la cultura del lamento è propria oramai del Nord», analizza il sociologo Giampaolo Fabris. Rimane il problema dell'immagine del Mezzogiorno, quella penalizzata dai grandi media, «duella dei preconcetti», assicura Vittorio Kavà, amministratore delegato di Publikompass, che ha promosso il convegno «Tutto quello che avreste voluto sapere sul Mezzogiorno e non avete mai osato chiedere», al Museo della Scienza e della Tecnica. «Ma un ruolo in tutto questo lo hanno anche le banche. Continua la fuga dei capitali al Nord, ventimila miliardi solo negli ultimi anni», chiede un'inversione di tendenza Gianfranco Imperatori, presidente di Medio- credito Centrale, che solo tre anni fa è entrato al Banco di Sicilia «togliendolo dalle secche». «Nell'immaginario collettivo, sul Mezzogiorno ci sono solo pregiudizi», cerca un'altra strada Giovanni Pepi, direttore del Giornale di Sicilia. «Basta al clichè della pizza, delle spiagge e del sole», conferma Mario Ciancio Sanfilippo, direttore de «La Sicilia», presidente della Federazione Editori (Fieg) e moderatore del dibattito. E a sfatare certi luoghi comuni, ci sono anche i dati sulla criminalità, quelli che non vedono più il Sud nelle classifiche nere. Lo spiega Enzo Bianco, sindaco di Catania: «Sulla criminalità ci sono state improvvisazioni. Devono essere dati più poteri ai sindaci, ma non devono esserci sindaci sceriffi. Dieci anni fa a Catania c'erano 120 omicidi all'anno, nei primi sei mesi del '99 solo quattro. Oggi le rapine sono diminuite del 62% e alle due di notte, chiun¬ que può girare per strada. Perché Catania è una città viva». Per il sindaco Bianco vanno bene la sperimentazione dei braccialetti elettronici e deve essere garantita l'effettività della pena, ma per il sindaco di Palermo Leoluca Orlando si può fare ancora di più. A parte migliorare i collegamenti col Nord - «A Malpensa passo più ore che con i miei figli» - da Orlando arriva una provocazione: «Siamo pronti ad esportare sicurezza. Perché se la mafia esiste ancora, certamente ha perso la battaglia culturale. Forse controlla gli affari, non più le teste». E allora per il sindaco di Palermo, c'è un problema solo: «Quello della stabilità politica. Perché non si possono avere quattro governi regionali in tre anni». [r. m.l li presidente della Federa2Ìone Editori Mario Ciancio Sanfilippo
Persone citate: Enzo Bianco, Giampaolo Fabris, Gianfranco Imperatori, Leoluca Orlando, Mario Ciancio Sanfilippo
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