«Un futuro di super-disastri» di Francesco Manacorda

«Un futuro di super-disastri» RAPPORTO SU PROBLEMI AMBIENTALI E FLUSSI MIGRATORI «Un futuro di super-disastri» Croce Rossa: per effetto serra e povertà analisi Francesco Manacorda i:()rrisfK)iKlcnti!(lnHHIJXhll.tS Alluvioni, uragani, terremoti: nei prossimi anni trionferanno i «super-disastri», con proporzioni e bilanci di vittime che faranno impallidire le catastrofi del passato. Lo prevedi.' la Federazione internazionali! delle associazioni di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa in uno studio intitolato appunto «Rapporto sui disastri mondiali 1999», e presentato quest'estate a Bruxelles. Colpa, sostiene il rapporto, delle crisi di siccità sempre più frequenti, della infertilita delle terre che aumenta, delle inondazioni e della distruzione delle foreste: questi elementi, che di per se contribuiscono ad aumentare i rischi di disastri naturali, spingono anche enormi flussi migratori - 25 milioni di persone solo lo scorso anno - ad abbandonare le campagne per stabilirsi nelle zone più affollate e mono sicure delle grandi metropoli, In tutto un miliardo di persone vivo nelle zone urbane a rischio dei Paesi in via di sviluppo e tra le 50 città al mondo che hanno il maggior ritmo di crescita, ben quaranta sono collocate in aree sismiche. E sempre l'anno passato lo catastrofi naturali hanno creato più «rifugiati» di tutte lo guerre del globo «Tutti conosciamo i problemi ambientali dell'effetto serra e della deforestazione da una parte, e quelli sociali della povertà crescente e dell'aumento dolio bidnnvillos dall'altra, ma quando i due fattori collidono si crea una nuova dimensiono dello catastrofi», sostiene Astrid Heidelberg, la presidentessa della Federazione. E sempre lei ricorda come le associazioni di Croco Rossa o di.Mezzaluna Rossa assistano «a un onorino aumento del numero di persone che hanno bisogno della nostra assistenza a causa di alluvioni o terremoti. Negli ultimi sei anni sono passati da mono di mezzo milione a oltre cinque milioni e mozzo». In un'economia globalizzata un disastro naturale significa infatti sposso anche una catastrofe economica o politica che ne amplifica gli effetti, Il rapporto cita come caso esemplare le conseguenze del ciclone «El Nino» che ha colpito l'Indonesia: «Il raccolto di riso andò in fumo, il prezzo del riso importato quadruplicò, la valuta locale perse l'80% del suo valore, a Jakarta scoppiarono rivolte per il cibo mentre nello campagne gli incendi delle foreste paralizzarono gran parte del Paese sotto una coltre di fumi tossici». La soluzione por evitare i «super-disastri» che ci attendono, spiegano gli esporti della Federazione, sta solo nel prevenirli: monitoraggi contro lo alluvioni, satelliti e previsioni meteorologiche per mettersi al riparo dagli uragani. Ma questa è una ricetta che non vale por i terremoti: «Il massimo che gli scienzati possono faro è una previsione che consente di evidenziare le zone a rischio nei trent'anni successivi. Ma ò impossibile sapere se il terremoto arriverà con una sola grande scossa, o in una serie di movimenti di scarsa intensità». Cosi, mentre in Giappone si spendono circa 400 miliardi l'anno per cercare di anticipare i movimenti tellurici,in California si è preferito abbandonare questi tentativi e concentrarsi invece su una rete di sensori che dopo ogni scossa possano fornire immediatamente una prima valutazione dei danni.

Persone citate: Astrid Heidelberg, Mezzaluna

Luoghi citati: Bruxelles, California, Giappone, Indonesia