Ciampi a prof e studenti «Immigrati benvenuti» di Aldo Cazzullo

Ciampi a prof e studenti «Immigrati benvenuti» Il presidente della Repubblica loda la riforma dei cicli e ricorda che «l'Italia è da sempre terra ospitale» Ciampi a prof e studenti «Immigrati benvenuti» Aldo Cazzullo ROMA La formazione, arma decisiva nella battaglia per il lavoro. L'alfabetizzazione tecnologica, condizione per lo sviluppo, Lo radici umanistiche dell'anima italiana. Il ruolo ili ponte, di terreno di dialogo tra diverse culture che la storia e la geografia hanno dato al nostro Paese, lì l'immigrazione come «risorsa». Nel messaggio a studenti e insegnanti, ormai tornali sui Lancili o in cattedra in tutta Italia, Carlo Azeglio Ciampi tocca alcuni dei tempi già affrontali nei primi cento giorni al Quirinale, e che, come conforma chi lavora con il presidente, saranno tra li; linee-guida del suo settennato. Ed esprime un giudizio positivo sulla riforma dei cicli di studio introdotta dal govorno. Il presidente distingue impli citamentc tra clandestini e regolari, (piando cita «le ragazze e i ragazzi immigrati in Italia con le loro famiglie, che corcano qui un'occasione di vita migliore». A loro va il «benvenuto» del capo dello Stato, che considera i nuovi arrivai i un'occasione di arricchimento del nostro Paese, proprio ..coinè sono stati e sono una risorsa straordinaria per i Paesi che li hanno accolli i tanti italiani nel mondo». Ciampi aveva affrontato l'argomento in particolare durante il suo viaggio nel Nord-Est. Al sindaco leghista di Treviso Giancarlo Gentilini aveva ricordalo che l'immigrazione non e un problema lucale, ma un lei un nei io epocale che può essere causa di malessere e disagi, ma rappresenta anche una chance di crescila economica e integrazione culturale. «L'Italia e terra ospitale ha ricordato ieri Ciampi -. La nostra storia e figlia dell'incontro di popoli diversi». Il presidente considera «una fortuna» essere «nati in un Paese che è pome naturale tra l'Europa e il Sud del mondo, ira l'Europa e l'Oriente». In quanto «fin dai tempi dell'aulica Roma, le nazioni capaci di accogliere e integrare comunità differenti sono le più prospere, le più libere». I lialogo tra culture e progresso tecnologico, nella visione del presidente, sono connessi. «In un mondo in cui i vicini si moltiplicano per effetto dei nuovi strumenti di comunicazione, la forza delle nazioni sta ancor più che in passato nella qualità dei cittadini, nella loro capacità di essere creativi usando con intelligenza lo risorse di cui dispongono, gli strumenti che una tecnologia in continua evoluzione produce». Gli insegnanti, per cui Ciampi ha avuto parole di elogio e incoraggiamento, sono chiamati a «conibattere il rischio di un nuovo tipo di analfabetismo», a «fornire ai ragazzi una solida conoscenza dei mezzi informatici», per evitare che siano tagliati Inori dall'evoluzione del mondo del lavoro. Ma il presidente, che anche da governatore di Bankitalia e ministro de! Tesoro non ha mai perduto il vezzo intellettuale di ricordare di non aver avuto una formazione economica, ma letteraria, ripete ora che "e essenziale mantenere una qualità elevata nell'insegnamento delle materie più tradizionali, scientifiche e umanistiche». Hai punto di vista dell'educazione e dolio formazione, il giudizio sulla riforma Berlinguer e positivo: si e presa In «direzione giusta», quella (li «avvicinare scuola e vita reale» e «favorire il senso di responsabilità», attraverso l'autonomia degli istituii e il riconoscimenlo dei inorili. ]■'.' importante, pero, che la riforma veda la partecipazione di insegnanti e genitori, e che gli alunni compiano «integralmente il corso degli studi», oggi che «il lavoro non e alternativo alla scuola», ma «frullo degli studi compili ti». Perché «l'Italia sarà quello che voi sarete». I! presidente, che fin dal primo viaggio (a Livorno, la 'ani citi al si e rivelato attento a collegare le sue istanze politi¬ che alla propria formazione intellettuale, ha fatto due riferimenti alla storia personale: una citazione indiretta de «La scuola dell'uomo», titolo di un'opera di Guido Calogero, suo maestro a Pisa e compagno di lotta partigiana sulle montagne abruzzesi; e un ricordo della scuola come il luogo dove «si forma il concetto di vita collettiva» e «nascono le amicizie», come quella coltivata alla Normale con il latinista Scevola Mariotti o con Alessandro Natta. Le amicizie, e gli amori: a Pisa studiava in quegli anni anche la signora Franca. Soprattutto per gli insegnanti elogi e incoraggiamenti «Sta a voi combattere i rischi di un nuovo analfabetismo» Nel messaggio al mondo della scuola il presidente della Repubblica ha parlato a lungo degli immigrati: "Siano i benvenuti»

Persone citate: Alessandro Natta, Berlinguer, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Giancarlo Gentilini, Guido Calogero, Scevola Mariotti