«Abbiamo visto l'albergo tremare» di Fabio Pozzo

«Abbiamo visto l'albergo tremare» «Abbiamo visto l'albergo tremare» // racconto delle azzurre di nuoto sincronizzato Fabio Pozzo SAVONA Dodici ragazze della nazionale di nuoto sincronizzato, più allenatrice ed accompagnatori, sono stati testimoni diretti del sisma che ha sconvolto l'altra notte l'isola del Mar della Cina, provocando migliaia di morti. Sono sfuggite per miracolo. Stavano dormendo, le ragazze, quando la terra ha tremato. Una scossa violentissima, che ha fatto ondeggiare paurosamente il loro albergo. I familiari soltanto ieri mattina hanno saputo che stavano bene, che ce l'avevano fatta. E solo nel pomeriggio hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, sapendole lontano dalla zona a rischio. Serena Bianchi, savonese, ha telefonato a casa ieri mattina dall'aeroporto di Taipei, prima di imbarcarsi sull'aereo che ha portato lei e le sue compagne a Hong Kong. Poi ha parlato col padre una seconda volta alle 17, pertranquilizzarlo definitivamente, prima di decollare per Roma. Mimmo Bianchi era appena tornato da Taiwan, dove era andato a seguire la figlia. Ecco il racconto di una delle ragazze. «Erano quasi le due, ore locali di Kaohsiung (località situata nella parte meridionale dell'isola, ndrl. Ero in camera. Ho sentito la scossa, l'albergo ondeggiare. Ci siamo precipitate fuori, il personale dell'albergo ci ha detto di correre via». Serena racconta di aver vi¬ sto crepe che si aprivano lungo i muri dei piani, calcinacci che si frantumavano sulla moquette. Tanta polvere, il rumore di un ascensore che è crollato giù. «Abbiamo trascorso la notte all'aperto. L'indomani siamo riusciti ancora a salire in camera, ce l'hanno consentito soltanto per pochi minuti, per prendere le nostre cose». Il seguito èil racconto di una fuga. La corsa all'aeroporto di Kaohsiung, il volo verso Taipei. «Abbiamo cercato il primo aereo per Hong Kong, ma non siamo riuscite a partire. Ci hanno detto che nell'aeroporto mancava l'energia elettrica». L'attesa è durata ore. D'ansia. Poi finalmente il decollo, e l'atterraggio sulla pista di Hong Kong. Oui Serena ha potuto chiamare ancora casa, combattendo con il telefonino che non prendeva linea. «Ci ha chiamato alle cinque tlel pomeriggio. Oliando abbiamo sentito la sua voce, che ci diceva che era ad Hong Kong...». Mimmo Bianchi ancora adesso, dopo quattro ore, non riesce a togliersi il groppo che gli ha serrato per tutta la giornata la gola. «Siamo appena torn.it ì ila Taiwan. Sono partito alle 20, cinque ore prima che la terra tremasse». Sua figlia aveva lasciato l'Italia il 5 settembre per Seul, Cqrea del Sud, dove le «ondine» azzurre sono arrivate seste ai Mondiali. Il 13 era a Taiwan, dove la Nazionale si è esibita cinque volte, unti a Taipei e quattro a Kaohsiung. «Per fortuna erano lontane dall'epicentro del sisma. Centocinquanta chilometri, mi hanno detto». Mimmo Bianchi adesso non ha piii paura per lei. Stamane alle sette Serena atterrerà a Roma, alle dieci sarà al «Cristoforo Colombo» di Genova.

Persone citate: Cristoforo Colombo, Mimmo Bianchi, Serena Bianchi