Mediaset spara su D'Alema di Ugo Bertone

Mediaset spara su D'Alema Gonfalonieri e Marina Berlusconi : «Hanno ideato la 1138 solo per ridurre le nostre risorse» Mediaset spara su D'Alema «Ha un partito azienda, è l'Enel di Tato» Ugo Bertone inviato a MONTECARLO Marina Berlusconi, al solito in nero, arringa così la squadra di Publitalia, gli scudieri del partito-azienda già al servizio di papà Silvio. «L'Italia accusa handicap pesanti rispetto alla concorrenza straniera. Ma noi, per il fatto di essere la Fininvest, abbiamo un handicap ben più pesante...». «Hanno ideato una legge, la 1138 - continua solo per ridurre le risorse della nostra azienda. E intanto, mentre ci fanno pagare pesantemente la nostra volontà di crescere, hanno inventato la pay tv che paghi ogni volta che accendi la luce. Bell'esempio di Stato liberale...». La «prima volta» di Marina sul fronte delle polemiche politiche e dedicata all'ex maestro Franz Tato, vecchio precettore ai tempi della Mondadori per la primogenita di Berlusconi. «Qui - continua con voce ferma la signora in nero di casa Berlusconi - anziché privatizzare si sta creando l'In bis». I! «partito-azienda» di Berlusconi applaude, affascinato da Marina in formato da combattimento. «Ma il partito-azienda di Berlusconi esisteva una volta - ruggisce Fedele Confalonieri presidente di Mediaset adesso ci hanno copiato il know-how: è nato il partitoazienda di D'Alema». «Sia chia¬ ro - aggiunge subito il presidente di Mediaset - io non ce l'ho con Tato come persona. Ma i fatti parlano da soli: se noi ci impegniamo su qualche progetto concreto, si grida allo scandalo. E Tato, assieme alla Rai, può mettere le mani su Telepiù, Oggi dall'area pubblica dipendono cinque reti tv. Area pubblica, certo. Perché, anche dopo il collocamento del 18% in Borsa, l'Enel resterà pubblica come lo era la Telecom di Pascale». Un Gonfalonieri sopra le righe, insomma. «Se sono arrabbiato? Sì - risponde - sono molto arrabbiato. Anzi, anche più che arrabbiato: in Italia esiste l'effetto B. Quando Berlusconi è in ribasso, non ci disturba nessuno. Altrimenti arriva la par condicio, la legge 1138 e chissà che altro...». «Dobbiamo prepararci a combattere ancora molto, a giudicare da queste premesse - incalza Marina Berlusconi -, Basti ricordare che quando abbiamo annunciato l'ipotesi di un modesto investimento finanziario in Olivetti si è scatenato il finimondo. Ed invece negli Stati Uniti nascono colossi multimediali, come Cbs e Viacom. Ma sia chiaro: noi siamo qui e qui intendiamo restare...». «Non è un caso - commenta Gonfalonieri fuori dalla sala che il presidente della Rai possa prendersi il lusso di mandare al diavolo un ministro. Il fatto è che, nel quadro attuale, dominato dall'idea del partitoazienda, loro non si sentono più tenuti all'idea del servizio pubblico». «Vi ringrazio - dice all'assemblea Marina - perché avete fatto miracoli per fronteggiare tutti i giorni la Rai che non risponde a nessuno. Un'azienda che si ritrova tutti gli anni 2500 miliardi per un servizio pubblico che non fa...». Ma la signora Fininvest non è tenera nemmeno con il ministro Melandri, che sta meditando provvedimenti per limitare l'espansione della Medusa sul fronte del controllo del mercato delle sale cinematografiche. «Vorrei dire al ministro - incalza, senza consultare gli appunti, Marina - che la tutela della cultura non passa per l'assistenzialismo o per una politica protezionistica. La strada maestra passa per la possibilità di crescere in un mercato aperto e, soprattutto, dando allo spettatore la facoltà di scegliere cosa vedere. La Medusa non è importante solo per noi, ma anche per il cinema italiano». E così, nell'ennesimo anno d'oro della pubblicità Fininvest (10% in più rispetto ad un anno fai i vertici del gruppo tirano fuori le unghie per affrontare, come dice Marina, «le tempeste che ci scatenano per farci naufragare». Ma, dietro la levata di scudi contro l'eterno nemico, la Rai, e il nuovo avversario, l'ex amico Tato, ci sono progetti importanti di crescita. La Fininvest formato Marina ha un fatturato minore (causa la vendita della Standa, voluta da lei contro le indecisioni di papà Silvio che non ama vendere le imprese...) ma utili assai più elevati. Punta a difendere il mercato interno, ma anche a presidiare l'Europa assieme all'alleato Kirch. E poi c'è Internet, a cui 'Marina dedica tutte le sue energie. Presto verrà lanciato un fondo di 150 milioni di dollari, base a Silicon Valley, per investire nei cervelli della società dell'informazione. Prima ancora nascerà un «portale» Mediaset, ovvero una sorta d'accesso nella grande rete capace di condurre i clienti nel regno dei consumi elettronici, circondati, naturalmente, dalla pubblicità raccolta dagli uomini di Publitalia. «L'importante - sospira Marina - è che lascino lavorare le imprese». Sembra proprio papà. «Nell'area pubblica oggi esistono 5 reti Anziché privatizzare stanno drizzando" il gruppo elettrico e la Rai può mettere le mani su Telepiù» In alto Marina Berlusconi vice presidente della Fininvest Nella foto a sinistra Silvio Berlusconi

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