«Le Generali sono indipendenti e scalabili» di Valeria Sacchi
«Le Generali sono indipendenti e scalabili» Gutty porge la mano agli assediati: l'offerta non è stata concordata per mancanza di tempo «Le Generali sono indipendenti e scalabili» Trieste presenta Usuo piano e non esclude soluzioni negoziali Valeria Sacchi MILANO Il presidente di Generali, Alfonso Desiata, respinge l'insinuazione che l'Opas lanciata sull'Ina sia stata «suggerita» da qualcuno e «ispirata» dal governo e dalli; istituzioni. Anche la definzione di offerta «ostile» non gli piace: «Non concordo sul linguaggio militare e non capisco "l'ostilità"- dice con forza -, perché non si può essere ostili verso qualcosa che si vuole; acquistare, né verso un management che stimiamo, né verso gli agenti Ina». Certo, ammette, l'operazione «non ò stata concordata». A sua volta l'amministratore delegato Gianfranco Gutty precisa: «Non è stata concordata per mancanza di tempo». Desiata conferma che, oggi come oggi, non esistono contatti in corso con azionisti Ina, e aggiunge: «Questo non vuol dire che una possibile soluzione negoziale sia tramontata. In questo momento non ci sono colloqui, ma una trattativa ragionevole; è sempre possibile». Assente alla presentazione del piano industriale di Generali su Ina, illustrato agli analisti dai due amministratori delegati di Generali: Gutty e Fabio Cerchiai, Desiata arriva viceversa per l'incontro con la stampa. E tra i temi che gli preme sottolineare ò la volontà di Generali di restare un «assicuratore puro». Nel senso che, quando ribadisce che gli asset bancari della galassia Ina, ossia Bui e Banconapoli, «non sono strategici» e quindi verranno ceduti «al miglior offerente», tiene a evidenziare: «Noi siamo solo assicuratori». Più avanti il presidente di Generali chiarirà che non n necessaria la formula di bancassurance, ad un assicuratore basta avere buoni accordi con banchi!. Altro argomento che sembra stargli a cuore è che in futuro, anelli! dopo l'eventuali! aggregazione con Ina, il gruppo Generali continuerà ad essere «scalabili!». Anzi, proprio la «contendibilità» sul mercato sarà garanzia della sua «indipen¬ denza», e contro possibili scalato la migliore barriera sarà la capacità del management di «creare valore». A proposito di scalate, a chi gli chiede se si sentiva veramente minacciato da possibili aggressioni, Desiata risponde che «certamente il dossier Generali era allo studio di molti stranieri». Poi ripercorre l'iter del suo attacco all'Ina, deciso solo dopo che l'Ina aveva scelto di rinunciare alla propria autonomia aggregandosi con Sanpaolo Imi. Allora «abbiamo capito, e ci siamo sentiti liberi». Glissa, il presidente delle Generali, sull'andamento non brillante delle Generali in Borsa dopo l'Opas, limitandosi a dire: «Non concordo sul fatto che la Borsa abbia detto no alla nostra operazione. I risultati di Borsa ci danno ragione, e avallano i termini della nostra operazione». Mentre Cerchiai, alla domanda se Generali, in caso di vittoria, intenda conservare al listino il titolo Ina, osserva: «La decisione sarà successiva al risultato dell'offerta». Sulla necessità di adeguare l'Opas alle indicazioni della Borsa (ieri il titolo Generali ha perso 1' 1,5% ma l'Ina ha toccato un nuovo record), Gutty taglia corto: «Non c'è alcuna necessità di adeguare l'offerta», mentre a chi fa presente che gli azionisti Ina, forti di un 30%, potrebbero tentare ugualmente l'aggregazione con il Sanpaolo, Desiata replica: «Esisti! anche un altro 70%». Sul fronte Hankitalia Generali lui fatto tutto il suo dovere, avvertendo la vigilanza il giorno precedente il lancio dell'Opas. Lo conferma Gutty, il quale puntualizza anche come ['intervento della banca centrale nello scontro in corso sia comunque un coinvolgimento «in seconda battuta». E quindi, nonostante la dichiarazione di Ina che l'Opa è ostile, la sua percezione è che «non ci siano problemi». Generali uscirà dal sindacato Fiat? Tocca di nuovo a Gutty intervenire per dire di no, in quanto «la partecipazione in Fiat non è di tipo finanziario. Abbiamo con il gruppo Fiat, rapporti industriali, clic valgono 100 miliardi di premi». Non quantificano, Desiata e i suoi amministratori, i possibili «esuberi» che deriveranno dalla unione delle due compagnie. Cerchiai si limita a ricordare che il futuro presentii prospettive di grandi crescite per il settore assicurativo, e dunque non «ci saranno sconquassi. Pensiamo ad un modello industriale nuovo, nel rispetto dlle competenze migliori». L'ultima curiosità, quando esce, è per Desiata. Come giudica le dichiarazioni di Umberto Agnelli, che ha definito «prepotente» la sua Opas? «Sono giudizi personali che rispetto e registro». unii ABN AMRO) f ALLIANZ "") ([BANCO BILBAO) DATI IN PERCENTUALE A GALASSIA DI MEDIOBANCA LA GALASSIA DI MEDIOBANCA
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