Materiale pornografico prete in cella di Paola Scola

Materiale pornografico prete in cella AMondovì Materiale pornografico prete in cella Paola Scola MONDOvT Una brutta storia. Nella canonica di Fiamenga, nel comune di Vicoforte (paese di 3000 abitanti noto per il santuario con la cupola ellittica più grande del mondo) i carabinieri hanno sequestrato materiale pornografico su minori. Il parroco, don Luciano Michelotti, 59 anni, è finito in carcere, colpito da misura cautelare del gip di Mondovì Luigi Acquarpne. Dòn . Luciano' si fc? difesa sostenendo di aver ricevuto il materiale da una persona, in confessione: i carabinieri lo hanno trovato prima che lo distruggesse. La vicenda ha scosso il Monregalese, dove don Michelotti è molto conosciuto, per il suo impegno fra i giovani e fra i casi ai margini della società. Proprio con questo impegno pastorale i suoi difensori, Emma Giusta e Carlo Blengini, hanno giustificato il «grosso equivoco di fondo» su cui ritengono si basi l'ipotesi giudiziaria. Le accuse sono di «detenzione e divulgazione di materiale pornografico», applicando la legge 269 dell'agosto '98. La storia è cominciata, secondo il sostituto procuratore di Mondovì Ezio Basso, quattro mesi fa, quando la Procura di Biella gli inviò, per competenza, un fascicolo riguardante contatti fra pedofili e omosessuali di quella zona e un prete cuneese, poi invidivuato in don Michelotti. Basso ha disposto intercettazioni telefoniche, ambientali e su Internet in canonica: una settimana fa c'è stata la perquisizione che ha condotto al sequestro di computer, 19 dischetti con materali porno e foto ritenute oscene. Al vaglio degli inquirenti c'è anche un rapporto sospetto con un bambino di 8 anni, non piemontese (che sarà sentito nei prossimi giorni), con il quale sarebbero intercorse telefonate equivoche. I legali «smontano» però le accuse, in quanto le «espressioni confidenziali» sarebbero «spiegabili con i vincoli di affetto fra il prete e la sua famiglia». I carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Mondovì hanno eseguito la misura cautelare in carcere sabato, alle 7,45, nel più stretto riserbo. Don Michelotti è uscito dal «Cerialdo» di Cuneo ieri sera, dopo l'interrogatorio e la decisione del gip di concedere gli arresti domiciliari. Ad attenderlo, tanti amici e parrocchiani, «certi della sua innocenza». Le indagini continuano, ma i difensori sostengono: «E' tutto spiegabile con il ruolo pastorale sempre svolto da don Luciano fra l'umanità dolente». La Curia monregalese ha commentato in una nota: «Per lui è la nostra vicinanza e preghiera. Riteniamo fondato che non dovrebbero esserci danni contro singole persone».

Persone citate: Carlo Blengini, Emma Giusta, Ezio Basso, Luciano Michelotti, Luigi Acquarpne, Michelotti

Luoghi citati: Cuneo, Mondovì, Vicoforte