«Nel mirino dei terroristi l'acquedotto di Mosca» di E. St.

«Nel mirino dei terroristi l'acquedotto di Mosca» I russi non escludono attacchi di terni in Cecenia, Basaev: reagiremo con raid di kamikaze islamici «Nel mirino dei terroristi l'acquedotto di Mosca» Un giornale: l'ipotesi del veleno fu scartata a favore delle bombe MOSCA Mentre anche ieri un ordigno dal potenziale pari a 600 grammi di tritolo è stato scoperto e disinnescato dalla polizia in un cantiere edile nel quartiere periferico di Mosca di Streghino, un giornale ha rivelalo che prima di ricorrere alle bombe, i terroristi ceceni responsabili della recente ondata di attentati avevano progettato di avvelenare l'intero sistema dell'acqua potabile della capitale. La notizia è stata riportata dal quotidiano «Vremia», che ha citato fonti dei seivizi di sicurezza secondo cui le misure da prendere «nei confronti degli infedeli» russi per vendetta contro le azioni di guerra in Daghestan sarebbero stale discusse in una riunione di fondamentalisti islamici ceceni svoltasi a Mosca a metà agosto. In quella occasione - ha detto la «Vremia» venne ipotizzalo l'uso del veleno nell'acquedotto di Mosca. «Evidentemente - ha aggiunto il giornale prevalse poi la tesi delle bombe». Ieri i militari russi hanno detto di «non escludere» anche eventuali operazioni terrestri, in Cecenia, contro le basi dei guerriglieri islamici, mentre caccia e elicotteri continuano a colpirle duramente. Il vicecapo dello Stato maggiore della difesa Valeri Manilov, ha affermato che «tenendo anche conto dell'amara esperienza» della guerra in Cecenia tra il 1994 e il 1996, Mosca intende «far conto in primo luogo sui missili, gli attacchi aerei e altre forme di intervento di precisione», ma che «se sarà necessario», potrebbe far ricorso a operazioni terrestri. Sul fronte opposto, il signore della guerra Shamil Basaiev ha avvertito Mosca che se continuerà a bombardare la Cecenia, kamikaze islamici attaccheranno la Russia. «Se la Russia continua a bombardare la Cecenia con la sua aviazione o la sua artiglieria, il battaglione Chamid (martiri della fede) farà parlare di sè», ha detto Basaiev. Il capo della guerriglia cecena ha annunciato a Grozny la creazione di questo battaglione di 300-400 volontari «pronti a morire» per la fede musulmana. Quanto alle voci insistenti sulle dimissioni del presidente Eltsin, il portavoce del Cremlino Dmitri Yakushkin le ha smentite-, sottolineando che non intende neppure procedere a un rimpasto di governo nè tantomeno imporre lo stato d'emergenza. Un'altra smentita è stata affidata al vice capo del gabinetto presidenziale, Igor Shabdurasulov: «Questa serie di voci e di fantasie ha affermato - durerà fino alle elezioni». [e. st.]

Persone citate: Basaev, Basaiev, Eltsin, Igor Shabdurasulov, Shamil Basaiev, Valeri Manilov