larino: non possiamo dividerci di Roberto Ippolito

larino: non possiamo dividerci IL LEADER DELLA UIL VUOLE RICUCIRE LO STRAPPO NEL SINDACATO larino: non possiamo dividerci «Sulle pensioni facciamo una verifica interna» intervista Roberto Ippolito ROMA TENTATIVI di pace. «Non possiamo dividerci, non c'è ragione di farlo»: il segretario della Uil Pietro Larizza cerca di ricomporre un clima unitario con «Sergio e Sergio» ovvero Cofferati e D'Antoni, leader degli altri sindacati confederali, la Cgil e la Cisl. E sullo sfondo, dopo l'incontro di ieri fra il presidente del Consiglio Massimo D'Alema e le parti sociali al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, c'è almeno per la Uil un rapporto più disteso con il governo. Larizza, che succede? «In sintesi questo: la verifica del patto sociale per il lavoro avvenu¬ ta al Cnel rivela che, pur non essendo stati attuati molti punti, tanto è stato fatto; la legge finanziaria che il governo sta per presentare non è minacciosa verso il mondo del lavoro e mira allo sviluppo; poi si aprirà il confronto sulla riforma dello stato sociale, obiettivo che considero essenziale». Ma anche dirompente: all'orizzonte c'è la questione delle pensioni che divide i sindacati. «Dobbiamo garantire al mondo del lavoro una soluzione unitaria. Credo che Sergio e Sergio abbiano la stessa preoccupazione: arrivano al mondo del lavoro messaggi che mettono paura. E insisto: non c'è alcun motivo per dividerci». Ma non ha detto una settimana fa a Bari di non sentirsi un mediatre? «Infatti sconsiglio vivamente di affidarmi le mediazioni. Per carattere personale e per la vocazione della mia organizzazione, so fare tante cose ma non le mediazioni che avvengono con le controparti, non fra noi, fra i sindacati. 11 nostro compito è un altro: cercare le sintesi unitarie». E allora come si muove? «Mi sono attenuto al manuale delle giovani marmotte del buon sindacalista: la regola (che rispetto) dice di prepararsi in modo unitario quando si deve affrontare un problema». Scusi la parentesi, ma da settimane di unitario si vede poco. «Diciamo che c'è stata e per certi aspetti c'è ancora un'aspra polemica sulle soluzioni. La disputa riguarda l'estensione del sistema contributivo (che basa il calcolo delle pensioni sull'entità dei contributi versati non sul reddito). L'eventuale estensione viene pro¬ posta nel caso in cui le condizioni dei conti previdenziali rendessero necessario un intervento, la qual cosa non è accertata. Ed è da qui che dobbiamo partire». Che cosa si deve fare secondo lei? Prima di indicare la soluzione bisogna accertare so il problema esiste. Prima di dire in che modo il sistema previdenziale può essere modificato, si deve essere sicuri che esistono davvero gli squilibri dei conti. Perciò dico fermiamoci a questo punto». Con quale proposito, quindi? «Dobbiamo svolgere una analisi nostra, come sindacati. Per accertare l'esistenza del problema. Solo se viene appurato che questo esiste, dobbiamo passare alla fase successiva: l'individuazione dei correttivi possibili». Pensa che così si raffredderà la polemica? «Non abbiamo la stessa certezza sull'esistenza del problema. Quindi è del tutto inutile polemizzare ora sulle soluzioni. Su queste discuteremo se necessario, sapendo che sin dal 1995 la Cgil e i democratici di sinistra sono favorevoli a generalizzare il contributivo, mentre io ero e resto contrario. Ma non è il tempo di indicare soluzioni». Sta proponendo una verifica anticipata dei conti? «Attenzione: la verifica con il governo è fissata per il 2001 e nessuno di noi ha revocato questa data. Ma fra di noi non abbiamo questo vincolo e possiamo iniziare ad accertare la situazione in qualsiasi momento. E potrebbe essere utile avere un contributo da parte del presidente dellìnps e del ministro del lavoro». Il ministro Salvi apprezza il suo metodo, «Ben vengano tutti i contributi ad accertare la realtà. E solo se si verifica l'esistenza di uno squilibrio, il sindacato valuterà le soluzioni possibili da gestire nel 2001». Il ministro del Lavoro Cesare Salvi

Persone citate: Cesare Salvi, Cofferati, D'alema, D'antoni, Larizza, Pietro Larizza

Luoghi citati: Bari, Roma