Valiani e i partigiani dimenticati di Alessandro Galante Garrone

Valiani e i partigiani dimenticati Al FUNERALI NON HANNO POTUTO PARLARE Valiani e i partigiani dimenticati Alessandro Galante Garrone LEO Valiani fu al mio fianco nella Resistenza. Ci sentimmo allora tutti eguali, accomunati dalla lotta per la libertà del nostro Paese. Ma in molti sentimmo allora la sua superiorità nei nostri confronti. Egli veniva da una eccezionale esperienza, di respiro veramente europeo, e di grande apertura verso le idee e i sentimenti di ciascuno di noi. Non ci stupì, pertanto, di vederlo, nell'aprile del 1945, alla testa dell'insurrezione. E tale rimase, ai nostri occhi, fino agli ultimi suoi giorni. C'era sempre, nel suo dire con quella voce vibrante e GLI EX CO«In quescomandaLa Resnon codi Fabio Pote BATTENTI a Milano a destra. stenza ta più» A PAGINA 9 tagliente che ancora ci par di risentire, indimenticabile - lo slancio generoso verso tutti i suoi compagni, anche lontani dalle sue inflessibili idee. Per questo i partigiani lo amavano, lo sentivano sempre vicino a tutti loro. E proprio per questa intima vicinanza che indissolubilmente tutti li univa, sono . dolente, e, deb¬ bo dirlo, perfino indignato, che i partigiani siano stati tenuti lontani dal suo feretro. Non si sarebbe certo trattato di un gesto politico (di quella politica che troppo spesso oggi ci offende), ma di un ultimo atto di affetto fraterno e di gratitudine, che anche i partigiani d'Italia (con pieno diritto), intendevano dargli-

Persone citate: Valiani

Luoghi citati: Italia, Milano