AUSTRALIA, LA NUOVA POTENZA NEL SUD-EST DEL MONDO di Aldo Rizzo
AUSTRALIA, LA NUOVA POTENZA NEL SUD-EST DEL MONDO OSSERVATORIO AUSTRALIA, LA NUOVA POTENZA NEL SUD-EST DEL MONDO Aldo Rizzo COSÌ come l'Europa non sarà la stessa dopo la guerra per il Kosovo, è probabile che anche l'Estremo Oriente modificherà sensibilmente il suo quadro geopolitico dopo la crisi di Timor Est. Anche lì i cambiamenti saranno inversamente proporzionali alle dimensioni della provincia contestata (meno di due milioni di kosovari, meno di un milione di timoresi orientali), ma si manifesteranno su una scala infinitamente più grande, quella degli immensi spazi dell'Asia e dell'Oceania. Avete presente l'Australia? Sì, quell'isolotto di appena 8 milioni di chilometri quadrati (30 volte l'Italia), popolato da circa 20 milioni di abitanti, con un prodotto nazionale lordo doppio di quello dell'Indonesia, che ha 200 milioni di abitanti. Dell'Australia, in fondo, sappiamo poco, molti la scoprirono trenta-quarant'anni fa per i suoi straordinari giocatori d'attacco, che rivoluzionarono il tennis, soprattutto in Hluropa. A parte questo, sappiamo che era un remoto feudo della Corona britannica, dove due secoli fa furono deportati gli «indesiderabili» delle galere inglesi, che assolsero un duplice compito: essere i primi colonizzatori e sterminare per quel che poterono gli aborigeni. Ebbene, ora l'Australia fornisce più della metà dei soldati della forza multinazionale a Timor Est e, quel che più conta, ne detiene il comando militare, con l'autorizzazione dell'Onu. Naturalmente il molo internazionale dell'Australia (diventata una moderna democrazia liberale, di stampo ovviamente anglosassone) è andato crescendo nel tempo. Molti suoi soldati parteciparono a fianco degli inglesi alla seconda guerra mondiale (anche a Timor Est, dove si distinsero nella resistenza ai giapponesi, come ha ricordato il nostro inviato, Giuseppe Zaccaria). Poi furono nella guerra di Corea e in quella del Vietnam, a fianco degli americani. In seguito, i militari australiani, orga¬ nizzati in un esercito tutto volontario e professionale, hanno fatto parte molto spesso dei corpi di pace dell'Onu. Ma non avevano mai assunto una funzione di comando, e questo avviene ora, nell'area a loro più vicina, quindi in nome di un più specifico interesse nazionale. In altre parole, l'Australia emerge come una nuova potenza regionale, tra l'Oceano Indiano e il Pacifico. Non è la sola novità. Della forza multinazionale sono parte, in misura e in modi diversi, Paesi come la Thailandia, la Corea del Sud, le Filippine, la Malaysia, Singapore, oltre ovviamente alla Nuova Zelanda, che su scala più ridotta ha una storia parallela a quella dell'Australia. A conferma dell'interesse che suscita quest'aggregazione, che, al di là del terreno economico-commerciale, investe i problemi della sicurezza, c'è l'offerta della Cina di partecipare con reparti di polizia civile, mentre il Giappone annuncia un sostegno finanziario. Naturalmente non manca la presenza occidentale (Usa e Unione Europea, inclusa l'Italia), ma resta prevalente l'aspetto asiatico-oceanico di questo corpo di spedizione per la pace a Timor Est, guidato dall'Australia, potenza emergente. I rischi sono evidenti (scontri sanguinosi nell'isola già martoriata, contraccolpi catastrofici nella stessa Indonesia, possibile Jugoslavia dell'Asia), ma c'è anche la premessa di un nuovo e più stabile sistema di relazioni nel Sud-Est del mondo.
Persone citate: Giuseppe Zaccaria
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