Solitudini e affetti all'ombra della politica nella biografia della famiglia Rosselli di Liliana Madeo

Solitudini e affetti all'ombra della politica nella biografia della famiglia Rosselli JlfiLUftR ftlORNO Solitudini e affetti all'ombra della politica nella biografia della famiglia Rosselli Liliana Madeo Le mogli e le compagne degli uomini della Resistenza. La loro solitudine, lo sradicamento dell'esilio o del confino, i figli partoriti o cresciuti da sole, la precarietà, le paure, la ricerca affannata di notizie, il doversi guardare dagli spioni, la mancanza di documenti, l'affievolirsi spesso per lunghi periodi - del dialogo col compagno scelto magari in ben diversa situazione, pensando a una vita ben diversa ... Un libro che ancora nessuno ha scritto. Di cui, adesso, esiste un tracciato che si può seguire - in controluce - leggendo il bel volu¬ me di Giuseppe Fiori Casa Rosselli - Vita di Carlo e Nello, Amelia, Marion e Maria. Ovviamente al centro della scena stanno i due fratelli, seguiti dal tempo degli studi e delle amicizie fondanti della vita fino alla guerra di Spagna e al loro assassinio - una sequenza angosciosa e stringente - a Bagnoles de l'Orne, nel '37. Ma un'altra rete di relazioni e personaggi si sviluppa contemporaneamente, e fa da controcanto ai successi e alle tragedie di Carlo e Nello. Protagonista è la madre, Amelia Pincherle Moravia, scrittrice, a meno di trent'anni piantata dal marito invaghitosi di una cantante lirica: precocemente chiamata - come ha detto Piero Calamandrei - a «un austero destino di prove crudelissime», è lei che cura l'educazione dei figli, ne segue le scelte, li raggiunge al confino quando e possibile, sorregge le nuore, si prodiga per i nipoti, resta - fino alla morte, a ottantaquattro anni, nel '54 - la figura salda che a tutti infonde coraggio e speranza. Una testimone non accecata dagli affetti, vigile e modernissima. Nel suo Memoriale, 13 cartelle inedite, si interroga sul rapporto uomodonna, pubblico-privato. Insediata dai dubbi, si chiede: «Fino a quale limite un uomo, un marito, deve sacrificare la famiglia per l'ideale? Ha un uomo il diritto di rendere infelice, con le sue disavventure politiche, la compagna che ha acconsentito con tanta dedizione a dividere con lui la sua vita?». In casa Rosselli questa contrapposizione è vita, e dolore. Maria Todesco, la moglie di Nello, fronteggia senza cedimenti le avversitàHa responsabilità dei quattro figli partoriti fortunosamente, la straziante separazione dall'amatissimo compagno. Eppure su di lei, di agiata famiglia alto-borghese, digiuna di politica e giovanissima al momento delle nozze, nessuno all'inizio riteneva si potesse contare: «Il suo sogno non era di diventare la moglie di un uomo politico, ma di dividere la vita con un uomo di alta intelligenza del quale sarebbe stata, nel cerchio sereno della casa, la compagna devota». Opposto invece l'itinerario di Marion Cave, la ragazza inglese appassionata dell'Italia, dell'arte, della politica, che Salvemini chiamava «Biancofiore» e la Kuliscioff «raggio di sole». «Carlo le aveva detto che prima di ogni altra cosa, per lui, era la vita politica con tutte le sue eventualità, poi la moglie, la famiglia. Marion aveva risposto di sì. Era stata onestamente avvertita di quello cui andava incontro; ed essa stessa aveva dato prova non dubbia di passione politica partecipando all'azione clandestina» riflette Amelia. Ma gli avvertimenti non avevano alleviato la pena per la galera, le maternità, le lunghe assenze del marito, l'amore frustrato. Marion non resse. Via via sprofondava nella depressione, nella perdita di sè. 11 dialogo con Carlo diventava un vicolo cieco. Lui insisteva: «Hai rag'one.. Sforzati . Abbi ancora pazienza... di tornare serena e di guarire...», ricordandole gli «eroici duri doveri» cui era chiamato. Anche lei insisteva, esasperata: «Ti invidio la tua mancanza di preoccupazione per le persone lontane, ma qualche volta penso che, semplicemente, tu non pensi a loro». In quel momento eccezio naie, nel rapporto con una perso na eccezionale, lei era appena una donna. Ferita, ammalata. Capace però di replicare: «Guardandomi intorno in cerca di qualcosa di utile da fare, non ho trovato che l'orlo dei tuoi pantaloni da rammendare. Ti pare una giusta divisione dei lavori?». ft l.i - A-■>'' « GlS.1 ili •-. A II: Giuseppe Fiorì Casa Rosselli Einaudi pag. 230. 25.000 lire

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