Da Op alle carte segrete di Moro un giallo all'italiana di vent'anni fa

Da Op alle carte segrete di Moro un giallo all'italiana di vent'anni fa CRONOLOGIA DI UN DELITTO Da Op alle carte segrete di Moro un giallo all'italiana di vent'anni fa PERUGIA Giulio Andreotti, sette volte presidente del Consiglio, è accusato di essere stato mandante con Claudio Vitalone, Pippo, Calò e Gaetano Badalamenti del delitto Pecorelli. L'omicidio sarebbe stato invece eseguito da Michelangelo La Barbera, presunto killer mafioso, e dall'ex estremista nero Massimo Carminati, considerato anche vicino alla banda della Magliana. ► Pecorelli venne ucciso la sera del 20 marzo del 1979 con quattro colpi di pistola, uno in bocca, poco dopo avere lasciato la redazione romana di Op. ► La svolta dell'Inchiesta arrivò nell'aprile '93 quando Tommaso Buscetta sostenne di avere saputo da Badalamenti che a far uccidere il giornalista erano stati lui e Stefano Bontate, morto nel frattempo, su richiesta di Nino ed Ignazio Salvo. L'omicidio - sempre secondo il pentito sarebbe stato eseguito nell'interesse di Andreotti. I pm perugini hanno ipotizzato che l'eliminazione del direttore di Op, come quella di Carlo Alberto Dalla Chiesa, fosse stata necessaria per impedire la pubblicazione di una presunta parte segreta del memoriale di Aldo Moro a disposizione del generale e del giornalista. *■ Nell'agosto '93 arrivarono anche le dichiarazioni dei pentiti della banda della Magliana, di Vittorio Carnovale che accusò Vitalone, allora pm romano. L'inchiesta passò quindi alla procura di Perugia, competente ad indagare sui magistrati romani. I pubblici ministeri umbri hanno ipotizzato che quello di Pecorelli fu un delitto di mafia, eseguito da boss e killer mafiosi, ma non della mafia, cioè non autorizzato dal hi commissione. Calò, a lungo latitante a Roma, sarebbe stato il tramite tra mafia e banda della Magliana. ► L'11 aprile 1996 inizia il processo nell'aula bunker di Perugia. Delle 29 udienze di quell'anno due furono riservate all'escussione del superpentito Tommaso Buscetta (9 e 10 settembre '90). Un altro pentito della Banda della Magliana, Antonio Mancini, convivente di Fabiola Moretti, parlò alla corte d'assise per 5 sedute. ► Nel 1997 le udienze sono state 61: tra i tanti testi chiamati a deporre, anche ufficiali e sottufficiali del Kos, ma anche esponenti dell'economia (Mario Sarcinelli), il generale Donato Lo Prete, il giornalista Eugenio Scalfari. ► Nel 1998 vennero ascoltati vari pentiti: da Balduccio Di Miiggio, <i Fabiola Moretti, Giovanni Brusca, Emanuele e Bernardo (che si sono avvitisi della facoltà di non rispondere) Ciro Vollaro, Angelo Siino, Il 2 ottobre viene chiamato a deporre l'imputato, presunto mandante, Claudio Vitalone'. Parlò per 2 udienze. Il 5 e il 6 settembre venne sentito il senatore Giulio Andreotti. Seguirono altri testi, tra cui Raffaele Cutolo. ► Il 13 settembre 1999 il pm Alessandro Cannevale ha chiesto l'ergastolo per tutti gli imputati.

Luoghi citati: Perugia, Roma