Scontro tra il Polo e il procuratore di Milano
Scontro tra il Polo e il procuratore di Milano FI propone un piano nazionale dei sindaci per la sicurezza. Jervolino: fatti, non polemiche Scontro tra il Polo e il procuratore di Milano Saponara: non riesce a staccarsi dal coro ROMA Un «piano nazionale dei sindaci» «perché la sicurezza nasce e si afferma nelle città e nei quartieri», propone Forza Italia, attraverso il presidente del gruppo al Parlamento europeo Antonio Tajani, che parla anche di potenziare le sale di controllo interforze, sviluppare l'intelligence, istituire i vigili di quartiere. Mentre il presidente di An Gianfranco Fini nsiste: «La sinistra è in ritardo. Si è accorta solo da poco che esiste un'emergenza sicurezza. Pensava che parlare di ordine e di leggi fosse una sorta di prerogativa esclusiva della destra, non credeva a questi valori. E oggi, come tutti quelli che arrivano tardi, arriva malo». E Michele Saponara, capogruppo azzurro in commissione Giustizia alla Camera, accusa il procuratore di Milano D'Ambrosio: «Nono¬ stante la sua cultura e la sua grande esperienza, non riesce a staccarsi dal coro demagogico della maggioranza di sinistra che solo ora ha scoperto, per motivi elettorali, l'argomento sicurezza». Il Polo non molla. Non solo non approva le iniziative della maggioranza in tema di giustizia, ma ha paura di vedersi sfilare di mano uno dei temi che fino a ieri erano il suo cavallo di battaglia: quello della sicurezza. Il più sentito dalla gente. Così l'altro ieri Berlusconi Fini e Casini all'unisono hanno gridato «no allo Stato di Polizia», prendendo spunto dalle parole di Luciano Violante che chiedeva non solo più giustizia ma più sicurezza. Oggi, mentre il governo si accinge a emendare in senso ancor più rigoroso e restrittivo il suo disegno di legge sulla sicurezza proprio per dare certezza alle pene, il centrodestra torna alla carica. In prima fila Fini, che accusa la sinistra di essersi svegliata tardi e di comportarsi in modo «demagogico e schizofrenico». Il Procuratore di Milano Gerardo D'Ambrosio si stupisce dell'atteggiamento del centrodestra: «Non riesco a capire. Parliamo da sei mesi delle scelte da fare. Sono andato io stesso a discuterne in un convegno di Forza Italia, ricevendo anche dei consensi. Non potevano presentare dei disegni di legge, prendere delle iniziative?». E aggiunge: «L'opposizione ha un compito preciso, deve fare le sue proposte. Come era avvenuto nel caso della legge Simeone». An invece sostiene che la sua parte l'ha fatta eccome, da tempo. Sono gli altri che se lo scordano per attribuirsi tutto il merito. Il coordinatore Maurizio Gasparri annuncia che domani stesso manderà al pre¬ mier e a tutti i ministri il pacchetto di proposte del suo partito, da tempo depositate in Parlamento. Cambiare la legge Gozzini e concedere meno permessi ai detenuti, potenziare le forze di polizia e rivederne il coordinamento, rafforzare la polizia locale e il ruolo dei sindaci: «Queste cose le abbiamo proposte nel '97, o addirittura nel '95», si sfoga Gasparri. E aggiunge il reato di ingresso clandestino («sempre bocciato dai vari Diliberto, Jervolino, Polena»), e il rafforzamento della polizia giudiziaria. Alcune di esse coincidono con le proposte del governo che verranno discusse domani nel seminario collegiale convocato da Massimo D'Alema a Villa Madama per l'intera giornata. Queste puntano a inasprire le pene per una serie di reati dallo scippo al furto, permettere il rito direttissimo per la cosiddetta «micocriminalità» e aumentare i poteri di indagine della polizia giudiziaria. Mentre gli emendamenti mirano a garantire la certezza della pena modificando la legge Simeone sulle pene alternative in modo da escluderne chi è recidivo e chi ha commesso reati di violenza o non rendendo più obbligatoria la consegna a maqo dell'ordine di arresto. E a «correggere» la legge Gozzini sui permessi cominciando a sperimentare il discusso braccialetto elettronico. Ad annunciarlo è proprio il ministro Jervolino. La quale nega che vi sia un'emergenza criminalità, pur ammettendo un aumento di furti e scippi. E prova a buttare acqua sul fuoco dei contrasti politici: «Mi auguro che il Polo sostituisca alle polemiche un messaggio fattivo. E' necessario confrontare le posizioni ma poi bisogna trovare soluzioni rapide», [m. g. b.l «Sono d'accordo sul braccialetto elettronico, anche se non è la soluzione definitiva» «L'attacco ai giudici? Viene sempre il sospetto che si voglia difendere qualcuno inquisito» Il corpo senza vita dell'orefice Domenico Felicini, ucciso alla fine di luglio durante un tentativo di rapina a Toscolano Maderno, sul Garda Il procuratore di Milano Gerardo D'Ambrosio ha dichiarato «Non riesco a capire l'atteggiamento della destra sulle scelte in tema di sicurezza»
Luoghi citati: Milano, Roma, Toscolano Maderno
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