Protezione Civile in allerta

Protezione Civile in allerta Sos alle Regioni Protezione Civile in allerta ROMA Il tenente colonnello Luciano Di Forti sta sfogliando i dispacci in arrivo dalle prefetture. «Ecco. A Imperia sono attualmente in stato di allerta 2. A questo livello si rischia l'innalzamento dei fiumi e dei torrenti, con la rottura degli argini e l'inondazione delle zone circostanti. Questo ò arrivato invece da Sondrio: hanno avuto il nostro avviso e ci danno il ricevuto. Qui il rischio idrogeologico è concentrato nelle aree alpine, con la possibilità di frane». Luciano Di Forti si trova nella «Veglia Meteo», uno degli uffici centrali della Protezione Civile, dove dall'altro ieri sono partiti gli «avvisi per condizioni meteorologiche avverse». E' questo uno degli «occhi» che sorvegliano lo stato del tempo e da qui partono gli allarmi che mettono in moto l'enorme macchina dei controlli e dei soccorsi. Destinatari: prefetture, Comuni, Regioni, ma anche i ministeri, come quello degli Interni e quello delle Politiche Agricole. «Tutti gli enti ocali interessati hanno subito attivato i sistemi ili monitoraggio idrogeologico: quindi, sono costantemente sotto osservazione i livelli dei bacini, delle dighe, dei fiumi, dei laghi». Liguria e Lombardia sono tra le zone a massimo pericolo, con catastrofiche previsioni di una cinquantina di millimetri di pioggia in 24 ore. Lo stato di allerta secondo gli scenari tracciati dagli esperti della Protezione Civile - dovrebbe permanere per almeno 40 ore. Ma tra le aree sotto osservazione ci sono anche Regioni recentemente ferite, come l'Umbria del terremoto e la Campania delle gigantesche frane-killer: «Lì, a Sarno, spiega Di Forti - la mobilitazione è particolarmente alta: dai rappresentanti della Forestale ai vigili del fuoco, fino ai nostri volontari ed esperti. I pluviografi misurano le condizioni del terreno in tutta la zona delle frane. Minuto per minuto». L'emergenza (e il terrore di possibili, nuovi disastri) durerà fino a domani: così dicono le previsioni meteo su questo violento addio dell'estate. «Lo scontro tra l'aria fredda in arrivo dal Nord e quella calda che persiste sul Mediterraneo sta creando forti instabilità*, spiega Filippo Peti-ucci, del centro nazionale di climatologia dell'Aeronautica. Il ritorno del beltempo resta nel libro dei sogni. |g. bec]

Persone citate: Di Forti, Filippo Peti-ucci, Luciano Di Forti

Luoghi citati: Campania, Imperia, Liguria, Lombardia, Roma, Sarno, Sondrio, Umbria