La Stampa - Consultazione Archivio

A VOLTE RITORNANO A VOLTE RITORNANO Carlo Bastasin LA peggiore sconfitta nella storia dell'Spd, il partito di Gerhard Schroeder, è venuta dalla Sassonia «culla della socialdemocrazia europea», da «Dresda la rossa» e dalla Lipsia di Ferdinand Lassale. Ma c'è più di qualche rimembranza, per poter definire storica la sconfitta di ieri dei socialdemocratici tedeschi e del suo leader. Alla quinta sconfitta regionale consecutiva, Schroeder paga una perdita di credibilità personale ormai pròfonda, che contagia il doloroso e necessario lavoro di trasformazione politica del più antico partito d'Europa. A presentargli il conto sono stati un eterno politico cristianodcmocratico «padre del Land» e i neocomunisti difensori dell'Est tedesco: punti di riferimento che nel sovrapporsi attuale delle ideologie e nella distanza della politica globale dai cittadini, sono apparsi, bene o male, vicini, coerenti e quindi credibili. Solo un elettore sassone su I FIGLI D'Noi. odella edi Emanuele No L MURO gogliosi x Ddr» azio A PAGINA 3 dieci ha votato Spd, solo un tedesco su otto ha fiducia nella politica di Schroeder. Il cancelliere continua a ritenere che si tratti solo di un problema di «saper comunicare la propria giusta politica». Ma dopo un anno andato perduto e dopo tanti cambiamenti di rotta improvvisati, il problema di comunicazione è diventato un problema di credibilità, così deteriorata da legittimare la domanda se l'attuale azione di governo, seppur corretta, possa essere ancora efficace. Schroeder è appeso a fili sottili: alla debolezza della Cdu per ora priva di un candidato cancelliere, al disorientamento del suo stesso partito per tradizione turbolento e alla ripresa dell'economia che soffrirà l'incertezza politica. Dopo il crollo di ieri la strada si è fatta più stretta e il tempo a disposizione è diminuito. L'anomalo artista della politica ha ormai le mani legate e il filo su cui cammina è senza rete: correre in avanti sarà la sua unica salvezza. Restare fermo, la sua fine. I FIGLI DEL MURO 'Noi. orgogliosi della ex Ddr» di Emanuele Novazio A PAGINA 3