Re Abdallah a udienza in Valicano «Santità, ci aiuti per Gerusalemme»

Re Abdallah a udienza in Valicano «Santità, ci aiuti per Gerusalemme» Un «ruolo unico» del Papa per risolvere il nodo della città contesa Re Abdallah a udienza in Valicano «Santità, ci aiuti per Gerusalemme» ROMA Giovanni Paolo II e Abdallah Bin Hussein, da febbraio re di Giordania, si sono incontrati ieri per la prima volta. 11 giovane re e la regina Rania sono stati ricevuti in udienza privata nella residenza estiva di Castelgandolfo. Nel corso del colloquio «a quattr'occhi» il Papa e il re hanno parlato soprattutto del processo di pace in Medio Oriente, che conosce nuovi sviluppi da quando in Israele è salito al potere Ehud Barak al posto del più intransigente Nethanyahu. E la Giordania è direttamente interessata alla soluzione del conflitto, visto che è il Paese che accoglie il maggior numero di profughi palestinesi, che arrivano al 60 per cento della popolazione. L'incontro, riferisce il portavoce della Santa Sede Joaquin Navarro-Vals, è stato particolarmente cordiale. Karol Wojtyla ha espresso soddisfazione per «il nuovo clima positivo in Medio Oriente» seguito all'accordo Wye-2 firmato da israeliani e palestinesi a Sharm el-Sheikh poche settimane fa. Abdullah II di Giordania ha risposto sottolineando quanto sia importante il sostegno vaticano al processo di pace. In particolare, il re ha spiegato che il Papa potrebbe avere un «molo unico» per risolvere la questione dello status di Gerusalemme, città santa per tutte e tre le religioni monoteiste e contesa da palestinesi e israeliani. Lo stesso concetto viene anche dal ministro degli Esteri giordano: «Crediamo nella pace come l'unica cosa da fare e il supporto religioso del Pontefice può davvero aiutare». Nel corso del colloquio Giovanni Paolo li ha quindi accennato al viaggio che ha in programma di fare in Terrasanta in occasione del Giubileo, probabilmente nel marzo del prossimo anno. Abdullah li, in quanto re di Giordania, è custode dei luoghi sacri islamici di Gerusalemme. E Karol Wojtyla ha illustrato al re il suo desiderio di visitare alcuni luoghi pubblici in Medio Oriente. Sono più di trent'anni che un Papa non visita la Giordania. L'ultimo fu Paolo VI nel 1963. A testimoniare del clima disteso, dei toni all'abili e calorosi con cui si sono parlati il giovane sovrano e l'anziano Pontefice, stanno le parole di Wojtyla, che ha ricordato i diversi incontri avuti con re Hussein, padre di Abdallah, che nel corso del suo lungo regno si è trovato mollo spesso a fare da mediatore nel processo di pace in Medio Oriente. Ora il figlio, inaspettatamente salito al trono al posto dello zio, si propone di fare altret¬ tanto. Dal principio del suo regno Abdallah, che parla meglio l'inglese dell'arabo, ha posto l'accento sulla modernizzazione del Paese e sulla questione sociale. Il re ha aperto le frontiere al commercio eui"opeo abbassando la tariffa doganale dal 300 al 100%. Ha fatto visite lampi! negli ospedali più disastrali del Paese licenziando poi i responsabili delle condizioni inumane che aveva trovato. Si è presentato allo stadio non con la kefiah, come il padre, ma con indosso la maglietta acetata della squadra. Adesso, nella sua veste di autorità spirituale islamica, ha chiesto udienza al capo della cristianità. 1 sovrani erano vestiti all'occidentale. Abdullah indossava un abito scura e Rania un robe-manteau grigio perla. Nel perielio rispetto del cerimoniale, era grigio anche il velo che copriva il capo della regina, che ha ventotto anni, è molto bella, ed è di origini palestinesi. Ij.arb.l Re Abdallah di Giordania con il Papa a Castel Gandolfo Wojtyla ha rievocato con il giovane sovrano i numerosi incontri avuti con re Hussein