«E adesso si guadagni la fiducia»

«E adesso si guadagni la fiducia» L'EX LEADER POPOLARE «NO A UN MOVIMENTO DEL NORD, MA TANTE NUOVE REALTA' FEDERATE FRA LORO» «E adesso si guadagni la fiducia» //fondatore: serve un partito diverso daipassato intervista Giuseppe Sangionjio inviato a BRESCIA CASTAGNETO? Si, Pier Luigi la pensa come me. Gli ho parlato stamane (ieri per chi legge, ndr). Lo considero, se al congresso riuscirà a diventare il successore di Marini, il possibile segretario della svolta». Lo dice Mino Martinazzoli, aggirandosi fra le donne e gli uomini del Ppi lombardo che partecipano all'assemblea del Palatenda di Brescia. A «casa sua», dove lui ò considerato un re, «perora senza regno, ma presto in corsa per conquistarlo sotto forma di presidenza della Regione Lombardia». Una frecciata al Cavaliere: «Vorrei sapere come si fa a leggere la Centesimi^ annus e a votare per Berlusconi. Guardatelo quando parla in Tv o in un comizio. Guardate la sua faccia, ascoltate le sue parole. Mi chiedo e vi domando se quello è un moderato...». Clima da grandi eventi in que¬ sta struttura immersa nel verde, con numerosi big della «politica romana», in una sorta di convention nella quale l'ex segretario e ex sindaco della città vuole veril icare lo spessore del progetto lanciato a luglio per una nuova stagione dei popolari, di coloro che lui stesso aveva «traghettato» dalla De: la federazione di tanti Ppi, «disegnati a misura regionale». «In sala - osserva - c'è Ortensio Zecchino, uomo del Sud. E ciò dimostra che la nostra inquietudine non si ferma a Brescia o in Lombardia, ma è presente in tutte le aree geografiche del partito». C'è anche l'ex ministro Gnut ti che ha appena fondato con Cornino e Ceccato «Futuro Nord», movimento «post-leghista» che punta su un'Italia federale, abbandonando la «secessione». Circola, inoltre, un documento di Padre Sorge (condiviso da Martinazzoli) che prefigura, fra l'altro, il superamento del centrosinistra, sostituito da un unico soggetto politico che potrebbe nascere dalla collaborazione di partiti e pattitini: dai popolari a Rifondazione comunista passando per i Democratici di sinistra. Insomma, «Il coraggio di percorrere nuove vie», come recita lo striscione che sovrasta la tribuna. Martinazzoli, che sta accadendo ne) Ppi? Da quanto si legge sui quotidiani, Marini scarica Franceschini e, per arrivare alla presidenza del partito si accorda con Castagnetti. Altro che «nuove vie». «Non credo che esistano accordi. Castagnetti vuole porre la propria candidatura, è vero. Ma non penso intenda distillarla negli alambicchi delle conventicole, o costruirla su organigrammi definiti per accontentare questo o quello». Questo o quello: ossia Marini? «Se Marini ritiene che Castagnetti sia un candidato utile per il partito ne sono contento, perché le sue idee coincidono con le mie. Poi, però, toccherà allo slesso Castagnetti conquistare i consensi per diventare segretario. Sarà il congresso a decidere». Senza cordate o patti segreti? «Non conviene a nessuno far percepire che esistono chissà quali trame, soprattutto dal momento che non esistono. Tra l'altro sarebbe bene ricordare che non siamo più la Democrazia cristiana. E che alla stragrande maggioranza degli italiani non interessa affatto chi sarà il segretario del Ppi. Piuttosto siamo noi che dovremmo far risultare interessante il partito agli italiani, con buone idee e soprattutto con soluzioni valide per i problemi del Paesi1 e della gente». F.' per questo che lei vorrebbe tanti nuovi Ppi regionali federali fra loro? «Naturalmente l'idea di federazione (e non di Ppi del Nord) è e resta uno strumento. Con il quale dare corpo a programmi più vicini alla gente e operare scelte conseguenti sulle cose da fan;, sulle alleanze. Fondamentale però resta il consenso: ossia la capacità di convincere gli italiani che la nostra tradizione è ancora utile alla loro sorti;». Martinazzoli, quando lei parla di «scelta degli alleati» da decidere a Milano e non a Roma, pensa anche all'ex leghista Gnutti che è qui, fra i partecipanti all'assemblea? «Mi fa piacere che ci sia. Ma non credo che la sua presenza abbia significati [Militici e che tanto meno porti a qualche accordo». C'è chi pare convinto che l'ex ministro voglia offrirlo il sostegno di ((Futuro Nord» durante l'eventuale sua scalala alla presidenza della Lombardia. Cosa risponde? «Potrebbe anche sostenermi. Ma sono discorsi molto prematuri», Per vincere contro Formigoni, non crede che il voto di chi ha abbandonato Bossi possa esserle utile? «Certo, l'elettorato leghista va rispettato, non ci sono leghisti linoni o leghisti cattivi, ma persone da convincere che le nost re proposte sono attente alle ragioni che le hanno portate a votare Lega», «Berlusconi non ha la faccia del moderato Ma come si fa a leggere la Centesimus Annus e poi votare per lui?» Mino Martinazzoli candidato alla presidenza della Regione Lombardia dal centrosinistra: se la vedrà con Roberto Formigoni, presidente in carica e candidato del Polo anche il prossimo anno

Luoghi citati: Brescia, Italia, Lombardia, Milano, Roma