Sassi sui treni
Sassi sui treni Sassi sui treni Milano: nei guai 15 ragazzi-bene MILANO Il più piccolo ha 13 anni ed è anche quello più scalmanato, tanto che il gruppo ha cercato più volte, invano, di allontanarlo. Il più anziano ha 18 anni e mezzo, ed è l'unico maggiorenne. In 15, figli di buone famiglie dell'hinterland milanese (undici maschi e quattro femmine), ogni giorno si trovavano per ingannare il tempo all'ex casello ferroviario di Pozzolo Martesana. All'inizio tiravano le mele raccolte da un albero vicino e, quando sono finiti i frutti, le pietre contro i convogli in corsa a oltre 100 chilometri l'ora della linea Treviglio-Milano, depositavano massi sulle rotaie o facevano a gara a chi si scansava per ultimo all'arrivo dei treni. Le loro gesta sono state filmate dalla polizia e tutti sono stati segnalati al tribunale per i minorenni per attentato alla sicurezza dei trasporti, danneggiamenti e lesioni, visto che il 14 settembre una donna di 50 anni di Lissone è stata ferita al volto dai frammenti di vetro di un finestrino centrato da una sassata. È stato proprio questo episodio a indurre la Polfer di Milano e di Treviglio (Bergamo) a intensificare i controlli per identificare gli autori del lancio di sassi. Sono stati impiegati anche un locomotore civetta e un elicottero. Alla fine è stato individuato il luogo esatto della sassaiola. Come loro stessi hanno ammesso davanti ai genitori ammutoliti ed esterrefatti (uno si è lasciato sfuggire un «poi facciamo i conti a casa», un altro ha nascosto a fatica le lacrime), il gioco era iniziato ai primi di: agosto. Per mostrare 1^ propria abilità e il coraggio (si sedevano tra i due binari o attendevano la locomotiva per scansarsi all'ultimo) o per far colpo sulle ragazze, il gruppo aveva scelto di trascorrere così i pomeriggi agostani. Presto erano arrivate le prime denunce da parte del personale delle Ferrovie. All'inizio i danni erano limitati ai treni, e in un solo caso ad alcune automobili trasportate su un vagone. Una volta, per un masso appoggiato sui binari, il locomotore è saltato per venti centimetri, ma non è deragliato. Poi è venuto il ferimento. La banda si ritrovava tra Melzo e Trecella, al chilometro 22 della linea Milano-Venezia. Arrivavano nelle prime ore del pomeriggio in bicicletta o in ciclomotore. Alcuni avevano avuto dai genitori apprensivi (una mamma temeva che il gruppo si riunisse per fumare) anche un cellulare. Le riprese cinematografiche sono state fatte dalle finestre di una casa vicina: «Accidenti, ma quello è mio nipote» ha detto il proprietario, che non aveva avuto problemi a collaborare con la polizia per smascherare i lanciatori di sassi, [r.cri.l
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