Panico nelle notti di Mosca di Anna Zafesova

Panico nelle notti di Mosca Putin propone al Senato di minare il confine con la Cecenia. San Pietroburgo, era una bomba della malavita Panico nelle notti di Mosca Presi due ceceni, forse sono i killer Anna Zafesova MOSCA ~ «Riuscite a prendere sonno prima di morire?» Decine di milioni di russi hanno paura di andare a letto e hanno paura di al/.are il telefono e sentire una domanda come questa, pronunciata da una voci; con accento caucasico. Come l'hanno sentita gli inquilini del palazzo di Volgodonsk, esploso all'alba di giovedì, facendo 17 minti, 50 feriti e 30 dispersi sul cui destino non c'è molto ottimismo. I sopravvissuti hanno raci uni rito di aver ricevuto nel cuore della noi le telefonate inquietanti, a di aver anelli! chiamato la polizia. Ma alla centrale non rispondeva nessuno: lutti erano impegnati a proteggere da eventuali atti terroristici l'impianto nucleare o In diga, l'oche ore dopo il palazzi iesaltato per aria. La paura continua a crescere e ogni notte decine di moscoviti invece di dormire passeggiano fuori casa, temendo che la loro abitazione diventi il bersaglio di un nuovo attentato, (ili sforzi della polizia pero cominciano, a quanto pare, a fare qualche effetl(i, Ieri ai 27 arrestati coinvolti indirottamento negli allentati dei giorni scorsi • autisti, scaricatori, proprietari di magazzini che erano stati affittati agli estremisti si sono aggiunti due uomini che potrebbero essere gli esecutori della strage. Sono Tinnir Dakhkigov, Ufi an¬ ni, originario di Grozny, e un suo parente, Bekmars Sarghiev, entrambi residenti a Mosca. La prova schiacciante contro i due sarebbero tracce di cxogene, l'esplosivo usato negli attentati, rimaste sulle loro mani. Secondo gli esperti del controspionaggio russo, la sostanza si distingue proprio per questa caratteristica: non si lava via e chi ha maneggiato exogene no porterà i segni per diversi mesi. I due ceceni, subito incarcerati nella prigione di massima sicurezza Lefortovo, hanno negato tutto. E il direttore della fabbrica lessile dove ha lavorato Dakhkigov afferma che si sia trattato di un errore: gli investigatori avrebbero scambiato per exogene l'«exan», un solvente usato per tingere i tessuti. Ma un portavoce dei servizi inssi ha negato con sdegno la possibilità di un simile grossolano sbaglio. La polizia ha anche reso noto il nome di un altro ricercato, quello che era stato identificato fin dall'inizio come uno degli esecutori principali: usando i documenti di un uomo morto e spacciandosi per agente immobiliare affittava i magazzini dove poi sono stali collocati gli ordigni. Si tratta di un circasso di 29 anni, esperto di esplosivi. Secondo la polizia, il nucleo del gruppo terroristico era formato da tre giovani che avevano studiato insieme alla scuola religiosa di Naberczhnye Celny, nel Tatarstan, Lo studio del cora- no li avrebbe portati poi nei campi di addestramento di Khattab, il comandante ceceno di origine giordana che molti ritengono legato al superterrorista Ben Laden. Nonostante questi progressi nelle indagini, tutta la Russia si aspetta tin nuovo attentato. Ieri ò toccato a Pietroburgo vivere il suo momento di terrore: verso mezzanotte un'esplosione ha svegliato tutti gli abitanti della via Dvinskaja, nella periferia della città. Il palazzo di 9 piani dove è avvenuto lo scoppio è stato subito evacuato, ma dopo poche ore di indagini l'ipotesi terroristica è stata accantonata. Secondo gli investigatori, la bomba - dell'equivalente di 5 chili di tritolo - era stata messa per vendetta criminale contro qualcuno degli inquilini. Ma il panico comunque ha fatto due vittime: una coppia di pensionati in preda al terrore si è lanciata giù dalla finestra. Mentre la polizia sta proseguendo la sua maxiretata - nella quale sono già caduti 2000 ricercati per crimini vari - il governo cerca di sopprimere la radice dell'estremismo caucasico. Ieri il premier Vladimir Putin ha proposto in un discorso al Senato una misura inedita: minare tutto il confine della Cecenia con la Russia. E il ministro della Difesa Igor Sorgheev ha promesso che l'aviazione colpirà i terroristi «su tutto il territorio ceceno». «Riuscite a prendere sonno prima di morire?» aveva detto una voce anonima prima dell'esplosione a Volgodonsk Qui accanto il premier russo Vladimir Putin. A destra il palazzo di San Pietroburgo sventrato la scorsa notte da una bomba della malavita locale

Persone citate: Igor Sorgheev, Khattab, Putin, Vladimir Putin