Scognamiglio a Amato: più soldi per la Difesa di Antonella Rampino

Scognamiglio a Amato: più soldi per la Difesa George Robertson, prossimo segretario Nato: dopo il Kosovo, insieme anche a Timor Est Scognamiglio a Amato: più soldi per la Difesa Summit italo-inglese sulla politica estera e la sicurezza europea Antonella Rampino inviata a SIENA A pochi giorni dall'insediamento di Prodi noi nuovo Parlamento europeo, o sempre con l'Unioni! che vive la sua lunga transizioni! verso politiche o governance comuni, è stata convocata la settima «Ponlignano conferendo», appuntamento italo-inglese noi quale si affrontano, sia pure nelle formo consone ai seminari di studio cui partecipano stuoli di ministri, i lenii dei rapporti bilaterali tra Italia e Inghilterra, li clima, naturalmente, è davvero squisitamente italobritannico, fin nel dettaglio di una la volta rotonda, «Cos'è di destra, e cos'è di sinistra» coordinata da) corrispondente italiano dell'Economist, Beppe Severgnini, di cui Giuliano Amato apprezza «l'effervescenza» al punto che gli avrebbe dato il Leon d'oro alla carriera, «poiché è quasi meglio di Jerry Lewis». Ma appunto la presenza di Giuliano Amato, assiemo a quella di Carlo Scognamiglio e del prossimo segretario generale della Nato, quel George Robertson che per poche settimane ancora e il ministro della Difesa del gabinetto Blair, fa sì che il toma dell'Europa che ancora non ha né governo, né politiche trovi un riscontro positivo. Lo dice, in buona sostanza, il ministro del Tesoro, «per il trattato di Amsterdam la difesa è il dopodomani delle politiche, mentre invece nella realtà è all'ordino del giorno tutti i giorni». A spingere verso una comune politiera estera e di sicurezza, ovvero di difesa, è stata naturalmente la guerra in Kosovo, e la tendenza è stata conformata anche nel corso della crisi di Timor Est, ha fatto notare Scognamiglio: «E proprio l'arrivo di Robertson alla Nato spinge ad introdurre in Europa una leadership britannica». Il che è come segnalare alla Gran Bretagna che si tratta di un passo verso l'integrazione piena in Europa. Guanto a Timor Est, sir Robert¬ son ha detto «è una nuova occasione nella quale Italia e Gran Bretagna combatteranno insieme». Perché le crisi di Albania, Macedonia e Kosovo hanno avuto questo effetto collaterale: «Essere le pietre miliari della strategia di politica estera e sicurezza comune in Europa», ha concordato Scognamiglio, «e Timor Est sarà il primo capitolo del libro della forza di difesa europea». In chiusura della prima sessione di lavori, sir Robertson ha salutato il vecchio amico Giorgio Napolitano : «Ti ricordi quando c'era ancora il pei, io ti venivo a trovare e il Financial Times scriveva che così finalmente io potevo ricordarmi di essere di sinistra?». Un piccolo duetto ha invece ri guardato Scognamiglio, che vor rebbe vedersi aumentato il bud get, e Amato. «Tu sei il ministro del Tesoro, dovresti far corregge re quel dato por cui le spese della difesa sono pari all' 1,8 per cento del bilancio dello Stato, il che come sai è pochissimo, perché in quella cifra ci sono anche i carabi nieri, i quali fanno indubbiamen te parte delle Forze Armate, ma non servono come difesa fuori dai confini». Amato non ha avuto il tempo di rispondere, perché è intervenuto George Robertson, «non ti preoccupare Giuliano, i ministri del Tesoro in tutto il mondo sono gli unici veri nemici dei ministri della Difesa». I ministro del Tesoro Giuliano Amato