«Prima la sicurezza, poi la giustizia» di Maria Corbi

«Prima la sicurezza, poi la giustizia» Il presidente della Camera: è necessario fare in fretta per evitare episodi come quello di Brescia «Prima la sicurezza, poi la giustizia» Violante: perché bisogna dare garanzie ai cittadini Maria Corbi ROMA «Prima della giustizia viene la sicurezza dei cittadini. Va garantita in tutti i modi». Il presidente della Camera Luciano Violante parla chiaro sulla necessità di una linea dura contro il crimine, anche quello quotidiano che infesta le città. Concetto che aveva già espresso e che ieri, alla Fiera del Levante ha ribadito, rafforzandolo: «Se non c'è sicurezza non c'è giustizia e questa deve essere una frontiera sulla quale ci dobbiamo impegnare tutti, tanto le forze di maggioranza quanto quelle di opposizione» . Un invito alla tregua politica su un tema caldo dopo le polemiche di quest'estate sulle scarcerazioni facili. Sui delinquenti che rimessi in libertà riprendono il vecchio «lavoro». «Perla sicurezza dei cittadini non ci possono essere distinzioni di parte», ha detto ancora Violante che ha lodato l'efficienza delle forze dell'ordine nei confronti della criminalità organizzata: «In Italia si arresta un latitante di grande criminalità ogni 36 ore, si sequestrano e confiscano molti patrimoni». «Bisogna vedere adesso, spiega ancora, che capacità abbiamo di penetrare nei livelli nuovi, quelli ancora sconosciuti, se vi sono. Su questo non sono in grado di dare una risposta». Ma sulla criminalità media, quella quotidiana per Violante ancora non ci siamo. Ci sono molti vuoti da riempire. «Bisogna dare più potere alla polizia, risistemare le misure di indulgenza che sono troppe e troppo incrociate fra di loro e soprattutto fare presto, fare molto presto». Fare in fretta per evitare episodi di giustizia privata, come quello di giovedì scorso in un paese del bresciano. Episodio ricordato dallo stesso Violante: «Quel signore che ha sparato ha detto, e non ho nessun motivo per dubitare, che non intendeva uccidere. La vita di un uomo è sempre qualcosa da difendere, chiunque sia quest'uomo, qualunque cosa abbia fatto. Siamo contrari alla pena di morte e quindi...Mi preoccupa l'applauso che questo signore ha ricevuto dalla gente». Lotta seria anche al contrabbando. «Ci sono due aspetti» ha spiegato Violante. «Uno è quello di lavorare nei punti di partenza del contrabbando, l'altro una attività di educazione dei cittadini per evitare che si comprino sigarette di contrabbando». E una rassicurazione: «nessun abbassamento della guardia nei confronti della mafia». «Sto attento all'opinione di chi dice questo, che è sempre un addetto ai lavori. Ma sto attento anche ad altre opinioni. L'ultimo rapporto del ministero degli Interni sui collaboratori di giustizia dà un quadro rassicurante da questo punto di vista. Bisogna intensificare l'attacco ai patrimoni mafiosi con la collaborazione internazionale, la lotta al riciclaggio e all'usura e il controllo del territorio». Ersilia Salvato, vice presidente del Senato, suggerisce «una maggiore cautela da parte di quanti ricoprono incarichi di responsabilità a livello politico ed istituzionale. Altrimenti - dice rispondendo indirettamente a Violante - si finisce per creare un clima di sostanziale giustificazio¬ ne per quanti ritengono di potersi fare giustizia da sè». Le parole di Violante non piacciono neppure ai radicali che denunciano la «deriva reazionaria contro lo Stato di diritto da parte della sinistra». Affermando che la «sicurezza viene prima della giustizia», commenta l'eurodeputato Marco Cappato, «Violante testimonia tutta la propria sfiducia nella capacità della legge, dello Stato di diritto. E ancora: «Le affermazioni di Violante seguono quelle di Veltroni sul "pugno di ferro" e sulla "linea dura contro il crimine" ed ufficializzano la deriva reazionaria». Alleanza nazionale rivendica a sé il merito di aver lanciato l'allarme. Gianfranco Fini intende chiedere una revisione «in senso più restrittivo» delle leggi Gozzini e Simeone sulle pene alternative al carcere. Lo ha detto in un comizio tenuto alla festa regionale del partito aggiungendo che «la sinistra si è resa finalmente conto che occorre tutelare i cittadini». Sempre da An i deputati Fragalà, Simeone e Lo Presti si chiedono come mai Violante si preoccupi di fronte a manifestazioni di esaltazione della giustizia sommaria, e non si «allarmi invece dinanzi ai deliri giustizialisti del magistrato D'Ambrosio». Ersilia Salvato: «Più cautela, altrimenti si finisce per giustificare chi si difende da sé»

Persone citate: D'ambrosio, Ersilia Salvato, Fragalà, Gianfranco Fini, Gozzini, Lo Presti, Luciano Violante, Marco Cappato, Veltroni

Luoghi citati: Brescia, Italia, Roma