STARWARS ritorno al passato di Lietta Tornabuoni

STARWARS ritorno al passato Esce oggi in tutta Italia il nuovo, atteso, episodio della saga fantascientifica di George Lucas STARWARS ritorno al passato TRA EROI E ROBOT Lietta Tornabuoni ALLA fiera elettronico-fantasy arrivano una regina ragazzina bella come la luna, un cattivo dall'impressionante maschera rossonera, un bambino schiavo che sarà il padre dell'eroe, città sottomarine, manichini dal volto senza lineamenti su sfondi di palazzi romani o veneziani o turchi, corse di bighe spaziali, la galassia infinita, panorami desertici, i due buoni Jedi Liam Neeson e Ewan McGregor dall'aria piuttosto attapirata. Arrivano, con «Star Wars - La minaccia fantasma» di George Lucas, alcune anomalie spettacolari: il prequel, storia preventivo-introduttiva che racconta i precedenti delle vicende di «Guerre stellari» che già conosciamo, ossia il flash back promosso al rango di film-prefazione; la narrazione degli antecedenti addirittura ritardata di ventidue anni («Guerre stellari» è del 1977, «L'impero colpisce ancora» del 1980, «Il ritorno dello Jedi» del 1983); l'abbondanza soffocante degli effetti normali imparagonabile con gli effetti speciali di venl'anni fa e molto meno pregiati, perché con le tecnologie digitali attuali si può fare di tutto senza sforzo. E pazienza se i dilemmmi della teologia, della filosofia o della scienza diventano materia fantasy; pazienza se è spiazzante la confusione inevitabile tra personaggi umani e digitali, tra paesaggi terrestri e computerizzati; pazienza se la classica fantascienza adulta, chiave di lettura anche etico-politica del passato, del presente, del futuro, si trasforma in favola puerilmente avvincente; pazienza se i protagonisti hanno perduto carattere, personalità, simpatia e senso dell'umorismo. Pazienza anche se a invocare un forte leader provvidenziale, a sostenere un'ideologia anticapitalista, a condannare la voracità mercantile, la corruzione, le tasse, la burocrazia (niente di nuovo, i media lo fanno ogni giorno e i cittadini ogni minuto), è proprio un film che ha mutato se stesso in un suk, in una bottega dove tutto è in vendita e dove di tutto si fa comercio, pupazzo, videogioco, cassetta, libretto, maglietta, concorso, berretto, dolcetto. Pazienza. Nulla potrà davvero cancellare il divertimento e il fascino della Space Opera più famosa della seconda parte del Novecento, della saga più resistente e più influente su varie generazioni, che cominciava come una favola: «Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...». Di quel mondo di alieni, orsacchiotti umanoidi, mostriciattoli, gnomi, giganteschi robot quadrupedi, maschere-casco in stile cyber-nazi, pianeti ghiacciati, eroi e principesse, duelli con spade-laser, coppie d'automi buffi amici-nemici ricalcati su Stanlio e Ollio, sonò state per anni analizzate le componenti e le suggestioni. A crearne il successo contribuiscono gli apporti culturali e romanzeschi più contrastanti e differenti: lo stile fantasy; i vecchi fumetti spaziali americani degli Anni Trenta con il loro capostipite, Flash Gordon di Alex Raymond; le imprese cavalleresche medievali; le avventure picaresche del passato giapponese come raccontate a esempio nel 1958 ne «La fortezza nascosta» di Akira Kurosawa con Toshiro Mirtine; la leggenda western; il ritmo dei film di guerra. George Lucas ha un'altra certezza: «Si tratta d'una ricognizione intomo all'idea di Dio. in nove capitoli», quindi altri episodi implacabilmente ci aspettano, ma l'idea di Dio resta un mistero permanente o una divinizzazione del- l'uomo. Nella saga questo non è certo il solo elemento immateriale. Ci sono il Bene e il Male, semplificati al massimo in una evocazione de «Il signore degli anelli» di Tolkien. C'è la Morte Nera, arma segreta dell'Impero. C'è l'eco della spiritualità orientale. C'è la Forza, energia che può venir indirizzata al bene o al male, a seconda di come è usata, e che può lasciar pensare alla teoria dello «slancio vitale» del filosofo francese Henri Bergson. Ci sono pure, si capisce, molte chiac- chiere: sproporzionate a una Space Opera, ma non alla sua influenza. Chissà se i ragazzi contemporanei, affascinati dal tocco funesto, dal romanticismo nero e dalle pulsioni di morte di film quali «Matrix» o «Il corvo», subiranno le stesse suggestioni. In ogni caso, se vorranno capire quanto accade in «Star Wars - La minaccia fantasma», dovranno tener conto dei protagonisti dei film precedenti, la cui conoscenza è sottintesa: tra gli altri, l'eroe Luke Skywalker (Mark Hamil) del quale sarà padre l'incan tevole bambino Anakin Skywalker (Jake Lloyd); lo Jedi Obi-Wan Kenobi (Alee Guinness, e nella versione giovanile di questo film Ewan McGregor); Leila o Leia Organa (Carrie Fisher), adesso sostituita nella parte di ragazza regale in pericolo dalla regina Amidala (Natalie Portman); l'avventuriero e contrabbandiere dello stelle Han Solo (Harrison Ford) il cui ruolo può essere in qualche modo analo¬ go a quello di Mace Windu (Samuel L. Jackson). Uno dei più grandi successi della storia del cinema, a suo tempo capace di ampliare confini e orizzonti, si ripresenta con un ritorno al passato, con minore vitalità immaginifico-narrativa, e con le fonne più umane del suo fascino: il divertimento stellare; la velleità di ragionare su massimi sistemi a partire da un'avventura facile, bambinesca; quel piacere di ritrovare personaggi e ambient i familia¬ ri che è il segreto di ogni film di serie (per non parlare dei serial televisivi), che dà un senso di protezione e di continuità rispetto a im mondo reale in cui tutto cambia velocemente, anche le famiglie. STAR WARS-LA MINACCIA FANTASMA di George Lucas con Uam Neeson, Ewan McGregor Natalie Portman, Jake Lloyd Fantasy; Usa, 1999 [da oggi nei cinema, vd. pag. 36) Un'abbondanza di effetti speciali realizzati al computer, per un film che diventa un suk dove tutto è in vendita, dai videogames ai dolci Mentre il mondo reale cambia questa Space Opera regala una rassicurante continuità: i personaggi sono sempre gli stessi o a del nuovo episodio ars; a sinistra. eson nei panni ro jedi Qui-Gonjinn nza di effetti speciali mputer, per un film ta un suk dove tutto videogames ai dolci mondo reale cambia Space Opera regala curante continuità: no sempre gli stessi Una scena del nuovo episodio di Star Wars; a sinistra. Liam Neeson nei panni del maestro jedi Qui-Gonjinn STAR WARS Primo film della saga, direno nel 1977 da George Lucas con Mark Hamill, Harrison Ford (nella fotografia qui accanto). Carrie Fisher, Alee Guinness. Peter Cushing. Immenso successo. Sei premi Oscar. E' tra i venticinque film classici messi sotto la tutela della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Il motto del film: «Che la Forza sia con te». L'IMPERO COLPISCE ANCORA. Secondo episodio, prodono nel 1980 da Lucas, diretto da Irvln Kershner con gli stessi attori (e sceneggiato anche da Lawrence Kasdan). Stupenda battaglia sul pianeta ghiacciato, due Oscar (suono, effetti speciali), la scoperta dell'amore tra Hanison Ford e Carrie Fisher. l'iniziazione del giovane eroe ai segreti della Forza. IL RITORNO DELLO JEDI. Terzo episodio, prodotto nel 1983 da Lucas, diretto da Richard Marquand con gli stessi attori dei due episodi precedenti. L'eroe scopre che il portatore del Male è suo padre La guerra sulla Luna di Endor è magnifica e sono molto divertenti le corse velocissime attraverso i boschi degli Ewoks. orsetti umanoidi promossi poi da Lucas a protagonisti di due altri film. LA MINACCIA FANTASMA Pre-saga: George Lucas dirige nel 1999 con nuovi interpreti (Liam Neeson, Ewan McGregor, Natalie Portman, Jake Lloyd) un film che si svolge quarant'anni prima di • Guerre stellari" e che raccontagli antecedenti di personaggi e avventure. Costo dell'operazione, I IS milioni di dollari. Già pronti ovviamente giocattoli e gadget dì ogni genere.

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