Il tribunale chiude la Op Computers

Il tribunale chiude la Op Computers Era fallita lo scorso maggio. Occupato lo stabilimento di Scarmagno Il tribunale chiude la Op Computers Non è stato prorogato l'affitto a Eurocomputers Mauro Revello IVREA Un anno e mezzo di lotte, mobilitazioni e trattative non è bastato a garantire la sopravvivenza della Op Computers di Scarmagno, la principale industria informatica italiana, fallita nel maggio scorso. Ieri il tribunale di Ivrea ha respinto la richiesta di proroga di affitto presentata da EuroComputers, società formata dal management della Op. La palla torna quindi alla procedura fallimentare, mentre da ieri sera i 1200 dipendenti (ora tutti in cassa integrazione per 12 mesi) occupano lo stabilimento. Arriva quindi all'epilogo una delle vicende più travagliate che ha vissuto l'economia del Canavese. Una vicenda che parte nel maggio del '98, con la messa in cassa' integrazione di 450 lavoratori e che continua anche dopo il fallimento di 4 mesi fa. La successiva gestione della EuroComputers, guidata da Roberto Schisano, non ha dato i risultati sperati. Una prima proroga al contratto di affitto era già stata concessa a fine luglio. Ieri la seconda richiesta, per differire il termine al 30 novembre, è stata respinta. Giudici e curatori hanno ritenuto troppo fumosa la documentazione presentata da Schisano, che ancora mercoledì parlava di contatti in corso con finanziarie libiche e fondi americani. «Avremmo dovuto concedere una proroga - spiega il presidente del tribunale, Luigi Grimaldi - senza neppure sapere se gli attuali affittuari intenderanno o meno acquistare l'azienda e a quali condizioni. E intanto si tengono lontani altri potenziali acquirenti». Ad attendere la notizia fuori dal tribunale c'erano centinaia di lavoratori e i segretari territoriali di Firn, Fiom e Uilm. Che già nel tardo pomeriggio hanno occupato lo stabili¬ mento. «Gravi responsabilità accusa Deanna Vigna, segretaria nazionale Uilm - sono da ricercare nel comportamento del Governo, in particolare per il ruolo di Itainvest». Chiede un incontro urgente alla Presidenza del Consiglio, così come il sindaco di Ivrea Fiorenzo Grijuela e il segretario regionale Fiom, Giorgio Cremaschi. «E' necessario - dice quest'ultimo - che la politica dimostri che ha ancora voglia di esistere». Secondo indiscrezioni, l'incontro potrebbe già essere stato fissato dalla Presidenza del Consiglio per i prossimi giorni, entro mercoledì prossimo. E per il Governo parla il sottosegretario all'Industria, Gianfranco Morgando: «La decisione del tribunale, drammatica, contribuisce però a fare chiarezza. Occorre sapere che non tutto è perduto: parte da oggi la costruzione di un progetto nuovo, che faccia emergere nuove soluzioni».

Persone citate: Fiorenzo Grijuela, Gianfranco Morgando, Giorgio Cremaschi, Luigi Grimaldi, Mauro Revello, Roberto Schisano, Schisano

Luoghi citati: Ivrea, Scarmagno