«Attenti ai deficit nell'area Euro»
«Attenti ai deficit nell'area Euro» L'Eurobanca invita a tenere alta la guardia per sfruttare la congiuntura favorevole «Attenti ai deficit nell'area Euro» La Bce: moderare i salari per la ripresa FRANCOFORTE Là Banca centralo europea censura li; politiche di bilancio cicali 11 Paesi dell'arca Euro. Uopo i consi derevoli progressi realizzati ne '98, sostiene, il processo di consolidamento fiscale «ha nel complesso segnato una battuta d'arresto e j;li stali mèmbri hanno mirato a risultati molto modesti per il '99». In generale - afferma il bollettino mensile della lice - sono stati fissati obiettivi di bilancio non ambiziosi e, sia per l'anno in coreo che a medio termino, si ó contemplata solo una piccola riduzione delle componenti non cicliche del disavanzo pubblico. Ma c'è tempo o modo per rime diare. La congiuntura ó favorevole, secóndo la Ranca centralo, molti possono puntare al pareggio di bilancio e addirittura all'avanzo cpiii rapidamente di quanto attualmente previsto dai governi nazionali». Il rapporto riconosce che nei primi mesi dell'anno (da finanza pubblica lia attraversato un periodo di difficoltà per l'inatteso rallentamento dell'attività economica», ma lancia un'accusa: «Alcuni governi sembrano aver perseguito politiche più espansive di quelle annunciati!, nonostante saldi di bilancio ancora lontani dagli obiettivi di medio tonnine previsti dal patto di stabilità e di crescita». Attenzioni;, dice dunque Francoforte, ai possibili rialzi dei tassi che potrebbero influenzare la gestione del debito. Infatti la riduzione dei disavanzi «dovrebbe risultare più rapida del provisto nel 2000», a patto che i governi sappiano aggredire con maggiore decisione lo restanti fonli di squilibrio della finanza pubblica «quali i livelli eccessivamente elevati del debito pubblico e della pressione fiscale, i sistemi di trasferimenti pubblici non sostenibili e i casi di inefficienza delle pubbliche amministrazioni». Dagli Undici giungono segnali positivi, segno, segnala l'istituto di Francoforte, che l'economia deiTania ha riproso a croscerò, sotto l'impulso di fattori sia esterni sia intorni, mentre il ritmo di aumento dei prezzi «si è intanto leggermente intensificato», ma rimane «su livelli modesti». Nell'immediato futuro e quindi possibile prevedere nuove spinto al rialzo sui prezzi al consumo, originato dai recenti rincari dei corsi petroliferi e dagli effetti ritardati dell'evoluzione dei tassi di cambio. La Bce si attende però «a «indizione che prosegua la moderazione della dinamica salariale», che tali incrementi si attestino a un livello inferiore al 2%». Dall'Ocse di Parigi arriva però un ammonimento. Italia, Francia o Germania molto disubbidienti in materia di occupazione e i risultati si vedono: hanno creato pochi posti di lavoro ed hanno incrementato la disoccupazione stnitturale. L'Organizzazione por la cooperazione economica o lo sviluppo non ha dubbi. Chi, come Gran Bretagna, Irlanda, Olanda, Danimarca, Nuova Zelanda, ha ridotto la tassazione sul lavoro o ha adottato riforme rigoroso, come la riduzione dei sussidi, è stalo ricompensato con il calo del tasso di disoccupazione. L'Italia non figura tra i primi della classe, ma nella fascia intermedia formata di paesi che stanno uscendo dal guado e adottato in ritardo, almeno in parte, le misure indicate sette anni fa nella «Job Strategy» Ocse per combattere la piaga della disoccupazione che colpisce ancora 35 milioni di persone e rimane il problema più scottante per un buon numero dei Paesi membri. Secondo gli esperti dell'Ocse, l'Italia ha proso una buona direzione. Gli accordi del luglio '93 hanno rilanciato la politica dei redditi e la concertazione. Gli effetti però si vedranno in ritardo. L'Italia ha però fatto meno bene por quanto riguarda il lavoro femminile: secondo lo studio infatti è il Paese in cui il tasso di partecipazione delle donne ò aumentato a un ritmo inferiore . lid è anche l'unico in cui i salari delle donne che lavorano a tempo pieno non sono aumentati più di quelli maschili. |r. e. s.| L'Ocse ammonisce Roma: ha adottato in ritardo le norme anti-disoccupazione Wim Duisenberg, presidente Bce
Persone citate: Wim Duisenberg
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