«La paura si vince dando feria alla legge»
«La paura si vince dando feria alla legge» ....^...rw_r™t„.T.,... ——,— ——. ~. .«.. — ...rr,r.-...- - IL PROCURATORE. «CE FRATTURA TRA L'ALLARME SOCIALE E I PROVVEDIMENTI «La paura si vince dando feria alla legge» L'appello di Tarquini: bresciani, non usate mai le pistole intervista Paolo Colonnello inviato a BRESCIA «o ottor Giancarlo TarIquini, cosa deve pensare il procuratore di una città dove i cittadini iniziano farsi giustizia da soli? «Che episodi del genere possono capitare in qualsiasi società, anche più sicura della nostra e non dimostrano nulla. Possono essere un campanello d'allarme come può esserlo un furto compiuto in un appartamento qui davanti a palazzo di giustizia. Ma Brescia non è la capitale del crimine. Sono stati commessi dei reati e sono stati affrontati con energia. Vorrei dire ai miei concittadini di non aver paura: la situazione è ampiamente sotto controllo e se potremo miglioreremo questa condizione. Ma per amor del cielo: le armi non vanno mai usate, mai». Qualcuno del paese di Castenedolo pero, commentando la morte del ladruncolo ucciso dal geometra Navarini, ha detto: «Uno in meno, peccato che era dei nostri». Non le vengono i brividi a sentire questi discorsi? «Non è una bella frase, è vero. Anzi, è una frase pericolosa. Ma può dipendere dall'esasperazione come dall'emotività. Certi fatti criminosi determinano stati d'animo d'incertezza che poi si rivelano in questi commenti. Credo che ogni cittadino che esprime questi commenti non si riferisca soltanto alla realtà localo, ma in quel momento prenda in considerazione la tensione che si vive in tutto il Paese. Oggi esiste come una frattura tra quanto si constala per l'allarme sociale e i provvedimenti legislativi che si assumono». Ci vogliono insomma leggi più severe? «Non proprio: ci vogliono norme che consentano ai magistrati e alle forze dell'ordine di operare più incisivamente, di garantire l'effettività della pena e i processi rapidi. E poi ci vogliono risposte preventive». Un recente sondaggio ha rilevato che molti commercianti non si sentono sicuri e vorrebbero armarsi. Che ne pensa? «Non so se a Brescia circolino molte armi, ma penso che la gente dovrebbe avere davero più fiducia nelle istituzioni. Vorrei che fosse chiaro: non stiamo vivendo in una condizione d'illegalità». E gli extracomunitari che si fanno la guerra per strada? «Per il tema delicato degli extracomunitari, penso si debba fare in modo che entrino nel nostro paese ma con un lavoro e la possibilità d'inserirsi nel tessuto sociale. Se manca questo è quasi inevitabile che diventino preda di organizzazioni criminali. Per quanto ci riguarda, posso dire che siamo intervenuti con la necessaria durezza». Da quanto tempo dottor Tarquini lei è procuratore a Brescia? «Da tre anni» E come ha visto cambiare questa città: in meglio o in peggio? «Di certo non è cambiata in peggio. Questa è una realtà di alto livello economico, laboriosa, attiva, più o meno con gli stossi problemi di tutte le città industriali del nord. Ed è anche una bella città». Eppure, in questi giorni il sindaco Paolo Corsini ha lanciato l'allarme, chiedendo più uomini per la sicurezza. Ha esagerato? «Niente affatto. E' chiaro che il fenomeno della criminalità aumenta con lo sviluppo delle realtà urbane ed è quindi giusto che aumentino in proporzione anche gli organici delle forzo dell'ordine». Trova eccessivo tutto que sto allarmismo? «Non si tratta di allarmismo. Giustamente oggi si pone par ticolare attenzione su episodi che purtroppo non sono solo di adesso. E' da tempo che delinquenza e criminalità rappresentano un pericolo per la collettività ed è da tempo che s'invoca l'attenzione che solo oggi sembra essere concessa anche dai inedia. Direi che il problema adesso attiene al Parlamento che dove trovare la necessaria armonia tra la realtà che viviamo e le luygi per affrontarla. Credo chela risposta migliore possa arrivare solo da lì». Il capo della procura di Brescia, Andrea Tarquini smorza i toni sull'allarme criminalità nel Bresciano, lanciato dal sindaco Corsini e rilanciato dall'episodio di ieri: «La gente non deve avere paura, la situazione è sotto controllo»
Persone citate: Andrea Tarquini, Bresciano, Corsini, Navarini, Paolo Colonnello, Paolo Corsini, Tarquini
Luoghi citati: Brescia, Castenedolo
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