Litti & Gamba LA MAGNIFICA OSSESSIONE di Luciana LittizzettoBruno GambarottaLuciana Littizzetto

Litti & Gamba LA MAGNIFICA OSSESSIONE Litti & Gamba LA MAGNIFICA OSSESSIONE Dialogo sui minimi sistemi cinematografici tra due turisti per caso nel mondo del grande schermo Mi ENERDI' 10 arrivano nelle sale due film che hanno con Torino un legame particolare: «E allora Mambo» di Luca Pellegrini, con Luciana Littizzetto protagonista insieme con Margherita Maggi, Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri; e «Libero Burro» che Sergio Castellino ha interpretato e diretto nella nostra città, Uberamente ispirandosi al romanzo di Bruno Gambarotta «Torino lungodora Napoli». L'epocale evento che coinvolge due noti personaggi cittadini (nonché famigerati collaboratori di «TorinoSette») ci offre l'occasione per pubblicare questo fondamentale dialogo sulla cinematografia, nel quale Luciana intervista Bruno e Bruno intervista Luciana in un turbinio di domande, con poche risposte. Come la vita, insomma. [t.s.] Mi GAMBAROTTA: Carissima Luciana, cominciamo dal titolo del tuo film. «E allora mambo». Per trovarlo cosa avete fatto, un concorso a premi, una Woodstock della mutua, un workshop, oppure è venuto in mente a uno solo che poi si è preso sei mesi di vacanza? LITTIZZETTO: Invece «Libero Burro» è molto meglio! Siccome ti riguarda deve esserci per forza il nome di qualcosa da mangiare. G: La spiegazione del titolo del film è complessa: cercherò di semplificarla perché anche tu possa comprenderla. Il mio romanzo si intitola «Torino lungodora Napoli» e in quanto tale ha già esaurito la sua spinta propulsiva, nel senso che gli abitanti del lungodora Napoli, che purtroppo ha le case su un solo lato, l'hanno letto tutti o perlomeno comprato. Chiamando il film «Libero burro» Casteilitto ha voluto sottolineare la sua autonomia creativa rispetto al lihro. Inoltre il titolo aiuterà molto la diffusione del film all'estero: penso alla Danimarca dove fanno la bruschettà col burro o ai Paesi del Terzo Mondo dove raramente il burro è libero. Pensa come suona bene in inglese «Free butter». L E se il film va in Messico cosa diventa? «Libera Tortillas?» G: Però non hai risposto alla mia domanda. L «E allora mambo» perché è una commedia brillante dove il mambo la fa da padrone. Il mambo adesso è di moda, ma noi il film l'abbiamo girato un anno fa. 6: Un anno? E avete impiegato un anno per trovare uno straccio di uscita? L Poteva uscire ad aprile ma essendo un bellissimo film la Medusa Television ha pensato che era meglio uscire in concomitanza con la Mostra di Venezia. G: A proposito di Venezia, il mio film va su oggi, venerdì 10 settembre. Ho letto il programma del festival ma il tuo non sono riuscito a trovarlo, ma sai, sono un tale distratto! Quando va? L: Per quello che mi riguarda, io vado a Venezia, ma per mangiare una pizza in casa di amici. 6: Non mi dire che il tuo bellissimo film non l'hanno voluto a Venezia! E' un'ingiustizia! L: Il vostro lo proiettano a casa di Alberto Barbera. 6: No, carina. In Sala Grande. L: Però non è in concorso. Come mai? G: Abbiamo preferito così. E' così volgare gareggiare! L: Dicono che è tratto dal tuo libro ma a leggere la trama non è rimasto niente del tuo romanzo. G: Tutto sommato non è male: per me è più piacevole da vedere. A mia volta potrò poi trarre liberamente un romanzo dal film. E così via. Piuttosto, dimmi: il tuo film lo proiettano solo a Torino o gli abitanti della cintura hanno qualche probabilità di vederlo? L A Torino esce in tre sale. E il tuo? G: Non sono stato a contarle, ho solo visto che tutta la città è tappezzata di manifesti. ENERDI' film che legame pabo» di Luca Littizzetto proMargherita MLuca BizzarriSergio Castellinto nella nostra cdosi al roman 1.: Il mio esce al Chaplin e all'Olimpia 1. G: Due grandi sale, complimenti! In tutto quanto sono i posti? Ventotto o trenta? L: Due bei cinematografi che fanno sempre delle belle programmazioni. Non importa sapere dove va il tuo, tanto dopo due giorni lo tolgono. G: E così, dai e dai, ce l'hai fatta a fare la protagonista. L: Non sono la protagonista. E' una commedia con quattro attori. E' la storia di un bigamo, io sono una delle due mogli, naturalmente la tradita, la titolare... Quello mi fanno fare. G: Visto che Paolo Villaggio riprende a fare Fantozzi, tu potresti fare sua figlia. L: Me l'hanno chiesto! Tu credi di provocarmi, invece mi hanno proposto di fare la nipote assatanata di Fantozzi. Per il bene mio e della mia famiglia ho declinato l'offerta. E tu, la protagonista del tuo film, Margaret Mazzantini, l'hai conosciuta? G: Dipende da cosa intendi per conosciuta. Se è nel senso di esserle presentato, stringerle la mano e dire «piacere», la risposta è no. Tu mi conosci, io sono un tipo molto riservato. L Ma la produzione ti ha cercato? G: Dipende da cosa intendi per cercato. Se è nel senso di fare almeno una telefonata, la nsposta è no. Però da vari segnali ho capito che avrebbero voluto farlo. L: Ma almeno a Venezia ti avranno invitato... G: Dipende da cosa intendi per invito. Se è nel senso del cartoncino nella busta con R.S.V.P., la risposta è no. Che il film fosse a Venezia l'ho saputo dai giornali. L: Ma perché nel tuo film c'è questo burro? G: E' il cognome del protagonista: nel libro si chiama in un altro modo. Il mio è siciliano e carogna, quello di Castellino abruzzese e si redime grazie alla professoressa Mazzantini che io invece facevo morire. L: Quindi è tutto diverso. G: Dipende cosa intendi per diverso. Se è nel senso che è praticamente cambiato tutto, allora la risposta è si. L: Tu il film l'hai già visto. 6: Dipende da cosa intendi per vederlo. Se è nel senso di stare seduto in una sala da proiezione, allora la risposta è no. Può darsi che mi abbiano cercato senza trovarmi. La mia estate è stata movimentata, come la tua del resto. L: Salsa, merengue, chachacha... 6: Io sono stato a Viù, a Torre Pellice, ad Almese, a ». coinvolge due nonché famigeorinoSette») ci blicare questo a cinematograrvista Bruno e in un turbinio poste. Come la [t.s.] Bricherasio... L: Hai viaggiato un casino. Come mai non t'ho visto su Novella 2000 abbracciato a un peperone? G: Pensandoci, Libero Peperone mi sarebbe piaciuto di più... L: Sul nuovo numero di Ciak il mio film ha tre palle, il tuo soltanto due. Come lo spieghi? G: Sono palle giovanili. Si sa che al cinema vanno soprattutto i ragazzi e per loro ci vogliono film sempliciotti, un po' grezzi. L: Il mio non è tanto elementare. E' una commedia brillante, alla Pietro Germi. G: Il mio invece è un incrocio tra Fellini, Bergman e Woody Alien, non so se conosci il genere. L: Capisco. Ma la storia è reale o inventata? G: Il romanzo era ispirato alla cronaca. Nel film credo che ci sia maggiore invenzione. Da quel che ne ho letto quello di Castellino mi sembra un personaggio alla Wertmùller. Un tipico italiano, dotato di mille risorse, che riesce a cavarsela comunque. L Invece la storia del mio film è tratta dall'attualità, succede di leggere ogni tanto storie di bigami. E' la storia di uno che per un caso fortuito trova un sacco di soldi nel conto in banca della figlia e decide di usare 2uesto denaro per vivere un'esperienza nuova. : Per prima cosa molla la Littizzetto. L: Tutt'altro. Non dice niente alla moglie e si costruisce una vita parallela. Per cui la storia si sviluppa su questi due binari... Non vado oltre perché dovete andarlo a vedere. Il film merita anche solo per la colonna sonora. 6: Quindi è consigliabile vederlo ad occhi chiusi. L: Parli tu, che non vai al cinema perché ti prende l'affanno. G: Mi vengono le caldane. L E ti sembra una cosa normale? Ma posso fare io un'intervista con uno che ha paura del buio, non va al cinema, non va in cantina, non va in ascensore? G: Però vado in bicicletta. Ma il tuo film, finisce bene? L Ha un finale inaspettato, che non vi rivelo. G: Che cosa ti aspetti da questa esperienza? L: Mi aspetto che dicano che non sono solo una capace di indossare delle maschere ma anche di fare il suo mestiere quando le chiedono di fare l'attrice. Poi girerò un film a Torino del quale sto scrivendo la sceneggiatura. Si chiamerà «Ravanello pallido» e sarà la storia di tri? donne, una delle quali sarò io. G: In conclusione possiamo mandare tranquillamente i nostri amici a vedere questi due film. Ricordo solo che il biglietto costa 12 mila lire. Il mio libro in edizione economica costa solo 2 mila lire in più. Di un film resta solo il ricordo, con il libro, dopo averlo letto, potete sempre pareggiare le gambe di un tavolo. Bruno Gambarotta Luciana Littizzetto LitLAOc mba ICA NE i