«NESSUNO CI ASCOLTA»

«NESSUNO CI ASCOLTA» LO DICO ATORINOSETTE «NESSUNO CI ASCOLTA» «Consigli non graditi» «Chi vuole un altro stadio?» Con amarezza Mi fa piacere che esistiate, che esista una rubrica come «Lo dico a TorinoSette» dove noi noiosi e rompiscatole cittadini, possiamo lamentarci come sempre (d'altronde sembra che solo questo sappiamo fare) e così a forza di lamentarci, e magari in tanti e sulla stessa cosa, nessuno ci dà più retta... E anche l'ultimo grande amico è stato così abbattuto dall'indifferenza e dal menefreghismo dal potentato e dall'edilizia e dal nostro esimio ptimo cittadino (che alla terza riga di questa mia lettera avrà già voltato pagina). La mia zona, S. Salvano, sta morendo (non è che è quello che qualcuno vuole?), ci buttano giù alberi; senza il nostro consenso (e a chi interessa?) per fare posto a parcheggi o garage che siano (ma per chi poi?), il Valentino è quello che... Avrei preferito il «Grande Vecchio» alle Olimpiadi del 2006... Boh! Venderò il mio alloggio comprato da poco (comprese le «Signorine» sotto casa) ed emigrerò anch'io, magari al Sud! S.P., Torino Non disturbate il sindaca Dopo aver letto il dépliant che il Comune di Pralormo ha pubblicato, affermando che la parrocchiale antica è del 1800, mentre è già citata nella prima visita pastorale del Vescovo d'Asti: dopo aver letto che la nuova chiesa è stata costruita abbattendo la vecchia (e questa visibile oggi forma la quintana della piazza); dopo aver letto nella nuova grande enciclopedia (Bonechi, Firenze), «Paesi», che a Pralormo il castello è stato costruito nel Settecento... (c'era fin dal Trecento e abitavano tre rami dei Roero); ho scritto una lettera all'amministrazione e ad altro ente per specificare piccoli dettagli della miaricerca, appassionata, che ho intrapreso da un po' di tempo. Allego la risposta che ho ricevuto dal sindaco: «Si prega pertanto la S.V. (sarei io) a limitare la propria libera azione alla stretta sfera di competenza». Orsola Appendine Pralormo La cultura del territorio Leggo le dichiarazioni del presidente della Provincia Bresso, che critica la facilità con cui il comune di Borgaro Torinese sembra aver abbandonato la sua pluridecennale politica di tutela del territorio, candidandosi ad ospitare il nuovo stadio. Abito a Borgaro da parecchi anni e credo che una «cultura del territorio» non è identificabile né con questa né con la passata amministrazione, che per inciso è guidata dallo stesso sindaco. Certo è stata avviata la raccolta diferenziata, ma chiunque vive a Borgaro sa che in questi ultimi anni la periferia è stata cementificata per far posto a villette a schiera e palazzoni. Nel centro del paese sono stati spesi centinaia di milioni per costruire fontane di dubbio valore estetico; un raro esempio purtroppo, di cattiva gestione del denaro pubblico. Credo che la «cultura del territorio» implichi ben altri interventi che non edificare belle fontane. Non stupisce che l'attuale giunta borgarese sia disponibile ad ospitare il nuovo stadio. Del resto gran parte della campagna pohtica condotta dagli avversari dell'attuale sindaco, faceva leva sui torbidi affari che legavano il primo cittadino con importanti imprenditori edili. Non so se questo sia vero. Di certo, non sento la necessità di un nuovo stadio dopo che, sono stati spesi miliardi per costruire il Delle Alpi. Ora si vuole abbatterlo perché i costi di manutenzione sono troppo elevati. Ma chi lo ha costruito non lo sapeva? Lettera firmata, Borgaro Svarioni in tivù L'altra sera in un telegiornale Rai un giornalista parlava del film «Yellow Submarine» dei Beatles, che fu, assicurava quel giornalista «il manifesto della beat generation». Che cosa c'entrano i Beatles con la beat generation? Possibile che in tivù chiunque si senta in diritto di parlare a vanvera di quel che non sa? Luisella Belf o, Torino Lettere a «Lo dico a TorinoSette» via Marenco 32, Toriono oppure fax 011 /663.90.36

Persone citate: Bonechi, Bresso, Luisella Belf, Orsola Appendine Pralormo

Luoghi citati: Borgaro, Borgaro Torinese, Comune Di Pralormo, Firenze, Pralormo, Torino