Se da bambina racconti balle da grande farai la scrittrice

Se da bambina racconti balle da grande farai la scrittrice Se da bambina racconti balle da grande farai la scrittrice RECENSIONE Romana Petri E'possibilestabilire se un bambino ha delle buone possibilità di diventare uno scrittore? Secondo Julia Alvarez sì: se racconta un mucchio di balle ha ottime possibilità di diventarlo. E così infatti che comincia Yolanda detta Yo, la protagonista di questo divertentissimo romanzo che, con una tecnica alla Balzai:, conosciamo non solo dalle sue azioni, ma soprattutto dal racconto che ne fanno gli altri. Una persona non è mai solo se stessa, sembra dirci la Alvarez, è anche le proiezioni di chi incrocia la sua strada e la conosce in quel momento piuttosto che in un RECENRoma IONE Petri altro. Il padre di Yo se ne accorge quando sua figlia ha cinque anni che diventerà una scrittrice. La sorprende che borbotta qualcosa alle immagini dei malati in un libro di medicina. Le chiede: «Cosa stai dicendo?» e lei risponde: «Racconto ai malati delle storie per farli sentire meglio». Queste sono cose che commuovono un genitore, ma quando poi la stessa ragazzina si inventerà delle storie che rischieranno di far sterminare l'intera famiglia dal Sun, la polizia segreta di regime, allora lo struggimento può trasformarsi in una Della battuta con la cinghia e l'ordine di non raccontare mai più storie in vita sua. Questo della Alvarez, più che un un romanzo vero e proprio, è piuttosto una serie di racconti nei quali tutti coloro che hanno incontrato la scrittrice Yo la descrivono a modo loro, mettendola a nudo. E così viene fuori il ritratto di una ■ ! inna che non è mai la stessa, ma tante donne quanti sorto coloro che. raccontano: a volte una forza della natura capace di aiutare gli altri a sui>erare le più terribili depressioni, altre una creatura fragile, una sudamericana emigrata per ragioni politiche negli Stati Uniti e per questo preda di molti tormenti; una donna che cambia di marito con disinvoltura, e poi una donna con un terrore così profondo per gli uomini, che per leggere ad uno di loro una sua poesia ha bisogno che questo poveretto, per la durata della lettura, si travesta grottescamente da donna. Con un ritmo linguistico veloce e di grande musicalità (tipico dei bravi scrittori bilingue), la Alvarez rassicura tutti noi possibili futuri personaggi di romanzi facendoci capire che ciò che leggeremo sarà solo il frutto di un'opera letteraria più o meno riuscita. Niente di più. Julia AlvarezYolanda la bugiarda trad. di Luisa Corbetta, Giunti, pp. 316, L. 20.000 ROMANZO

Persone citate: Alvarez, Ione Petri, Julia Alvarez, Luisa Corbetta, Romana Petri

Luoghi citati: Stati Uniti