ANNI 90 L' ECODRAMMA

ANNI 90 L' ECODRAMMA ANNI 90 L' ECODRAMMA AMBIENTE di Bill Mckibben COME sul caldo tramonto di questa lunga, strana estate, proviamo a lanciare uno sguardo verso il cielo della notte. Diverse volte negli ultimi mesi, gli osservatori hanno visto «nuvole nottilucenti», che si sviluppavano per circa 50 miglia sopra la superficie terrestre - nuvole così alte che riflettevano i raggi del sole per molto tempo dopo il tramonto. Erano spettacolari, e anche un po' fuor di luogo. Queste strane nuvole si trovano nelle estreme latitudini settentrionali e meridionali, ma il riscaldamento del pianeta sembra condurle verso l'Equatore. Lo stesso biossido di carbonio che scalda l'atmosfera più bassa raffredda lo strato successivo la mesosfera - provocando la formazione di nuvole. Osservate più a sud del Colorado sono un evento spettacolare, sostiene Gary Thomas, professore del Laboratorio per la ricerca atmosferica e lo spazio fisico dell'Università del Colorado. «È vero, sono un bel fenomeno racconta il professor Thomas nella rivista on line del National Geographic - ma sono il messaggio che la Natura ci manda per dirci che stiamo stravolgendo l'equilibrio dell'atmosfera». Dieci anni fa, il riscaldamento del globo era un'ipotesi azzardata. Ora, dopo un decennio di intense ricerche, gli scienziati di tutto il mondo ne sono certi: il pianeta si sta surriscaldando. Quasi ogni giorno si manifestano evidenze nuove. Consideriamone alcune: la primavera arriva una settimana prima nell'emisfero nord rispetto a quanto accadeva solo trent'anni fa. I temporali, sempre più forti, sono aumentati di almeno il 20 per cento - esattamente quanto ci si sarebbe aspettato su un pianeta dove l'aria più calda può trasportare più vapore acqueo. Un'indagine sonar condotta quest'estate ha mostrato che 10 spessore del ghiaccio artico è in molti luoghi diminuito di circa un metro, rispetto alla sua media normale di tre metri. E l'acqua, più calda, ha scolorito le scogliere coralline di tutto il mondo. I ghiacciai si stanno sciogliendo e il livello del mare aumenta. La questione non è che cosa dovremmo fare. Benché sia troppo tardi per prevenire il riscaldamento della terra, non ci vuole un talehto speciale per capire quali sarebbero le misure utili a rallentare il fenomeno. 11 forte aumento del prezzo del carburante fossile potrebbe far venir fuori una nuova generazione di tecnologie di energia rinnovabile. Aumentando i prezzi del carburante per auto e camion si porrebbe fine alla tendenza di utilizzare in continuazione questi veicoli. E una diplomazia attenta potrebbe portare le nazioni a modificare le loro cattive abitudini. No, la questione è perché abbiamo fatto cosi poco. Nel 1992 il presidente George Bush promise al mondo che gli Stati Uniti, nel 2000, non avrebbero più rilasciato nell'aria biossido di carbonio. L'amministrazione Clinton invece, ha guardato con poca preoccupazione al fatto che le nostre emissioni sono aumentate più del 10 per cento. Il Congresso rifiuta anche di considerare i piccoli passi rappresentati dagli accordi di Kyoto del 1997, che ci riporterebbero, dal 2010, ai livelli del 1990. Timide soluzioni affiorano appena nella campagna presidenziale. La ragione, credo, è che non percepiamo davvero la gravità degli errori che stiamo facendo. Non solo non temiamo di vivere in un mondo surriscaldato, ma non proviamo la minima emozione di fronte al fatto che siamo cresciuti a tal punto da dominare ogni cosa. Terremoti ed eruzioni vulcaniche sono i soli «disastri naturali» rimasti. Ogni altra cosa che accade sulla faccia della terra dipende in gran parte da noi, dai nostri desideri e dalle nostre economie. Mi stupivo sul perché i miei genitori si fossero dimostrati così ciechi di fronte alla palese ingiustizia della segregazione; erano persone di buona coscienza, e allora perché la loro inerzia è durata cosi a lungo? Ora credo di capire meglio. Solo l'emozione di vedere i cani della polizia prendere a morsi i manifestanti di pelle bianca fece davvero capire loro la quotidiana battaglia di Jim Crow. Abbiamo bisogno di provare quelle stesse sensazioni per comprendere la nostra situazione ambientale e se vogliamo prendere provvedimenti dobbiamo prenderli presto. Basta guardare fuori: proviamo a pensare che il sole precipiterà, l'acqua cadrà in continuazione, il vento distruggerà tutte le opere umane. Non viviamo più nel mondo in cui siamo nati. Viviamo in un nuovo, più povero e più misero pianeta e continuiamo a impoverirlo con ogni litro di olio e chilo di carbone che bruciamo. Retrospettivamente sarà tutto molto chiaro. Fra un secolo la gente non ricorderà gli Anni Novanta come il decennio della diffusione di Internet, ma come gli anni in cui la temperatura del pianeta si è elevata, gli anni in cui pioggia, vento, mare e ghiaccio cominciarono in modo irrefutabile a riflettere il potere e la distruzione della nostra specie. Ma la gravità di una tale consapevolezza dipende da quanto profondamente e quanto velocemente possiamo rendercene conto. Dipende da quanto siamo ancora capaci di emozioni. t)The New York Times (Traci Francesca Slorza) Stiamo demolendo il pianeta: fra un secolo gli Anni Novanta saranno ricordati non come l'età di Internet, ma come il decennio in cui cominciò a manifestarsi la distruzione della nostra specie tiamo demolendo il pianeta: fra un secolo li Anni Novanta saranno ricordati on come l'età di Internet, ma come decennio in cui cominciò a manifestarsi a distruzione della nostra specie tendenza di utilizzare in connuazione questi veicoli. E udiplomazia attenta potrebportare le nazioni a modificale loro cattive abitudini. No, la questione è percabbiamo fatto cosi poco. N1992 il presidente George Bupromise al mondo che gli StUniti, nel 2000, non avrebbepiù rilasciato nell'aria biossidi carbonio. L'amministrazioClinton invece, ha guardato cpoca preoccupazione al fache le nostre emissioni soaumentate più del 10 per cen

Persone citate: Bill Mckibben, Clinton, Gary Thomas, George Bupromise, George Bush, Jim Crow, Traci Francesca Slorza

Luoghi citati: Colorado, Stati Uniti