Russiagate, nuove bordale
Russiagate, nuove bordale Russiagate, nuove bordale Skuratov, il procuratore destituito «Ifondi Fmi?Mai entrati in Russia» MOSCA La gran parte dei 4,8 miliardi di dollari concessi in prestito dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi) al governo russo nel luglio del 1998 non finirono nelle casse dello Stato, ma furono trasferite nei forzieri di diciotto banche «amiche». L'ennesima denuncia è di Jurij Skuratov, il procuratore generale russo sospeso dall'incarico su ordine del Presidente Boris Eltsin nella primavera scorsa, dopo l'apparizione di un video «piccante» (un uomo apparentemente uguale al procuratore, nudo, che si divertiva con due procaci signorine in tenuta adamitica). Skuratov, che nei prossimi giorni dovrebbe recarsi in Svizzera su invito del procuratore federale el¬ vetico Carla Del Ponte, ha raccontato la storia in un'intervista al quotidiano russo in lingua inglese «Moscow Times», precisando che i soldi, materialmente, non sarebbero nemmeno mai entrati in Bussia. Il 20 luglio dello scorso anno il Fmi versò al governo di Mosca la prima tronche di un prestito che doveva raggiungere i 22 miliardi di dollari. Si trattava di 4,8 miliardi (circa novemila miliardi di lire), destinati a consolidare le finanze pubbliche e sostenere il cambio del rublo, il cui agganciamento al dollaro era considerata una priorità dal governo allora guidato da Serghej Kirienko. Ma di tutti quei soldi, racconta Skuratov, «solo 471 milioni» di dollari vennero impiegati per sostenere il rublo, «Altri 3,9 miliardi furono invece trasferiti dalla Banca centrale a varie banche commerciali direttamente a New York e senza passare dal mercato dei cambi russo». In questo modo, secondo il generale, la Banca centrale moscovita permise alle banche private di liberarsi in tempo dei titoli di Stato, che sarebbero stati bloccati di lì a poco. Il 17 agosto 1998, infatti, il rublo crollò, perdendo in poche ore il 75 per cento del suo valore, e precipitando il Paese in una gravissima crisi finanziaria. In altre parole la Banca centrale russa, che secondo Skuratov acquistò essa stessa dollari, soffiò sul fuoco della svalutazione, invece di proteggere la moneta nazionale. Un'accusa gravissima. Va detto che l'istituto d'emissione moscovita ha già smentito simili informazioni in passato. Ma mai l'accusa era stala lanciata con tanta precisione e da un personaggio che, come Skuratov, ha coperto importantissime funzioni pubbliche 11 procuratore, interrogato dall'agenzia Interfax, ha poi smentito tutte le voci che lo vorrebbero in procinto di lasciare la Bussia per sempre. «Il viaggio (in Svizzera, ndr) è in progetto da tempo - ha detto, ma non significa certo la mia emigrazione. Non farò mai un simile regalo ai miei nemici». Quali nemici? Primo fra tutti, par di capire, Boris Berezovskij, il magnate considerato tesoriere della «famiglia» Eltsin. Secondo la Ntv, infatti, sarebbe stato proprio Bere¬ zovskij a chiedere ed ottenere da Eltsin la lesta di Skuratov. La prova, afferma la tv russa, sarebbe in alcune registrazioni che, in possesso del quotidiano «Moskovskij Komsomolets», sono stati fatti ascoltare ieri al pubblico televisivo. C'è solo un problema, anzi, ce ne sono due. Il primo è che Ntv appartiene a Vladimir Gusinskij, il magnate rivale di Berezovskij. E il secondo è che la voce di questi, nei nastri, non si sente ne punto né poco. |f. sq.l
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