Un'offerta e quattro arbitri

Un'offerta e quattro arbitri Un'offerta e quattro arbitri Vigilano Isvap, Bankitalia, Consob e Antitrust MILANO Cambiano il copione e i protagonisti nella scalata all'Ina da parte delle Generali, rispetto alla vicenda Telecom, ma restano tante analogie, a partire dalla regia di Mediobanca: è insomma una pagina in parte già scritta nelle cronache finanziarie di un recente passato. In questo caso, però, sono quattro le istituzioni chiamate a pronunciarsi suH'offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata martedì dal Leone di Trieste e a due di queste in particolare (Antitrust e Banca d'Italia) spetta il compito di esprimersi nel merito dell'operazione. Ma prima ancora che le «istituzioni» si muovano è intanto scattato il meccanismo previsto dalla legge, cosiddetto di «passivity rule», che impedisce agli amministratori dell'azienda oggetto dell' offerta di decidere iniziative di contrasto, a meno che non riesca- no ad ottenere il placet del 30% degli azionisti convocati in assemblea straordinaria. Vediamo ora chi sono e che ruolo hanno i quattro soggetti chiamati in causa in questo «gioco dell'Opa». BANCA D'ITALIA. Il suo intervento è previsto dall'art. 19 del Testo Unico sul credito, tenuto conto del fatto che l'Ina ha una partecipazione del 7,25% in Bnl ed inoltre possiede il 51 % di Bnl Holding, che a sua volta ha il pacchetto maggioritario del Banco di Napo¬ li. Le Generali hanno comunque già presentato a Bankitalia il progetto relativo all'Offerta pubblica. ANTITRUST. E' l'altra Autorità chiamata ad esprimersi sul merito, anche se allo stato attuale non è ancora chiaro se debba pronunciarsi l'Authority europea oppure quella italiana o - al limite entrambe. Al riguardo va rilevato che Generali ed Ina sono società di diritto italiano con una primaria posizione sul mercato interno nel ramo Vita, però nessuna delle due compagnie consegue in Italia i due terzi del proprio fatturato europeo. ISVAP. E' l'istituto di vigilanza sul settore assicurativo che, sulla carta, avrebbe le prerogative per dire la sua. Va ricordato che in base ad un decreto presidenziale di qualche anno fa l'Isvap deve fra l'altro approvare le operazioni di concentrazione tra compagnie di assicurazione. Ma da parte dell' istituto è stato fatto presente informalmente ieri che in questo caso si è in presenza di un'operazione «strettamente di mercato», con la quale l'Isvap non avrebbe intenzione di interferire. CONSOB. Il documento informativo relativo all'Opas dovrà essere inviato alla Commissione e dopo quest'adempimento la Consob avrà tempo 15 giorni per pronunciarsi. È già comunque scattata la «passivity rule», vale a dire il divieto posto alla società oggetto di scalata di fare «contromosse». L'Ina peraltro potrebbe convocare un'assemblea straordinaria in cui ottenere, con il consenso di almeno il 30% degli azionisti, il via libera ad eventuali iniziative. Oltre a questo, l'Ina stesso potrebbe chiedere un intervento della Consob in considerazione dei tempi abbastanza lunghi previsti per l'Offerta (che partirebbe a gennaio dell'anno prossimo), tali da poter pregiudicare gli interessi della compagnia di Siglienti. Ifra.bul.l E per l'Istituto assediato è scattato il «passivity rule» D'ora in poi non può più contrattaccare Il presidente della Consob Luigi Spaventa A sinistra il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio

Persone citate: Antonio Fazio, Luigi Spaventa, Siglienti

Luoghi citati: Italia, Milano, Trieste