L'Ina al contrattacco: «Quell'Opas è ostile» di Valeria Sacchi

L'Ina al contrattacco: «Quell'Opas è ostile» «Il management non è stato consultato». Martedì la risposta di Torino alla compagnia del Leone L'Ina al contrattacco: «Quell'Opas è ostile» Va avanti la preparazione delle nozze con Sanpaolo-Imi Valeria Sacchi MILANO Il consiglio di amministrazione dell'Ina stigmatizza come ostile l'Offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) lanciata sul mercato martedì dalle Assicurazioni Generali e conferma l'intenzione di proseguire nel disegno di integrazione con il Sanpaolo-Imi. Un consiglio al gran completo, quello svoltosi ieri nella capitale, tutti presenti con l'unica eccezione di Gilles Benoist presidente della Caisse Nationale de Prévoyance che però, già il giorno prima, aveva preso posizione contro l'aggressione. Nel quale sono rappresentati i massimi livelli decisionali dei grandi azionisti Ina: dal presidente del Sanpaolo Imi Luigi Arcuti, all'amministratore delegato di Wintertur Thomas Wellauer, dal presidente del Comitato esecutivo di Suisse Re, Walter B. Kielholz, a Franzo Grande Stevens per la Cassa di previdenza forense, a Gunther Riedel della banca olandese Nurnberger. Il consiglio dunque respinge l'ipotesi di Opas «all'unanimità» e ne riconosce il «carattere ostile» sul presupposto «che la stessa non è stata in alcun modo preannunziata né concertata con il management Ina». Il consiglio inoltre, «riservandosi di approfondire il contenuto e le implicazioni» dell'offerta di Generali, dà mandato ai vertici affinché svolgano «le opportune azioni a tutela degli interessi degli azionisti, della società, del gruppo assicurativo bancario e delle strutture aziendali». Ossia verifichino, tra l'altro, la correttezza formale delle procedure attivate da Generali sulla base della nuova legge Draghi. Contemporaneamente i consiglieri hanno deciso di preseguire lo stato di avanzamento del progetto di integrazione tra Ina e Sanpaolo-Imi, ribadendo tra l'altro l'intenzione «di proseguire nello studio del progetto industriale» necessario per andare verso le nozze. Quel piano di sviluppo per la creazione di un più forte gruppo che, del resto, era stato alla base delle motivazioni che avevano spinto molti di loro a aumentare prima dell'ultima assemblea di bilancio le rispettive partecipazioni in Ina. Un'operazione promossa dagli stessi vertici della compagnia, preoccupati di garantirsi un nucleo stabile solido, vicino al 30% del capitale. Il piano, a quanto è dato sapere, sta procedendo a tappe forzate. Verrà del resto esaminato dal consiglio del Sanpaolo Imi convocato per martedì prossimo, e non è escluso che un altro consiglio dell'Ina possa poi riunirsi a breve scadenza. «Dobbiamo valutare quale sia il miglior interesse per la banca - ha dichiatato ieri l'amministratore delegato di Sanpaolo Imi, Rainer Masera. Precisando che la risposta del Sanpaolo all'Opa ostile di Generali «arriverà martedì. Perché, qualunque sia la decisione, essa verrà presa in sede di consiglio». E'evidente che i giorni che mancano all'appuntamento a piazza San Carlo saranno giorni di intenso lavoro, sia per i vertici Ina che per i vertici torinesi. Oltre a verificare i termini dell'Opa e le procedure seguite dalle Generali, bisogna infatti predisporre le difese. Certamente la possibile integrazione con il San Paolo è una di queste, anche se l'iter procedurale da seguire richiederà quasi certamente l'intervento di esperti. Essendo l'Ina una società sotto Opa, le sue possibilità di manovra sono infatti in qualche modo ridotte, come è risultato già evidente nel caso di Telecom. A differenza di Telecom, tuttavia, il nucleo stabile degli azionisti Ina è assai più consistente in termini di quota complessiva, e nulla esclude che sia ulteriormente cresciuto in vista del progetto del grande polo bancario-assicurativo. Esso inoltre comprende al suo interno azionisti forte■mehte interessati a veder realizzato il piano. Proprio per questa ragione, i mercati conti¬ nuano a scommettere che la battaglia sarà lunga, anche se per il momento non appare ben chiaro su quali linee difensive o offensive verrà combattuta. Le strade percorribili, tutte da verificare, sono quelle già immaginate. Come una contro Opa sull'Ina da parte di alcuni dei suoi grandi azionisti tra cui il Sanpaolo. Fino all'ipotesi più estrema, e a dire il vero meno probabile, di una contro Opa di Ina sulle stesse Generali. Aggiungiamo che. di questi tempi, non è difficile trovare chi finanzi operazioni di questo tipo, come ancora una volta ha dimostrato la conquista di Telecom da parte di Roberto Colaninno. Il mondo intero è pieno di masse di quattrini alla ricerca di buone occasioni. E non si può negare che la conquista di Generali, grande stella del firmamento italiano, non sia un premio ambitissimo. «Verranno svolte le opportune azioni per tutelare gli interessi della società» min SNNBJ0L0 MI GENERALI li! ! Presidente Ino SERGIO SIGLIENTl San Paolo-Imi LUIGI ARCUTt Crédil-Suisse Winterthur THOMAS WALLAU1R Suisse Re Nurberper O^NmiftttilDBJ. Cnp Presidente San Paolo IGÌ ARCUTI Compagnia San Paolo ONORATO CASTKLLINO Ifi - Ifil IA6M Santander-Hispano EMILIO BOTTIN Presidente Generali ALFONSO DESIATA Mediobanca ENRICO CUCCIA Comit LUIGI LUCCHINI Commerzbank MARTIN KOHLHAUSSEN Italmobiliare IKRO BK*KM*I Bancaroma CESARE SBRONZI Intesa GIOVANNI SAZOLi Crédit Agricole YVES BARSALOU ÉBK. Banconapoli f EOER1CO PEPE mi SCHIERAMENTI IN CAMPO Fondazione Cariplo GIUSEPPE GUZZETTI

Persone citate: Emilio Bottin, Franzo Grande, Gilles Benoist, Gunther Riedel, Intesa Giovanni, Luigi Arcuti, Rainer Masera, Roberto Colaninno, Thomas Wellauer, Walter B. Kielholz

Luoghi citati: Milano, San Paolo, Telecom, Torino