In Borsa passa l'1% delle Generali

In Borsa passa l'1% delle Generali In Borsa passa l'1% delle Generali / titoli assicurativi «star» a Piazza Affari MILANO Piazza Affari vede passare, il giorno dopo il lancio dell'Opa di Generali su Ina, oltre l'I per cento del capitale di Generali e il 0,09% del capitale Ina. Non basta: i due titoli, in una sola seduta, fanno guadagnare in termini di capitalizzazione ai propri azionisti ben 2.200 miliardi. La capitalizzazione dell'Ina lievita di 676 miliardi, quella del Leone di Trieste di 1.480 miliardi. Bastano questi dati per capire che, in una Borsa incerta che risente degli umori instabili dei mercati internazionali, la super Opa è l'unica scommessa che riesce a mantenere vivo il parterre, consentendo all'indice di chiudere praticamente invariato a 23.986 punti (-0,07%). E difatti, guardando ai volumi, ci si accorge che sui 2,4B miliardi di euro di controvalore (2,34 miliardi il giorno precedente) il 34% riguarda cacciatore e preda. Dolla compagnia guidata da Alfonso Desiata passano sul mercato oltre dieci milioni di pezzi contro gli 8,7 milioni di martedì e i 3,2 milioni della media dell'ultimo mese. Il controvalore è di circa 320 milioni di euro e il titolo, dopo la perdita di martedì, raggiunge quota 30,79 euro con un guadagno del 2,56%. Parallelamente, mette a segno un rialzo del 4,39% a 10,653 euro il titolo di Mediobanca, grande architetto dell'operazione. Sulla compagnia presieduta da Sergio Siglienti la caccia è ancor più accesa. Passano di mano quasi 188 milioni di titoli ordinari contro i 150 del giorno prima e una media di 24 milioni nell'ultimo mese. Il controvalore è di 530 milioni di euro, mentre il titolo rimbalza del 3,16% a 2,869 euro, dopo aver toccato prima del termine della seduta il nuovo record storico di 2,89 euro. Il prezzo segnato dall'Ina resta comunque al di sotto di quello teorico offerto dall'Opa Generali che sarebbe pari a 2,9855 euro, con uno sconto del 3,9%. Livello considerato fisiologico dal momento che i tempi per arrivare all'Opa saranno lunghi. Ma anche segnale che gli operatori forse preferiscono aspettare a vedere come la situazione si evolverà, e quali saranno, se ci saranno, le reazioni dell'aggredita. Non si può infine escludere che, proprio alla luce dell'Opa sull'Ina, importanti azionisti della compagnia stiano rafforzando le loro posizioni. Sulla scia della grande battaglia d'autunno altri titoli sono sotto la lente. Quello del Sanpaolo di Torino, ovviamente, che perde 1*1,78% (la Borsa non ha ancora capito se l'istituto reagirà e come). Tra le partecipazioni bancarie dell'Ina sale dell'1% Bnl, che come tutti sanno è oggetto del desiderio da parte di Unicredito. Al punto che, ieri, tra gli operatori circolava la voce che, proprio su Bnl, Unicredit stia preparando a sua volta un attacco. Voci che in serata sono state ufficial- mente smentite dall'istituto di piazza Cordusio. Migliora dell' 1,86% anche il Banco di Napoli che, indipendentemente da come andranno le cose, ha molti estimatori, e potrebbe essere in futuro merce di scambio tra i protagonisti dello scontro in corso. Insomma gli spunti che si diramano dall'assalto di Generali sono numerosi e rappresentano un vero e proprio toccasana per piazza Affari. Come già fu per Telecom, anche l'Opa di Generali si preannuncia come un moltiplicatore di guadagni in Borsa, un ottimo affare per i gestori di risparmio e perfino per i singoli risparmiatori. Sempre che, questi ultimi, agiscano con sangue freddo e una certa prudenza. [v. s.) Pepe (Banconapoll)

Persone citate: Alfonso Desiata, Dolla, Pepe, Sergio Siglienti

Luoghi citati: Milano, Napoli, Torino, Trieste