«Il governo deve restare neutrale»
«Il governo deve restare neutrale» • -~ r\-" "Z -.-...,.< .. ■ n,,-^,—■........ „— ...... .,, ,, .. .. ,, .t..,M IL RESPONSABILE IMPRESA DEL PARTITO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO «Il governo deve restare neutrale» Turci (Ds): mi piaceva anche l'ipotesi SanPaolo-Ina intervista Ugo Bertone aUKSTA volta sani diverso rispetto a Telecom. Tulli, credo, osserveranno la più rigida neutralità, E' una mia opinione, naturalmente». Ma l'opinione di Lanfranco Turci, responsabile impresa dei ds, un passato al vertice della Lega delle cooperative, e di quelle che coniano all'ombra della Quercia. Come vedete la battaglia assicurativa? «Un'Opa e sempre un segnale di vitalità del mercato, perniò è un l'atto positivo. Ma, prima di dure un giudizio, occorre valutare il piano industriale, li per ora non c'è. In attesa, sospendo il giudizio», Si profila, però, la nascita del grande campione nazionale... «Non credo che, in quanto mie, sia ima considerazione conclusiva». E' un'idea sua? «Non ho avuto inodd di consultarmi con Veltroni, perciò, ovviamente, parlo a titolo personale. Ma, se mi collego all'atteggiamento della segreteria in occasione delle Opa bancarie di primavera, credi) che Volt ioni sia della mia slessa opinione». Che ruolo avrà la politica in questa vicenda? «Mi auguro che la partita possa svolgersi senza pressioni da partedelia politica o delle istituzioni. Il mercato dovrà valutare una delle due proposte, entrambi interessanti». Anche il piano Ina-SanPaoloImi? «lo vedevo bene anche quel progetto. Ora la parola passa al mercato». Ma andrà così? «E' nella logica delle cose. Andiamo a vedere, del resto, quel che è accaduto in Francia, un Paese con una tradizione dirigista ben più accentuata che da noi. Li, nonostante questo, è stato possibile che tre grandi banche litigassero tra loro per sei mesi e il governo e la Banque de Franco, nonostante il desiderio di intervenire, hanno dovuto prendere atto delle soluzioni scaturite sul mercato. Perfino il Financial Times ha dovuto riconoscere questo risultato». Andrà così anche da noi? «E' nella logica delle cose, ovvero della globalizzazione e dell'integrazione finanziaria. Certo, noi politi¬ ci dobbiamo studiare le situazioni e dare un giudizio politico sull'andamento della partita finanziaria. Ma il nostro ruolo finisce lì. Non vedo spazi per un maggior interventismo». Eppure, accusa Berlusconi, D Memu dà prova di una frequentazione sospetta di poteri forti. L'avessi fatto io, aggiunge il leader di Forza Italia, si sarebbe gridato allo scandalo... «Ma io credo che ci sia ben poco di scandaloso. Penso che sia abbastanza comune, nelle democrazie occidentali, che gli uomini chiave dell'economia frequentino Tony Blair o Jospin o Schroeder. L'importante è che certi rapporti avvengano alla luce del sole, senza gialli. Meglio a Palazzo Chigi che altrove...». Ouindi, tutto in regola? «Direi di sì. Altro conto è se ci fosse la sensazioni di pressioni irrituali, o poco ortodosse. Ma non credo che sia questa la situazione. Per fortuna, poi, ci sono istituzioni apposite, come l'Antitrust, che possono affrontare gli aspetti più delicate senza coinvolgere la politica». Vinca il migliore, allora... «Certo. E, francamente, non ho in mano gli eventuali elementi per dare un mio giudizio. Una valutazione politica, ben s'intende, che adopera un metro di giudizio diverso da quello dei mercati finanziari. Il nostro compito è valutare gli eventuali vantaggi per la collettività». Si torna, insomma, al metro dei campioni nazionali... «E perché? Anzi, non mi sfugge affatto l'importanza del problema del pluralismo». Ovvero? «Mettiamo il caso che si tratti di scegliere tra un grande campione nazionale, in grado di proiettarsi sui mercati internazionali o tra più campioni più piccoli, ma già capaci di allacciare relazioni internazionali». Lei chi sceglie? «lo non vedo affatto male la soluzione pluralista. Ma per carità, non voglio condizionare nessuno». «Valida alternativa un polo più piccolo ma in grado di allacciare relazioni con gruppi stranieri» «Le accuse al premier? Nessuno scandalo Anche Blairejospin parlano con i big dell'economia» Lanfranco Tura, responsabile impresa dei Democratici di Sinistra
Persone citate: Berlusconi, Jospin, Lanfranco Tura, Lanfranco Turci, Schroeder, Tony Blair, Tulli, Turci, Ugo Bertone, Veltroni
Luoghi citati: Francia
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