Un collasso, Raissa è grave di Emanuele Novazio
Un collasso, Raissa è grave Un collasso, Raissa è grave // medico: non posso fare previsioni Gorbaciov giorno e notte al suo fianco Emanuele Novazio corrispondente da BERLINO Raissa Gorbaciova lotta contro la morte. Le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate domenica - lo si è saputo soltanto ieri - in seguito a un collasso circolatorio che l'ha colpita nella clinica universitaria di Muenster, in Vestfalia, dove da sette settimane la moglie dell'ultimo presidente sovietico è in cura per una grave forma di leucemia, assistita giorno e notte dal marito. Da due giorni Raissa è in rianimazione: da ieri mattina tuttavia «il suo stato è stabile - conferma il direttore della clinica, professor Thomas Buechner ma la prognosi non può essere ancora sciolta, il decorso della malattia è aperto». Raissa Gorbaciova, 67 anni, era in attesa di un trapianto di midollo, nella speranza di sconfiggere il male che si è manifestato all'inizio dell'estate: la donatrice - Ludmilla Titorenko, sua sorella - è arrivata dieci giorni fa a Muenster, ma l'intervento è stato rinviato per un'infezione virale che nel frattempo ha colpito una paziente già fortemente indebolita. Domenica infine il collasso, conseguenza dell'infezione, forse, o di un aggravarsi del male: «Prima di pensare di nuovo al trapianto passeranno almeno due settimane. La prima cosa da fare è superare la crisi», avverte Buechner. 1 Gorbaciov sono molto popolari in Germania: i giornali seguono giorno per giorno il decorso della malattia di Raissa, alla quale sono arrivati mi"gliaia di messaggi di auguri e incoraggiamento. Da capi di Stato e di governo, ma anche da gente qualsiasi: numerosissimi, fra loro, i tedeschi. La Germania, del resto, ha un debito storico con l'ex presidente sovietico, come ancora di recente il cancelliere Schroeder ha ricordato: «La riunificazione è stata anche merito suo». Ma il Gorba¬ ciov che passa le sue giornate all'ospedale di Muenster non ha niente del politico inventore della «perestroika» e della «glasnost». Michail Gorbaciov, oggi, è un uomo ferito e disperata mente triste: «Da qui non mi muovo, qualunque cosa accada resterò vicino a lei. Ho voluto ho dovuto restare insieme a Raissa Maximovna senza so sta», ha dichiarato il mese scorso alla «Stampa». La clinica del professor Buechner è fra le migliori al mondo per la cura della leucemia: Rais sa vi è stata ricoverata il 25 luglio, dopo un consulto fra lo stesso Buechner e il medico russo che aveva diagnosticato per primo il male, il professor Andrei Vorobiof della «Clinica Centrale» di Mosca: la famosa «Zkb», la «Clinica del Cremli no». Il 21 luglio, appena avuta conferma dalle analisi che proprio di leucemia si trattava, lo stesso Vorobiof aveva suggerito i migliori centri americani ed europei: Muenster è stata preferita per ragioni di vicinanza. Da allora, Raissa è in una stanza sterile e supertecnologica del reparto transpiantologico della clinica di Buechner. «Ho provato a capire che cos'è questa malattia, poi ho smesso - ha confessato Gorbaciov - mi affi do ai medici, ma sento che stare vicino a lei è vitale».
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