La pillola aoti-cellulite ritirata dal commercio

La pillola aoti-cellulite ritirata dal commercio «Il farmaco non ha l'autorizzazione» La pillola aoti-cellulite ritirata dal commercio Lo stop è arrivato dal ministero della Sanità dopo l'inchiesta del procuratore Guariniello Nino Pietropinto TORINO E' un martedì nero per le signore con cellulite: il «Cellulase», la pillola delle meraviglie, che promette di aiutare le donne ad assomigliare alle top-model ò stato ritirato dal mercato dal ministero della Sanità. E' un farmaco e come tale deve essere sottoposto ad una serie di analisi, deve seguire cioè la trafila prevista per i medicinali prima di essere messi in commercio. E' una botta tremenda per «la «Medestea Int» la società proprietaria del marchio «Sant'Angelica» che ha sede in corso Matteotti 40 e che già nei giorni scorsi aveva visto addensarsi nuvoloni neri all'orizzonte. C'era già quell'inchiesta aperta dal procuratore Raffaele Guariniello che non prometteva nulla di buono per gli scopritori della capsula che elimina l'effetto «buccia di arancia». E che, grazie ad una pubblicità martellante nei mesi scorsi ha invaso farmacie, erboristerie e profumerie, con fatturati da capogiro in tutto il mondo. Quel messaggio «Se la cellulite non si arrende, Cellulase trattamento urto» aveva colpito nel segno. E dopo aver conquistato le donne italiane, Gianfranco Meriz/.i, chimico torinese, titolare della società, era partito all'attacco del mercato estero. Un trionfo in Inghilterra. Poi il bis in Australia, dove la pillola era andata esaurita nel giro di pochi giorni e le signore avevano pagato al mercato nero cifre da capogiro (la televisione australiana parlò di mille dollari la scatola). Un clamore che non c'era stato in Italia, quando nel '94 Merizzi aveva lanciato il suo prodotto, un alimento a base di estratto di fucus, derivati da acini d'uva, ginko biloba e centella asiatica. «Non abbiamo scoperto nulla di miracoloso ha spiegato nei mesi scorsi Merizzi - Il nostro segreto è stato mettere assieme sostanze conosciuto in proporzioni e abbinamenti mai sperimentai prima». Una mistura prodigiosa, a sentire la pubblicità. Ma non tutto era destinato a filare liscio por il prodotto che prometteva di eliminare la cellulite, per combattere quella che per molte donne è una vera e propria ossessione. E che diceva basta una volta per tutte a palestre, diete dimagranti, creme da applicare per mesi e massaggi. Era incominciato con una tirata d'orecchi del garante della concorrenza e del mercato che aveva accusato la società torinese di pubblicità ingannevole. L'accusa: aver magnificato risultali staordinari della pillola, indicandoli come certi ed esclusivi mentre non c'erano risultati scientifici ad avvalorarli. Era stata modificata la pubblicità, ma neppure il secondo spot era piaciuto. Altra grana: l'istituto superiore di Sanità aveva definito «Cellulase» un farmaco. Poi è arrivato Raffaele Guariniello. E i guai per gli scopritori della la pillola-anticellulite sono diventati più seri. Il titolare dell'azienda è finito nel registro degli indagati per commercializzazione di farmaci senza autorizzazione e violazione delle legge sulla pubblicità. Ma Guariniello aveva chiesto anche al ministero di decidere che cosa fare della pillola. E ieri è arrivata la risposta da Roma.

Persone citate: Gianfranco Meriz, Guariniello, Guariniello Nino, Merizzi, Raffaele Guariniello

Luoghi citati: Australia, Inghilterra, Italia, Roma, Torino