«Traditi doll'ebbrezza da profondità »
«Traditi doll'ebbrezza da profondità » «Traditi doll'ebbrezza da profondità » Maiorca: colpisce quando si scende troppo in basso, e non si è preparati Paolo Potetti Enzo Maiorca, 68 anni, è una gloria nazionale. Tutti conoscono i suoi record in apnen e l'ultimo, nel '90, fu il più sorprendente: 101 metri sotto la superficie del mare, a 59 anni Quando sente che cosa è successo al largo di Positano resta perplesso. Come si spiega una tragedia come questa? «E' difficile comprendere perchè due sub si lancino in immersioni così spericolate, superando gli 80 metri di profondità. Non voglio emettere giudizi, sulla base dei primi elementi. Ma io, con le bombole, mi sono permesso solo un paio di volte di scendere a 60 metri, e l'ho fatto dopo essermi allenato per quattro, cinque giorni. Il problema c che laggiù è in agguato un nemico invisibile, pericolosissimo». Che cos'è? «L'effetto Martini. Gli americani lo chiamano così, colpisce citi supera i 40 metri ad aria, cioè con bombole che contengono semplice aria compressa e non la miscela di elio e ossigeno necessaria a profon¬ dità maggiori. E' l'ebbrezza degli abissi, la conosciamo dal '60: uno stato di torpore che fa perdere lucidità e capacità di reazione. Deriva dall'azoto presente nei polmoni, ha un effetto narcotico. Una condizione multo pericolosa che arriva senza alcun segno premonitore. Mi ricordo che una volta, in uno dei miei tentativi di record, uno dei sommozzatori di accompagnamento a 90 metri staccò i contrassegni legati alla fune, vanificando il mio tentativo. Tornai in superficie infuriato e mi resi conto di ciò che era accaduto: era sceso ad aria ed era rimasto vittima dell'effetto Martini». Crede che sia successa la stessa cosa a Positano? «Non lo so, e non posso dire niente di specifico. Ma la dinamica dei fatti induce a sospettarlo». Si parla di una rete «Conosco quel pericolo, sono le palancare, ma pur con la scarsa luce sottomarina si possono vedere, ed evitare, e se ciò non accade può essere perchè si è già poco lucidi. Poi c'è una seconda considerazione da fare». Quale? «Non si scende a ([nelle profondità se non si è professionisti, e non mi sembra fosse il caso dei due sventurati che sono morti e nemmeno dei sei loro compagni che si sono resi protagonisti di un eccesso di generosità, lanciandosi in soccorso senza poi effettuare le decompressioni necessarie. Un sommozzatore dei vigili del fuoco o dei carabinieri scende ad aria solo fino a quaranta ++ metri, poi le precauzioni si moltiplicano. Serve un'organizzazione, una nave appoggio, una campana di decompressione che accompagni durante la discesa, non una semplice barca in superficie. Il mare inerita rispetto, non ammette eccessi di confidenza».
Persone citate: Enzo Maiorca, Paolo Potetti
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