«Grande Coalizione? Ora non più» di Emanuele Novazio

«Grande Coalizione? Ora non più» -RAPIDA RIMONTA DELI/EREDE DI KOHL «Grande Coalizione? Ora non più» II leader Cdu Schaeuble: meglio tornare al voto intervista Emanuele Novazio corrspondente da BERLINO LO scacco dell'Spd è la drammatica sconfitta di Gerhard Schroeder: la Cdu non farà ostruzione ma non pensa nemmeno a una Grande Coalizione per aiutare il governo». Wolfgang Schaeuble, successore di Helmut Kohl alla guida del partito, ha appena concluso la direzione che ha festeggiato «senza eccessi» e «senza concessioni all'euforia» la «vittoria straordinaria» di domenica in Turingia e in Renania. «La maggioranza assoluta dei Comuni li abbiamo vinti al primo turno, nella maggior parte di quelli dove si andrà al ballottaggio siamo in vantaggio», riassume scorrendo le tabelle con i risultati della notte. «E a chi pensa che le regioni orientali sono inalate di estrema destra, ricordo che si tratta piutto¬ sto di quelle a guida socialdemocratica: la Dvu ò entrata nel parlamento del Brandeburgo, dove il presidente era da anni un socialdemocratico, ma e stata duramente sconfitta in Turingia, dove al governo c'era la Cdu». Nel complesso, gli elettori hanno premiato la Cdu o punito l'Spd? «Il risultato è in gran parte dovuto alla delusione degli elettori per l'andamento disastroso del governo rosso-verde. Gli elettori hanno presentato il conto a Schroeder per le promesse non mantenute: riforme annunciate e non realizza te, dalle pensioni alle tasse alla salute, disoccupazione sempre alta. Ma l'Spd non ha cominciato a perdere domenica scorsa e nemmeno la domenica precedente: aveva già perso in febbraio in Assia, aveva perso in giugno alle europee. Ha perso, adesso, in regioni dell'Est e dell'Ovest, ha perso in Comuni nei quali governava da oltre 40 anni. Questo vuol dire che non riesce più a mobilitare gli elettori; ma tante sconfitte loro, e tante vittorie nostre, sono anche un segno che la Cdu è tornata il partito di riferimento e di mobilitazione, a un anno dalla sconfitta nazionale. Il messaggio è chiaro: Schroeder deve cambiare modo di governare. E il mio compilo di oppositore e anche questo: spingerlo a farlo». Ma se il Cancelliere non ce la facesse e le chiedesse di entrare in un governo di Grande Coalizione, lei accetterebbe? «E' un'ipotesi che non prendo in considerazione. Gli elettori si sono espressi per un governo rossoverde, che ha la maggioranza. La Grande Coalizione e possibile soltanto in casi di emergenza». Per far uscire il Paese dell'impasse, magari? «Se l'Spd capirà di non essere più in grado di governare, la soluzione sarebbe semmai il ritorno alle urne». Questo vuol dire che non siete disposti a collaborare con il governo Schroeder al Bundesrat, la Camera delle regioni? «E' un altro discorso. La Cdu t'ara un'opposizione responsabile, e valiuterà di volta in volta». Le continue sconfitte del governo renderanno più difficile fare accettare i sacrifici e i tagli allo stato sociale? «Non credo. La gente si rende conto che bisogna ridurre le spese. Ma per ottenerne la fiducia bisogna scegliere il giusto linguaggio, e soprattutto non procedere a zig zag come fa Schroeder». Anche domenica la partecipazione al voto è stala molto bassa. Non rischia di divent are un problema, un sintomo della disaffezione della gente per la politica? *E' un altro effetto dell'era Schroeder. Ma la partecipazione alle elezioni locali è sempre stata ridotta rispetto alle nazionali: il confronto con cinque anni fa, in casi come la Turingia, è alterato dal latto che allora elezioni regionali e nazionali si sono tenute lo stesso giorno». Il forte calo di popolarità del Cancelliere alimenta supposizione sul suo abbandono: crede possibile la sostituzione di Schroeder, magari con Sharping come si dice da tempo? .(Non voglio immischiarmi nei problemi interni all'Spd. Ma i disastrosi risultati delle ultime elezioni confermano che la base socialdemocratica ha voltato le spalle al Cancelliere. Un dato di fatto sul quale il partito dovrà riflettere». Il leader della Cdu. Wolfgang Schaeuble sorride dopo l'ultimo trionfo elettorale

Luoghi citati: Assia, Berlino, Brandeburgo, Renania