la Folgore è pronta a partire

la Folgore è pronta a partire la Folgore è pronta a partire Trecento uomini il contributo italiano Nel contingente anche carabinieri e marò ROMA Due o trecento militari italiani (tre compagnie) potrebbero partire nei prossimi giorni alla volta di Timor Est. Se il governo italiano deciderà di partecipare con un proprio contingente all'intervento di pace dell'Orni in Estremo Oriente, gli uomini saranno scelti fra marò del Battaglione San Marco, carabinieri e paracadutisti della Brigata Folgore. Queste, per il momento, le ipotesi in esame al ministero della Difesa. L'invio dei para appare però come il più probabile. In gergo tecnico la Folgore ò infatti una forza di «proiezione», dotata di prontezza, mobilità e personale volontario: ideale, insomma, per le operazioni fuori area, per le partenze rapide. La maggior parte dei militari, insieme con i mezzi blindati e gli elicotteri, dovrebbe partire con una delle tre navi anfibie della Marina Militare: San Giusto, San Giorgio e San Marco (le prime due sono in Kosovo, la terza è invece appena rientrata dalla Turchia). Ma se dall'Onu dovesse arrivare una richiesta urgente, lo Stato Maggiore della Difesa sta valutando la possibilità di trasferire i primi caschi blu italiani con un velivolo dell'Aeronautica militare: ci vogliono 18 ore, ma bisogna poi attendere l'arrivo dei mezzi via mare. Il contingente italiano potrebbe operare sotto il comando dell'Australia, la nazione che avrà il maggior numero di uomini nella missione di pace a Timor Est. «L'impegno italiano - ha ricordato il ministro della Difesa, Carlo Scognamiglio - è compatibile alle nostre possibilità: bisogna calcolare che attualmente abbiamo nei Balcani almeno 11 mila uomini divisi fra Bosnia, Kosovo, Macedonia e Albania». [j.arb.]

Persone citate: Carlo Scognamiglio

Luoghi citati: Albania, Australia, Estremo Oriente, Kosovo, Macedonia, Roma, Timor Est, Turchia