«Il mestiere più duro? Essere first lady»

«Il mestiere più duro? Essere first lady» «Il mestiere più duro? Essere first lady» La moglie Doris: devo sempre accettare di essere offesa nostro corriSDondente da BERLINOnostro corrispondente da BERLINO La moglie del Cancelliere? Un mestiere difficile, garantisce Doris Schroeder-Kòpf. Ma, ammette l'ex giornalista politica di Focus, 36 anni, «per ogni cosa bisogna pagare un prezzo. E in questo momento il prezzo, per me, è essere una persona pubblica». Come dire che sarebbe meglio tornare ad essere «una persona privata»? «Potrei vivere benissimo anche se mio marito tornasse a fare l'avvocato», confessa in una lunga intervista al Tagesspiegel. Perchè gli inconvenienti della «vita pubblica» sono molti ma uno forse li riassume al meglio: «Essere di continuo sotto osservazione». La vita «anonima», si ricorda oggi con nostalgia Doris, aveva tanti vantaggi: «Ho perso da un giorno all'altro molti diritti». Per esempio? «Per esempio Per esempio? «Per esempio devo sempre accettare di esse re offesa». Le occasioni, da quando nel '97 Doris Kópf è diventata la quarta signora Schroeder, non sono mancate: la più recente, un serial tv preparato dalla rete privata «RTL», nel quale si ironizza senza garbo alcuno sul Cancelliere e sulla moglie. Senza contare la satira volgare andata in onda la settimana scorsa su «RTL 2»: la parte del Cancelliere era affidata a una bambola gonfiabile. Soltanto delusioni, dunque? Non proprio. Essere first lady a Berlino (una città abitata part-time, perchè Doris resterà ad Hannover nei mesi di scuola della figlia di 9 anni Klara, nata da un precedente matrimonio) significa anche «godersi la fiducia della gente: capita per esempio che una vecchia signora mi fermi per strada, mi abbracci e mi auguri ogni bene». Altrimenti? Altrimenti il meglio significa «prendersi un paio d'ore insieme, in famiglia». Magari la domenica, in un giardinetto affacciato ad uno stagno e messo a disposizione da un amico: «Due sedie e nessuno intorno. Se mia figlia è contenta e mio marito non pensa alla politica, anch'io mi rilasso. Sono bei momenti, quelli», ammette con malinconia la signora Schroe- malinconia la signora Schroeder. Peccato che fino a Natale tutti i fine-settimana siano già occupati dagli impegni politici del Cancelliere. E se la first-lady volesse fare qualcosa di gradito a suo marito, che cosa sceglierebbe? «Alle volte gli basta leggere i giornali o dei documenti in pace, oppure guardare in tv una trasmissione sportiva». Ma col lavoro? Quando ha incontrato Schroeder - non ancora Cancelliere ma presidente della Bassa Sassonia, due anni fa - Doris Koepf era redattrice politica di «Focus»: il futuro marito lo ha conosciuto per fargli un'intervista. Quel lavoro naturalmente non c'è più, anche se «faccio cose simili a quelle di allora: leggo molte lettere, leggo molti giornali, incontro regolarmente molti colleghi. Ma oggi nessuno mi assumerebbe mai come redattrice politica: quanti mi redattrice politica: quanti mi criticano per avere rinunciato al lavoro dovrebbero forse chiedersi se loro me lo darebbero, quel lavoro. Finché mio marito sarà Cancelliere non potrò tornare a fare la giornalista, e probabilmente anche dopo non sarà molto facile occuparmi di politica». Un'occasione per guardare con preoccupazione al futuro, dunque? Niente affatto: «Credo di riuscire a raggiungere quello che voglio. Una occupazione interessante, per esempio». Ancora più importante: «La soddisfazione di avere una famiglia felice». Con un'attenzione speciale per Klara: «Sono una madre molto protettiva. Non posso farla andare da sola da un'amica: per ragioni di sicurezza, dico io. Mio marito mi corregge: farei lo stesso anche se lui non fosse Cancelliere». |e. n.l «Pago un prezzo alto Essere sempre sotto osservazione fa perdere moltissimi diritti»

Persone citate: Doris Koepf, Doris Schroeder, Schroeder

Luoghi citati: Bassa Sassonia, Berlino, Hannover