Schroeder, un coro di no da Est a Ovest di Emanuele Novazio

Schroeder, un coro di no da Est a Ovest I socialdemocratici perdono anche il sindaco in un feudo storico della sinistra come Colonia Schroeder, un coro di no da Est a Ovest L'Spd sconfitta in Turingia e nel Nord Reno Vestfalia Emanuele Novazio corrispondente da BERLINO Trionfo della Cdu e crollo dell'Spd, superata in Turingia anche dai post-comunisti della Pds e per la prima volta in caduta libera perfino nei Comuni rossi del Nord Reno-Vestfalia come Colonia, Duesseldorf, Essen. Una settimana dopo la disfatta alle regionali nel Brandeburgo e nella Saar, il i dl lli partito del Cancelliere annota una nuova durissima sconfitta, e ancora una volta su un doppio fronte: in Turingia, ex Ddr; e in una regione - il Nord Reno Vestfalia, all'Ovest tradizionale serbatoio di voti per i socialdemocratici. Se gli scenari e le origini della duplice debacle sono diversi, la sostanza politica è la stessa: un anno dopo il trionfo alle nazionali e la fine dell'aera Kohl», il colore di quest'autunno tedesco non è più il rosso ma il nero (che qui non connota l'estrema destra ma i partiti del centro critiano come la Cdu). Secondo le proiezioni della notte, in Turingia la Cdu balza al 51% (con un guadagno di 8 punti e mezzo) e l'Spd crolla al 18,6%. Il peggior risultato inai registrato dal partito in un Land: una perdita di oltre 11 punti che fa precipitare i socialde- mocratici al terzo posto nella regione. Dopo la Cdu, dunque, che governerà adesso con l i l la maggioranza assoluta dopo quattro anni di Grande Coalizione; ma anche - ed è la prima volta che accade - alle spalle della Pds, salita clamorosamente al 21,2% (+4|6). Un «momento storico per la Pds» come sottolinea Gregor Gysi, leader di un partito che resta comunque espressione delie regioni orientali e senza effettiva presa all'Ovest. Ma soprattutto un drammatico segnale d'allarme per l'Spd: perchè indica che i socialdemocratici non riescono più a mobilitare gli elettori e hanno paso l'iniziativa, a sinistra e a destra. A dieci anni dalla riunificazione, l'Est ripudia l'Spd al governo - come aveva anticipato domenica scorsa il risultato nel Brandeburgo - e preferisce affidarsi piuttosto all'erede diretto del passato, la Pds serbatoio dei malumori orientali, o alla Cdu: un partito fino a ieri considerato poco meno di un traditore, rispetto alle attese suscitate dalla caduta del Muro. Senza effetto invece, in Turingia, i neonazisti della Dvu,al3,5%. Anche all'Ovest la lezione è durissima, per i socialdemocratici. La sconfitta nel Nord-Reno-Vestfalia, il Land tedesco più popoloso, è secca: su base regionale e secondo il voto di lista, l'Spd perde dovunque fino a otto-nove punti, mentre la Cdu ne guada¬ gna fino a dieci-undici, come a Duesseldorf. Nelle principali città, inoltre, il candidato sindaco dei socialdemocratici andrà in ballottaggio fra due settimane, ma da posizioni di debolezza rispetto al rivale cristiano-democratico, come a Dormundt, Duesseldorf, Essen, Bonn. A Colonia, altra ex roccaforte dell'Spd (scesa qui di oltre 13 punti), il ballotaggio si farà invece fra la Cdu, diventato il primo partito con il 45%, e i Verdi, al secondo posto nella corsa al sindaco ( 15%) anche se altrove in difficoltà serissime e quasi scomparsi in Turingia. Ma a Colonia la situazione era paradossale, anche se per certi aspetti simbolica di un malessere profondo: a due settimane dalle elezioni, il partito di Schroeder era rimasto senza candidato sindaco, dopo 43 anni di monopolio alla guida della politica comunale. O meglio, il candidato c'era - Klaus Heugel - ma non avrebbe potuto diventare sindaco neanche se fosse stato eletto: coinvolto in uno scandalo finanziario, aveva annunciato le dimissioni in anticipo senza poter essere sostituito a causa dei tempi fissati dalla legge elettorale. Fra due settimane, l'Spd dovrà spostare i propri voti sul candidato di un terzo partito: i Verdi o la Cdu. Il drammatico calo di consensi, sia pure su scala comunale, fa prevedere inoltre una nuova durissima sconfitta alle regionali che nel Nord Reno si terranno la primavera prossima, vero bilancio di medio termine per Schroeder. Ieri sera il Cancelliere non si è presentato in tv. Ha scelto il silenzio dopo aver confermato alla «Festa di benvenuto ai berlinesi» sull'Unter den Linden - nella quale ha servito caffè e biscotti ai cittadini - che i cattivi risultati non gli faranno cambiar linea. La speranza - per un Cancelliere che gli schiaffi elettorali fanno precipitare in una vistosa crisi d'immagine e mettono in difficoltà al Bundesrat, la Camera delle regioni dove l'Spd non ha più maggioranza - è ormai nel lungo periodo. Dato per scontato che anche le prossime tre tornate elettorali di quest'anno saranno una catastrofe, le possibilità di risalire la china in tempo per le elezioni nazionali del 2002 sono racchiuse nella scommessa alla quale ha confermato il proprio impegno: la ripresa dell'occupazione e il risanamento del bilancio, obiettivo del piano di austerità ripudiato dagli elettori. Nel frattempo, se continuerà su questa strada sarà processato a sinistra; se la abbandonerà, perderà quanto gli resta di credibilità. Il Cancelliere Gerhard Schroeder abbracciato alla moglie Doris nel palazzo sede del nuovo Parlamento di Berlino Nel Land dell'ex Ddr maggioranza assoluta alla Cdu, il partito del Cancelliere dietro ai postcomunisti l£*&,

Persone citate: Gerhard Schroeder, Gregor Gysi, Kohl, Land, Linden, Schroeder

Luoghi citati: Berlino, Brandeburgo, Colonia, Ddr