«Stupido chi non vuole riformare le pensioni»

«Stupido chi non vuole riformare le pensioni» Alla festa dell'Unità: il mercato rende più delTlnps, perché non dovremmo investire nei fondi? «Stupido chi non vuole riformare le pensioni» Amato: anche se è di sinistra MODENA «Chi non vuole riformare le pensioni è gigantescamente stupido». L'espressione è forte, soprattutto perché, a pronunciarla, è stato Giuliano Amato. Il ministro del Tesoro, davanti alla platea dei democratici di sinistra riuniti alla Festa de l'Unità di Modena, non ha usato mezzi termini per sostenere l'urgenza di una modifica del sistema previdenziale. E' un nuovo episodio della «guerra del welfare» sulla quale il governo di Massimo D'Alema si gioca buona parte dei propri destini perché essa riguarda, in qualche modo, non solo partite importanti come quella del Tfr, ma la stessa capacità del Paese di rilanciare la propria economia. Sulla necessità di questo rilancio, tutti sono ovviamente d'accordo. Il problema è in quale modo e a quali prezzi. E' su questo «nodo» che le varie anime della maggioranza si stanno scontrando ormai da mesi. E la vicenda delle pensioni è decisiva proprio per stabilire «dove* reperire le risorse necessarie allo sviluppo. In altri termini, «chi» e quando deve pagarlo. La sortita di Giuliano Amato a Modena si inserisce dunque in un contesto «ad alta tensione» e non potrà che ripercuotersi sui rapporti già tesi all'interno della maggioranza. Davanti a una platea di democratici di sinistra pronti (come da prammatica) ad applaudire Cofferati e fischiare il vicepresidente della Confmdustria Callieri. il ministro del Tesoro è andato giù pesante perché l'espressione «gigantesca- mredlcndibicap mente stupidi» era palesemente riferita a quei settori della sinistra e del sindacato che della «difesa delle pensioni» stanno facendo il loro principale cavallo di battaglia. La «stupidità», secondo Amato, consiste nel «continuare a far finanziarie l'intero sistema previdenziale in buona parte attraverso i contributi e in parte dal contribuente quando esistono risorse infinite sul mercato finanziario che vengono lasciate interamente alla rendita e alla speculazione che potrebbero essere invece canalizzate per un interesse sociale per finanziarie buona parte delle pensioni». Il ministro del Tesoro ha alzato i toni della voce per rigettare le accuse secondo le quali egli sarebbe «l'uomo che vuole tagliare le pensioni». «Quando qualcuno - ha detto Amato - dice a me che io voglie ridurre le pensioni, la mia risposta è: sei tu un imbecille che di fatto le sud riducendo perché rinunci alla possibilità di combinare in misura adeguata ed efficace contributi previdenziali e mercato finanziario. Io voglio che le pensioni aumentino, non che vengano ridotte». E il ministro a quindi spiegato qual è, a suo parere, la via attraverso la quale questo aumento deve avvenire. «I quattrini che ciascuno di noi dà all'Inps - ha detto - rendono l'I,5 per cento mentre i quattrini che si possono mettere in un fondo pensioni rendono a dir poco il 4 per cento. Quindi è prova di sovrana stupidità far cadere tutto da una parte e nulla dall'altra». E se qualcuno avesse avuto dei dubbi sull'obiettivo del proprio attacco, il ministro ha subito provveduto a sgombrare il campo da eventuali equivoci: «La convenienza finanziaria non ha colore. Nei rendimenti finanziari non vi può essere scelta di destra o di sinistra: il 4 per cento è il doppio del 2 sia per la destra che per la sinistra. E se c'è qualcuno di sinistra che dice che il 4 per cento è meno del 2 è un imbecille di sinistra». Amato ha quindi voluto coprirsi le spalle dall'eventuale accusa di volere pensioni di «serie A» e pensioni di «serie B». «Occorre - ha detto - che la previdenza obbligatoria copra tutti per evitare che diventi la previdenza dei poveri contro la previdenza dei ricchi. Ma non c'è nessuna ragione per la quale io devo coprire con la stessa percentuale di previdenza obbligatoria il lavoratore che guadagna un milione e duecentomila lire e quello che guadagna sei milioni e che potrebbe accantonare su strumenti di mercato il 15% de! suo reddito». Il ministro del Tesoro ha poi voluto sottolineare che il tema delle pensioni con tutti i suoi collegati è quello su cui l'intero centrosinistra si gioca la propria credibilità e quindi il proprio futuro: «Non dobbiamo stupirci se i giovani si buttano a destra. La socialdemocrazia tedesca ha perso pesantemente le elezioni negli Anni Settanta perché i giovani non credevano più alla sinistra per l'occupazione». Abuon intenditor... [r. i.J «Su questo tema ci stiamo giocando la nostra credibilità. Non stupiamoci se poi i giovani si buttano a destra» Il ministro del Tesoro Giuliano Amato

Persone citate: Callieri, Cofferati, Giuliano Amato, Massimo D'alema

Luoghi citati: Modena