Il Papa chiede intervento della comunità internazionale

Il Papa chiede intervento della comunità internazionale Il Papa chiede intervento della comunità internazionale Marco Tosarti CITTA'DEL VATICANO Fermate il massacro a Timor: anche il Papa fa sentire direttamente la sua voce. Wojtyla ebbe il coraggio il 12 ottobre di dieci anni fa di visitare Dili, dove affermò che «deve essere fermamente assicurato il rispetto per i diritti che rendono la vita più umana: diritti degli individui e diritti delle famiglie». Ieri il Papa ha scritto ai due vescovi dell'isola, mons. Belo (che sta per arrivare a Roma ) e mons. Do Nascimiento (sfuggito ai killer indonesiani e nascosto nelle montagne), per dire che «è con profonda tristezza che di ora in ora sto ricevendo notizie sempre più tragiche dalla terra di Timor Est ed io sono profondamente addolorato che i barlumi di speranza della recente consultazione popolare si siano trasformati nel terrore attuale, che niente e nessuno può giustificare». «Invito tutti a mantenere la speranza nella vittoria della croce, anche se stanno vivendo una volta ancora la penosa esperienza della passione - scrive il Papa -. Condannando fermamente la violenza, che è stata scatenata furiosamente contro le persone e le proprietà della chiesa cattolica, imploro i responsabili di così tanti atti di cattiveria ad abbandonare le loro intenzioni omicide e distruttive». Il Pontefice finge di credere alla finzione che il governo di Giacarta agisca «super partes»; «E' anche mia accorata speranza che prima possibile l'Indonesia e la comunità internazionale pongano fine al massacro e trovino strade effettive per esaudire le legittime aspirazioni della popolazione tiniorese». In queste ore la Santa Sede sta esercitando il massimo di pressione possibile per ottenere un intervento internazionale. Lo ha rivelato il «Ministro degli Esteri» pontificio, l'arcivescovo Jean Louis Tauran, in una dichiarazione trasmessa dal Centro Televisivo Vaticano. «A Timor Est è successa una cosa molto importante: un popolo con quasi l'80 per cento del voto si è espresso a favore dell'indipendenza del territorio», ha detto, aggiungendo che «La Santa Sede e la Segreteria di Stato in questi giorni hanno compiuto dei passi diplomatici per incoraggiare un progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza che darebbe il via alla creazione di una forza internazionale di pace, in modo da garantire un minimo di ordine e legalità sul territorio tiniorese». Ma, ha concluso, definendo «genocidio» ciò che accade a Timor, «è una grande tristezza per chi segue la vita internazionale di constatare un'altra volta quanto gli uomini siano incapaci di trarre lezioni dalla storia, non solo ciucila lontana, ma anche la più recente». Mons. Belo ha det lo che i soldat i mandati nella provincia dal genera le Wiranto per «proteggere» la po polazione, «la notte si vestono da miliziani e sparano nei villaggi». Ieri davanti all'ambasciata indone siana a Roma hanno sostato in silenzio 300 suore, religiosi e civili in una manifestazione promossa dai movimenti cattolici e da asso nazioni dei diritti civili. Dall'amba sciata sono usciti uomini della «sicurezza» por fotografare i prc senti, a scopo intimidatorio. «Il mondo metta fine al massacro. Niente e nessuno può giustificare il terrore» Giovanni Paolo II dieci anni fa nella visita a Dili affermò la necessità del rispetto dei diritti umani

Persone citate: Do Nascimiento, Giovanni Paolo Ii, Jean Louis Tauran, Wojtyla

Luoghi citati: Dili, Indonesia, Roma, Timor Est