«La città è sfata riconquistata»
«La città è sfata riconquistata» IL FRONTE MILANO li QUESTORE «La città è sfata riconquistata» «Emergenza vinta grazie ai rinforzi» intervista Paolo Colonnèllo MILANO GLI organici delle forze dell'ordine presto aumenteranno di oltre 8000 unità: questore Giovanni Finazzo, se ne sentiva il bisogno? «Il bisogno di nuovi organici c'è sempre, anche se, per quanto riguarda Milano, possiamo dire di essere ormai a ranghi completi». Dunque se il ministro degli Interni le inviasse nuovi uomini, li rimanderebbe indietro? «Nemmeno per sogno. Se con questo provvedimento dovessimo beneficiare di altri organici saremmo soltanto contenti. Vede, per controllare capillarmente il territorio, gli uomini non bastano mai. E' vero che dal gennaio scorso abbiamo avuto un aumento di 255 uomini in Questura più altre centinaia al reparto mobile, alla stradale, alla ferroviaria e alla postale. Ma è vero anche che sono cresciute le esigenze di controllo e un'efficace azione di contrasto vuole necessariamente più risorse». Non c'è il rischio che poi si militarizzi la città? «No. Perchè non è questo l'obiettivo. Il punto è garantire maggiore sicurezza e dare più fiducia ai cittadini. Attualmente a Milano non ci sono per strada soltanto poliziotti o carabinieri ma anche i vigili di quartiere, che rivestono un ruolo importantissimo nel rapporto con la cittadinanza. E poi direi che i risultati si vedono: l'ultimo successo è stato l'arre sto dell'olandese che aveva ucciso il gioielliere di via Padova, ma in pochi mesi abbiamo anche risolto il caso della rapina di via Imbonati, arrestato gli assassini del tabaccaio e intrapreso una forte azione di contrasto verso i clandestini. Da gennaio ad oggi abbiamo rispedito al loro Paese più di mille irregolari, di cui 450 viados e prostitute. E soltanto oggi (ieri, ndr) abbiamo arrestato 3 spacciatori al parco delle Cav, fermato e identificato 40 consumatori, arrestato due rapinatori che stavano assaltando una sede della Banca Popolare di Sondrio». E dire che proprio all'inizio dell'anno Milano veniva paragonata alla Chicago degli Anni 30. Dov'è finita l'emergenza criminalità? «Più che di emergenza parlerei di una serie di coincidenze che si sono concentrate nell'arco di un mese. Finito gennaio però l'incidenza del crimine è diminuita pesantemente e si è assestata a livelli fisiologici. In nove mesi abbiamo recuperato il controllo del territorio e aumentato la vigilanza, grazie proprio ai nuovi organici e ad alcune iniziative come la centrale operativa unica». Insomma, viviamo in una città più tranquilla? «Sinceramente io trovo che Milano oggi abbia un buon livello di vivibilità. Personalmente, da palermitano doc, la trovo anche bella». Eppure proprio ieri lei ha proposto una stretta sorve¬ glianza anche davanti alle scuole. «Non è una proposta, è già un fatto operativo. E non sarà stretta sorveglianza ma una presenza discreta che abbiamo deciso di attuare come comitato tecnico operativo, ovvero con Finanza e Carabinieri insieme al provveditore agli studi: l'obiettivo è combattere la presenza di quelle che sono state definite "baby gang" per evitare prepotenze e spaccio di droga». D'accordo: state lavorando bene. Ma è davvero soltanto una questione di numeri? «Ovvio che no. Tu ti volti da una parte e dietro l'angolo può succedere di tutto. Sarebbe assurdo pensare di presidiare ogni centimetro della città. E' chiaro che si tratta soprattutto di un discorso di prevenzione che deve coinvolgere anche altre istituzioni. E' una questione di cultura della legalità che deve far breccia tra la gente». «In nove mesi abbiamo ripreso il controllo della città, ora combatteremo le baby gang per evitare soprusi e spaccio a scuola» Giovanni Finazzo, questore di Milano
Persone citate: Giovanni Finazzo, Paolo Colonnèllo
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