Ciampi; «Per le riforme come per l'Euro» di Aldo Cazzullo

Ciampi; «Per le riforme come per l'Euro» Il capo dello Stato attorniato dai disoccupati napoletani: «Potete contare sul mio impegno» Ciampi; «Per le riforme come per l'Euro» «Uno sforzo sulla legge elettorale» Aldo Cazzullo inviato a NAPOLI «So' quattro presidenti che sto disoccupato». «Prego?». «Sì, è dai terrai di Leone...». Nel cortile delia prefettura dì Napoli, Carlo Azeglio Ciampi sta per infilarsi sulla Lancia Kappa grigia. 11 programma prevede che raggiunga il vicino municipio in auto. Ma di fronte agli applausi dei passanti e alle grida di un gruppo di disoccupati, il presidente' cambia idea e punta deciso la folla. Ascolta le lamentele, si sottopone a un revival degli Anni 70 - «'a fatica ce sta ma non ce 'a vonno dà», è lo slogan storico di un gruppetto di disoccupati ormai organizzatissimi -, discute, rassicura - «Non potete contare su soluzioni individuali, ma sul mio impegno sì» -, riceve dichiarazioni di stima (e, nel pomeriggio, anche una lettera di ringraziamento firmata da uno dei gruppi più pugnaci, gli Eurodisoccupati). Ammansiti gli scontenti, Ciampi tenta di ripetere l'operazione con i duellanti della politica. E lancia un appello al dialogo e alla coesione sulle riforme, indicando un obiettivo preciso: la legge elettorale. «Mi auguro che sull'onda del consenso raccolto dall'elezione diretta dei presidenti delle Re gioni, riforma che spero vada in porto entro novembre, si rifletta sui risultati di stabilità che si possono ottenere con la legge elettorale nazionale», auspica il presidente. «E' una questione trasversale, che interessa tutti i partiti. Perciò spero che si trovi anche su questo punto il consen- so che ci ha permesso l'ingresso in Europa; un altro obiettivo che è stato sentito indistintamente da tutte le forze presenti in Parlamento» (il 16 settembre, il Capo dello Stato riceverà al Quirinale il presidente della Commissione europea Romano Prodi). Alla vigilia dell'in contro della prossima settimana con Silvio Berlusconi, Ciampi bada a non entrare nel merito della nuova legge elettorale. Ma chi gli ha parlato nei giorni scorsi assicura che il capo dello Stato non ha in mente stravolgimenti della legge attuale, bensì aggiornamenti - abolizione dello scorporo e norme antiribaltone - che consentano alle maggioranze designate dai cittadini di compattarsi e ai governi di durare. Perché - su questo punto Ciampi è stato esplicito - sviluppo economico e stabilità politica sono strettamente collegati. La denuncia del deficit t.f di competitivi- W tà dell'Italia, riconosce il presidente, non è un falso allarme: «Noi riusciremo a contare di più in Europa - sostiene il capo dello Stato - solo se sapremo essere! più bravi». E ancora: «Negli ultimi 5-10 anni l'Italia ha fatto progressi. Se non fossimo entrati subito in Europa, il Paese e in particolare il Mezzogiorno sarebbero stati emarginati, e l'Ue sarebbe stata ridotta a federazione mitteleuropea. Abbiamo imboccato la strada giusta, i posti di lavoro cominciano a crescere. Ma la ripresa è insufficiente». Tutti devono fare di più, ripete Ciampi. Il settore pubblico deve garantire agli imprendi- tori «più infrastrutture». 1 privati devono saper cogliere nuove opportunità, «dal commercio elettronico alle autostrade del mare, che consentirebbero di trasportare più velocemente le merci, dal momento che non possiamo certo pensare di costruire altre quattro o cinque autostrade del Sole». La battaglia decisiva per lo sviluppo, è il pensiero del presi¬ dente, si combatte qui, «in un Mezzogiorno che sta superando la vecchia mentalità della lagnanza, ma che continua a sciupare occasioni: come i fondi Ue non utilizzati, che significano migliaia di miliardi perduti». 11 presidente si commuove nel rievocare il suo rapporto particolare con Napoli, «fin da quando, da Palazzo Chigi, contro il parere dei tecnici, volli che qui si tenesse ilG-7». E nel rivendicare «quel sentimento di unità nazionale che in questi primi quattro mesi ho avvertito dalle Dolomiti al Salerno. C'è stato un tempo in Dal picchetto dei senza lavoro Ai disoccupati: non deluderò davanti alla Prefettura le vostre attese, imprenditori al grazie spedito dai «duri» del Sud abbiate più coraggio Il coordinatore dei Democratici «Niente trionfalismi il tempo stringe» Il segretario di Re «Bollette più care è la solita stangata» lettorale» Il presidente Ciampi ieri a Napoli consenso raccolto dall'elezione diretta dei presidenti delle Re gioni, riforma che spero vada in porto entro novembre, si rifletta sui risultati di stabilità che si possono ottenere con la legge elettorale nazionale», auspica il presidente. «E' una questione trasversale, che interessa tutti i partiti. Perciò spero che si trovi anche su questo punto il consen- Alla vigilia dell'in contro della prossima settimana con Silvio Berlusconi, Ciampi bada a non entrare nel merito della nuova legge elettorale. Ma chi gli ha parlato nei giorni scorsi assicura che il capo Ciampi è statesplicito - svluppo economico e stabiltà politica sono strettamente collegati. La denuncia del defict.f di competitivW PRO E CONTRO IL PRESIDENTE timento di unità nazionale che in questi primi quattro mesi ho avvertito dalle Dolomiti al Salerno. C'è stato un tempo in zo Nicola Mancino, Mirella Barracco e rappresentanti della cultura e dell'imprenditoria campane. Più informale la cena: una pizza da Brandi, al fianco di Antonio Bassolino. A sinistra Arturo Parisi A destra Fausto Bertinotti cui si preferiva non usare la parola "patria" - e qui la voce di Ciampi si incrina -. Io stesso l'ho sostituita spesso con "Paese". Ecco, io credo che non dobbiamo avere remore a pronunciarla». E tutta la prima giornata napoletana di Ciampi presidente è stata un percorso tra simboli patriottici: l'omaggio ai martiri della rivoluzione napoletana del 1799, con l'apertura del portone di palazzo Serra di Cassano, sbarrato due secoli fa in segno dell'indignazione della famiglia per l'esecuzione del rampollo Gaetano; l'incontro con il senatore a vita Francesco De Martino - ideale seguito del colloquio torinese con Norberto Bobbio -; la visita a casa Croce, dove Ciampi è stato accolto da Alda e Silvia , figlio di don Benedetto. Appunto appena il tempo di scoprire gli ori, gli stucchi e il parco di Villa Rosebery, la residenza del capo dello Stato a Posillipo, dove Ciampi ha ospitato a pranzo Nicola Mancino, Mirella Barracco e rappresentanti della cultura e dell'imprenditoria campane. Più informale la cena: una pizza da Brandi, al fianco di Antonio Bassolino.